Emma Marrone a Lecce: «Gli haters? Più sparlano, più il successo mi sorride»

Emma Marrone a Lecce: «Gli haters? Più sparlano, più il successo mi sorride»
di Serena COSTA
4 Minuti di Lettura
Lunedì 4 Novembre 2019, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 16:55

«Più dite male e più mi va bene»: un calcio agli haters e alla malattia, che a volte ritorna «leggera come la neve». Emma torna nel suo Salento per gridare insieme ai suoi fan tutta la fortuna che si è meritata in 10 anni di carriera appena compiuti. A dispetto anche di chi le ha scritto le cose più brutte sui social proprio nel momento in cui aveva annunciato il ritiro temporaneo dalla scene, per dedicarsi alla sua salute. Ma lei l'ha ribadito chiaro e forte: «Più parlano male, più successo mi ritorna». Perché non è questione di fortuna o di sfortuna, cui lei non crede: non a caso, «sono in foto con un gatto nero».

La foto in questione è stata donata con tanto di autografo agli oltre 200 sfegatati fan - ma rigorosamente niente giornalisti per volere del management dell'artista - che ieri mattina hanno affollato le Officine Cantelmo di Lecce, per condividere insieme alla cantante salentina la gioia del nuovo nato: l'album Fortuna, il sesto, che rappresenta un bilancio di questa prima decade da artista universalmente riconosciuta.
Tra risposte sfacciatamente ironiche e moniti a preoccuparsi della vita reale, invece di quella virtuale, Emma Marrone è tornata forte più che mai e i suoi fan non vedevano l'ora di gridarle: «Emma, ti vogliamo bene: sei unica e bella».

Emma Marrone a Tu Sì Que Vales, dopo l'esibizione gesto a sorpresa nei confronti di Belen

Emma, la prima intervista dopo l'intervento: «Non ho fatto vedere nemmeno a mia madre il dolore che provavo»

Ché poi, è vero che la Marrone canta Io sono bella, hit che ha sbancato le classifiche delle radio italiane («L'attestato di stima più bello, Vasco è il mio mito: riascolto 25 volte i suoi vocali whatsapp, perché ancora fatico a crederci»), ma è una qualità su cui lei non ha voluto puntare: «Ho un talento vocale e una testa che valgono molto di più della mia femminilità», ha ribadito ieri nell'evento organizzato da Mondadori Bookstore di Lecce.
E dunque, i brani Fortuna, Io sono bella e Luci blu hanno composto la triade cantata ieri per presentare il suo album, attraverso cui spera di «abbattere tanti pregiudizi», come per esempio quei venticelli di calunnia che hanno riguardato tanti suoi colleghi passati e presenti: «Ho sempre trovato volgare, ignorante e umiliante ascoltare le dicerie secondo cui un collega portasse sfortuna». Destino triste, che per esempio è toccato a grandi voci italiane come Mia Martini e Marco Masini.

Altrettanto triste è per Emma che i giovani oggi siano pilotati nelle loro scelte alimentari, di outfit e di relazioni umane dai social: «Mangiate ragazzi, la taglia 44 è bellissima e la perfezione che vogliono farvi entrare nella testa non esiste. La vita è fuori dai social».
Immancabile il riferimento alla sua malattia, che aveva fatto sprofondare nello sconforto tutti quanti: «Nella tragedia, sono stata molto fortunata e penso a quelle persone che stanno ancora combattendo, a cui va tutto il mio affetto».
Un pensiero, in apertura, l'ha dedicato anche ai colleghi che cantano di locale in locale, proprio come ha fatto lei prima di diventare famosa: «Quando non sei nessuno e giri con la tua band in tanti posti, attirare l'attenzione è una sfida enorme: applaudite le band emergenti, ragazzi, fermatevi un attimo».

Per lei, ieri mattina, sono arrivati in tanti, da Taranto, Brindisi, Mesagne, Bari e perfino dalla Calabria. Come le due diciassettenni Maria e Syria, l'una da Cosenza e l'altra da Reggio Calabria: «Abbiamo chiesto ai nostri genitori di accompagnarci fino a Lecce e loro l'hanno fatto senza battere ciglio, perché sono felici che siamo così appassionate. Per Emma vale la pena sempre di fare un sacrificio e ci piace la sua capacità di interagire con noi e di guardarci in faccia».
Il papà di Giulia, dodicenne di Torchiarolo, racconta col sorriso: «Mia figlia mi ha detto: papà, dobbiamo andare. E io sono qui con lei, perché canta Emma da quando aveva 4 anni». Stesso destino per la sorella di Simona, diciottenne di Trepuzzi: «Mia sorella stava mettendo il muso, perché c'era il rischio che non avessimo a disposizione l'automobile».

Nicoletta e Maria, rispettivamente di 16 e 13 anni, seguono Emma per la sua semplicità, nonostante il successo.
Non solo teenager a seguire la cantante salentina: Miriam, Alessandra e Mariana sono sue coetanee e confessano di essere andate ad Aradeo, terra natìa di Emma, per cercare di agganciarla, invano. «Ci ha colpito la sua grinta, la sua spontaneità e la sua capacità di prendere la vita con un sorriso.

Belen? È una bella donna, ma Emma è fantastica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA