Dal Pug al civismo, sfida a quattro nel primo confronto fra candidati sindaco

I quattro candidati che hanno partecipato al confronto. Da sinistra Carlo Salvemini, Adriana Poli, Saverio Congedo e Arturo Baglivo
I quattro candidati che hanno partecipato al confronto. Da sinistra Carlo Salvemini, Adriana Poli, Saverio Congedo e Arturo Baglivo
di Francesca SOZZO
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Domenica 31 Marzo 2019, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 11:58

Il futuro della città passa attraverso punti programmatici e visioni di quella che sarà la Lecce del Futuro. In una sala gremita delle Officine Cantelmo di Lecce i quattro candidati sindaco Arturo Baglivo, Saverio Congedo, Adriana Poli Bortone e Carlo Salvemini hanno risposto alle domande di Claudio Scamardella, direttore di Quotidiano e di Vincenzo Maruccio, capo servizi della Cronaca di Lecce nel primo faccia a faccia in vista delle elezioni amministrative del 26 maggio prossimo.
Assente Luca Russo, il quinto candidato fino a ieri mattina che nel pomeriggio - proprio mentre era in corso il confronto - ha ufficializzato il suo ritiro dalla corsa a Palazzo Carafa per schierarsi insieme al candidato del centrodestra Saverio Congedo. Ma da ieri comunque i candidati sindaco sono nuovamente cinque. L'ex giudice del lavoro oggi in pensione, Mario Fiorella ha infatti sciolto le riserve e deciso di candidarsi a sindaco accettando l'invito di Lecce Bene Comune e delle sinistre.

 

Il confronto, dicevamo. Pienone di gente alle Officine Cantelmo tra aspiranti consiglieri e supporter delle varie coalizioni che non hanno voluto mancare all'appuntamento che ha visto confrontarsi i candidati su temi e problematiche che riguardano la città e i suoi cittadini.
Marine, centro storico, viabilità, una nuova definizione di cultura e poi ancora urbanistica e civismo. Un confronto franco e diretto, con i candidati preparati a rispondere alle domande incalzanti dei giornalisti. Con tante proposte e idee venute fuori ognuna declinata in base alla propria visione sul futuro della città. Se per Congedo il lavoro fatto sul Pug dalle amministrazioni passate potrebbe non essere tutto da buttare, Baglivo immagina una città più green estesa verso il litorale. Alla senatrice Adriana Poli Bortone il compito invece di difendere la bontà del filobus che avrebbe «funzionato bene» se solo fosse stato messo in condizione eliminando stalli blu nel centro e realizzando parcheggi di scambio sui viali. Ha difeso l'operato dei suoi 18 mesi Carlo Salvemini snocciolando tutti i progetti messi in campo con la sua amministrazione a partire dal Piano delle Coste oggi in attesa di essere approvato. Un primo confronto dicevamo in attesa della prima scadenza, fissata al 26 aprile prossimo quando di dovranno consegnare le liste a sostegno dei candidati sindaco.
Intanto ieri mattina, il giudice emerito Mario Fiorella, cuore ambientalista e lunga carriera in magistratura alle spalle, ha detto sì: sarà lui il candidato sindaco della sinistra cittadina. A proporre il suo nome Lecce Bene Comune, che costruirà una lista a sostegno del candidato insieme a Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani e varie componenti di Articolo 1-Mdp. La necessità di dare alla città una componente di «sinistra» dunque ha vinto sulle «motivazioni personali e politiche» per le quali aveva chiesto un po' di tempo per riflettere prima di dire sì. Non sarà in campo come candidato sindaco invece Luca Russo (Movimento in Libertà, Salento Europa, Movimento Diversi, Siamo Lecce, Movimento dei Forconi e Partito dei valori cristiani) che ha accolto l'invito di Saverio Congedo, arrivato con cuna lettera aperta, a rientrare nel centrodestra. «Ho letto con molta attenzione le considerazioni di Saverio Congedo. Ho apprezzato le sue belle parole, dense di significato, sul piano personale, che vanno ben al di là di un'intesa politica nella quale intravedo i germogli di un cammino vincente e ricco di soddisfazioni - scrive Russo in comunicato -. È vero, siamo una famiglia. E da questo assunto occorre ripartire per riappropriarsi o, quanto meno, rinverdire, valori e ideali che ci appartengono e ci accomunano».
Messi da parte protagonismi e personalismi, dal passato però, secondo Russo, si deve imparare che gli obiettivi si raggiungono insieme «con pazienza, competenza, serietà e, soprattutto con grande umiltà. Qualità che riconosco in Congedo, un politico che ha fatto del garbo e della signorilità il suo inconfondibile marchio di fabbrica. Al nostro fianco abbiamo un gruppo di candidati pronti a mettere in campo tutta l'energia e l'entusiasmo per dare forza al candidato sindaco Congedo - dichiara Russo - . E per offrire un contributo significativo ad un'eventuale ipotesi di governo della città, una città lontana anni luce dalle ombre inquietanti della sinistra ortodossa, sia pur falsamente e geneticamente modificata dalla presenza di Alessandro Delli Noci. Nessun alibi, dunque, a quanti sono in corsa per Palazzo Carafa in attesa di regalie e perbene in salsa barese da consumarsi magari in fase di ballottaggio. Niente a che vedere con l'impegno, la coerenza e le concretezza della coalizione guidata da Congedo con il quale ci accomunano idee, programmi e visioni».



