I Comuni contro i tagli agli enti locali: «Temiamo tensioni sociali»

I Comuni contro i tagli agli enti locali: «Temiamo tensioni sociali»
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Martedì 24 Ottobre 2023, 19:29 - Ultimo aggiornamento: 20:26

I tagli ai comuni, alle province e alle città metropolitane previsti dalla spending review del governo rischiano di mettere in crisi gli equilibri di bilancio, soprattutto dei comuni finanziariamente più deboli, di impoverire i servizi locali e di tornare a un'impostazione restrittiva. Con il rischio che cresca un clima di tensione e di crisi sociale.

La preoccupazione dell'Anci

È la preoccupazione espressa dal presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, nell'intervento con cui ha aperto oggi a Genova la 40esima assemblea nazionale dell'associazione dei quasi 8.000 comuni italiani.

La spending review prevista nella manovra prevede infatti una sforbiciata ai conti degli enti locali: le Regioni sono chiamate a un taglio da 350 milioni l'anno, i sindaci dovranno ridurre le spese dei comuni di 200 milioni l'anno mentre le province di 50 milioni.

Decaro: Mancano le risorse

«Per la prima volta dopo sette anni - ha detto Decaro - si torna a parlare di tagli per i comuni. All'orizzonte vediamo il rischio di tornare a una impostazione restrittiva. Si parla di nuovi tagli: 200 milioni sui comuni e 50 milioni su province e città metropolitane tra il 2024 e il 2025. Più un altro taglio di 100 milioni per i comuni e 50 per province e città metropolitane. Mentre mancano del tutto le risorse per sterilizzare gli effetti della perequazione, cioè quei soldi che venivano dati ogni anno ai Comuni per aiutarci nell'operazione di dare più fondi agli enti in difficoltà togliendoli dai bilanci di altri. Tutte queste misure rischiano di impoverire i servizi locali per tutti». «Diciamo questo - ha affermato ancora Decaro - non nell'interesse nostro ma della tenuta complessiva del Paese. Perché i Comuni hanno un ruolo essenziale anche per fronteggiare povertà vecchie e nuove. Io spero che tutta la politica nazionale sia consapevole della tensione che cresce. Ci sono tutte le avvisaglie di una crisi sociale sempre più drammatica». Il presidente dell'Anci ha poi avvertito che «di fronte alla crescita dei prezzi i comuni non hanno difese».

E ancora: «Forse a Roma non è ben chiaro quanto stiano perdendo i comuni a causa dell'inflazione». Decaro ha aggiunto che la vicenda delle opere pubbliche da realizzare con i fondi del Pnrr «sembra un duello tra i sindaci e il Governo. Ma così non è. È stata però una doccia fredda apprendere la volontà di spostare i soldi europei da programmi che interessano i comuni. C'è stato un momento in cui la fiducia istituzionale si è incrinata. Ci siamo sentiti sul banco degli imputati pur sapendo di avere fatto di più e meglio degli altri». All'inizio di agosto ci è stato detto che dei 16 miliardi del Pnrr da spostare nel Repower ben 13 riguardavano i nostri progetti. Io non ho capito il perché«. »Fin dal primo giorno per noi sindaci - ha rivendicato Decaro - quella del Pnrr è stata una partita da giocare indossando una sola maglia e nessun altra: la maglia dell'Italia«

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