Bollette, l'appello dei sindaci: «Fissare subito un tetto al prezzo della corrente»

Bollette, l'appello dei sindaci: «Fissare subito un tetto al prezzo della corrente»
di Donato NUZZACI
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Domenica 2 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:59

Schizza alle stelle il prezzo della corrente elettrica anche per i Comuni e sale il costo delle bollette. Appello dei sindaci: «Fissare subito un tetto al prezzo della corrente». Gli aumenti rischiano di prosciugare le casse pubbliche, impedendo così alle amministrazioni di garantire determinati servizi all’utenza. Dai Comuni parte così un’urgente richiesta: «Il Governo nazionale blocchi il prezzo dei contratti di fornitura elettrica in essere nei Comuni, i contratti in scadenza vengano rinnovati agli stessi patti e condizioni».

L'Anci


A dichiararlo è il presidente di Anci Puglia, Ettore Caroppo, sindaco di Minervino di Lecce, che si fa portavoce delle proteste dei primi cittadini di tutte le province pugliesi, ultimi in ordine di tempo i sindaci del Brindisino, i quali con la regia della Provincia del presidente Toni Matarrelli, primo cittadino di Mesagne, nelle scorse ore hanno fatto un appello al ministero per la Transizione energetica per una nuova tranche di aiuti.
Gli enti municipali sono dunque alle prese in questi giorni con l’approvazione dei bilanci di previsione finanziaria e cercano di far quadrare i conti attuali e futuri, ma la nuova tegola legata al rincaro del prezzo della corrente elettrica potrebbe comportare squilibri.

Con il rischio catastrofe nei resoconti economici sempre dietro l’angolo: «La povertà energetica non è ormai soltanto prerogativa delle famiglie ma è sancita anche per i Comuni - continua il presidente Caroppo - per questo occorre l’intervento del governo per congelare i contratti in essere in scadenza a fine anno con le società di fornitura elettrica e garantire per i nuovi contratti gli stessi prezzi dei precedenti accordi in sede di gara sulla piattaforma Mepa il portale degli acquisti in rete della Pubblica amministrazione che permette di ottimizzare gli acquisti pubblici di beni e servizi razionalizzando la spesa». 

Le Criticità


I primi segnali delle difficoltà di bilancio nei territori si è già notata negli ultimi mesi. Alcuni Comuni infatti hanno già deciso ad inizio 2022 di ridurre, alternare o spegnere anticipatamente l’illuminazione pubblica. 
«A Minervino, ad esempio, siamo stati costretti da febbraio scorso ad anticipare lo spegnimento di metà dei punti luce alle ore 23, un palo acceso e l’altro spento, e la settimana prossima regoleremo gli orologi anticipando di un’altra ora, alle 22 - spiega Caroppo -. Purtroppo, ci troviamo in queste condizioni, il Comune con il contratto odierno paga circa 200-250 mila euro all’anno per l’illuminazione pubblica e non può rischiare che tale cifra raddoppi, perciò occorre a maggior ragione congelare subito i contratti, quelli attuali hanno tutelato gran parte dei bilanci». 


Anche altre realtà si stanno mobilitando con iniziative, ad esempio l’amministrazione comunale di Galatina sta per approvare il piano di efficientamento energetico per gli immobili comunali, un programma energetico con misure di risparmio e si pensa alla creazione di una comunità energetica. Il comune di Lecce ha deciso per l’illuminazione pubblica alternata lungo le strade e sui monumenti dopo aver ricevuto una bolletta di quasi tre milioni di euro e ha ordinato lo stop ai distributori di bevande sempre accesi negli uffici e l’abbassamento delle temperature degli impianti. A Maglie si sta valutando il sistema led per la pubblica amministrazione, e a Martina Franca e Castro gli enti hanno lanciato una sfida sulla sostenibilità dei consumi richiamando l’attenzione verso comportamenti e iniziative consapevoli e intelligenti nell’utilizzo di gas ed elettricità dei cittadini e delle associazioni.
Ma non basta. Le richieste dei territori si spingono oltre.

Caroppo chiede sempre al Governo e alla Regione risorse provenienti dal Pnrr o dai fondi strutturali per «l’esigenza legata all’immediata sostituzione di un milione di punti luce nei Comuni con il passaggio alla tecnologia Led che consente abbassamento dei consumi e risparmi notevoli. E poi ai municipi di Puglia sia data la possibilità di installare un milione di kilowatt picco di fotovoltaico nelle aree artigianali su terreni di proprietà comunale. Servono risorse per abbassare definitivamente la bolletta, nell’arco di 6-8 mesi tutti i comuni potrebbero, se saranno messi nelle condizioni, iniziare e finire presto questi lavori».
Spegnere i cimiteri o attuare altre forme radicali di risparmio, a causa dell’aumento dei prezzi, non sembra essere la soluzione per ragioni di sicurezza pubblica: «Anci Puglia è solidale con tutti i comuni della provincia di Brindisi e con tutti gli altri municipi pugliesi in mobilitazione. Se il governo non interverrà subito c’è il rischio, secondo Caroppo, di un Natale senza luminarie».

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