Il Piano urbanistico generale, il centro storico con le sue criticità e poi il traffico, dalla Ztl al trasporto pubblico passando dal filobus e i parcheggi; l'ambiente con la raccolta differenziata; i conti e il riclassamento degli estimi; la cultura, declinata nelle sue accezioni di uso, produzione e riempimento dei contenitori presenti in città e infine la politica, con il civismo dilagante e qualche volta malinteso e la composizione della Giunta che verrà: questi i temi affrontati nel corso di un confronto serrato di poco meno di due ore, durante le quali i quattro contendenti – ai quali si affiancherà nelle prossime ore il candidato della sinistra, il giudice Mario Fiorella, che ha sciolto la riserva – hanno proposto la loro visione e i loro progetti.

Sul Pug, che si tenta di approvare – inutilmente – da ormai 15 anni, le idee dei cinque candidati convergono sul coinvolgimento, che dovrà interessare tutti i protagonisti della città. Per Congedo, “Lecce va intesa come grande capitale del Sud, che sappia mettersi in collegamento con i Comuni dell'hinterland e immaginare dunque servizi e crescita su una platea di cittadini molto più ampia di quella residente”. Per Baglivo, “la stella cometa sarà l'ambiente”, in una prospettiva che trova sulla stessa lunghezza d'onda anche Salvemini, sindaco uscente. “Scontiamo i ritardi del passato – ha detto – ma il tempo che abbiamo avuto a nostra disposizione, lo abbiamo utilizzato per rimediare ad alcuni problemi. Il Pug dovrà essere strumento di crescita economica, sociale e culturale, preservando le ricchezze che abbiamo, a partire dalla costa con i suoi 15 chilometri in erosione”. Per Poli Bortone, la città, con il nuovo Pug “dovrà ritrovare la sua vocazione universitaria, così come avevamo pensato quando ero sindaco, e dovrà rivolgersi verso il mare, abbracciando in una visione turistica l'intero bacino del Mediterraneo”.

Ed è proprio guardando al mare, che è proseguito il confronto. Sulle marine e sulle loro potenzialità inespresse sono emerse le sostanzialmente diverse visioni dei candidati. Per Congedo, l'impianto costruito dall'amministrazione Salvemini “va rivisto, ripensando la suddivisione di spiagge libere e a servizi, senza penalizzare gli operatori balneari che spesso hanno protetto le nostre risorse paesaggistiche dall'abbandono”. Per Adriana Poli, che avrà una lista dedicata proprio alle marine, la fascia costiera va immaginata insieme ai borghi, aprendo un dialogo “con la Regione Puglia perché nell'ambito della legge sulla bellezza, si riesca ad avviare un progetto pilota che valorizzi la nostra costa. Il Piano coste pensato da Salvemini – per la già ministro dell'Agricoltura - è fortemente ideologico: non si può pensare di ridurre a metà gli stabilimenti balneari, non si sacrifica l'imprenditoria”. Attacco che l'ex primo cittadino ha rispedito subito al mittente, ricordando che “ciò che viene definito approccio ideologico, in realtà è solo l'applicazione delle norme che la Pubblica amministrazione è tenuta a osservare”, e rivendicando poi investimenti fatti “in infrastrutture primarie, come fognatura e gas, e sulle opere, dal lungomare di Frigole ad Acquatina, fino ai percorsi naturalistici lungo i canali”. Per Baglivo, destagionalizzare “è la parola chiave”, per restituire vitalità a un litorale “che non ha le caratteristiche che dovrebbe avere, come parte integrante di una città europea”.

Sul centro storico, schiacciato fra auto e il proliferare di food, Poli Bortone ha ricordato “il progetto Urban e le 52 botteghe artigiane che avevamo previsto, come avevamo previsto i pulmini elettrici che non si sa, poi, che fine abbiano fatto”, senza lasciarsi sfuggire l'occasione di punzecchiare Salvemini: “Gli spazi disponibili non possono essere affidati a una sola associazione, in una città con un associazionismo così vivace e di differenti estrazioni culturali”.
Salvemini ha sottolineato la necessità di contemperare "l'abitare, con l'artigianato e i pubblici esercizi, anche agevolando il cambio di destinazioni d'uso nel rispetto dei beni storici e architettonici. Va ricordato - ha detto - che esistono 139 esercizi di vicinato che funzionano come pubblici esercizi, esiste un problema di regole e di sleale concorrenza. Noi proponiamo una moratoria". 
Per Baglivo a mancare sono i servizi di base, "come i bagni pubblici" e il controllo dei vigili, "che di notte non si vedono.
Il centro storico deve tornare a essere vivibile". Infine Congedo, che ha evidenziato il contributo dato dai privati "nel recupero degli antichi palazzi, e nostra intenzione è incentivare il proseguo di questa sinergia pubblico-privato, perché il centro non diventi mai un museo da contemplare". 

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