«Hanno tradito il filobus Congedo al ballottaggio? Lo voterò turandomi il naso»

Adriana Poli Bortone
Adriana Poli Bortone
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Venerdì 5 Aprile 2019, 07:53
«Se la partita delle amministrative si dovesse decidere al ballottaggio tra Carlo Salvemini ed Erio Congedo faro come Indro Montanelli. Mi turerò il naso e voterò per il centrodestra». Un sorriso sarcastico, a tratti amaro, condisce la dichiarazione di intenti di Adriana Poli Bortone.
Davanti al pubblico delle Officine Cantelmo e incalzata dagli interrogativi dei giornalisti sui grandi temi di attualità della città ma anche e soprattutto sull'ipotesi di una convergenza in sede di ballottaggio sul candidato del centrosinistra Carlo Salvemini, la senatrice prova a sfatare ogni dubbio di trasformismo politico. E seppure ribadisca che in quel centrodestra tradizionale che alle prossime amministrative sarà rappresentato dal candidato sindaco Saverio Congedo non riesca più a individuare alcuna traccia dei valori di quella destra a cui resta nostalgicamente legata, la sua sarà comunque una scelta coerente. La stessa linea della coerenza rispetto al suo decennio alla guida di Palazzo Carafa che l'ex sindaco di Lecce continuerà a tenere in caso di nuova elezione.
E seppure nel corso del confronto non citi mai l'ex sindaco Paolo Perrone, in più occasioni prende seccamente le distanze dal governo cittadino di chi la cacciò dalla Giunta. In prima istanza sul Pug. «Mi piacerebbe capire per quale ragione il documento preliminare redatto nel 2007 fu messo in discussione sottolinea È evidente che la visione futura della città non possa rincorrere le emergenze ma debba guardare almeno ai prossimi 30 anni».
Una Lecce futura che la Poli immagina come una città rivolta verso il mare, dotata di un porto turistico aperto all'Area del Mediterraneo, che sia in grado di creare condizioni ottimali di rilancio per l'economia. «A tal proposito ritengo l'attuale Piano delle coste fortemente ideologico. Non si può ridurre della metà gli stabilimenti balneari che sono frutto dell'imprenditoria privata. Vanno bene le spiagge libere attrezzate ma non si può sacrificare l'imprenditoria privata perché c'è gente che ha investito denaro per creare economia». Se sul centro storico la senatrice non risparmia una stoccata a Salvemini sottolineando come: «Non si possano aprire le porte a un unico filone culturale e ad associazioni che hanno scopo di lucro», la lady di ferro si toglie qualche sassolino dalla scarpa anche sul fronte del filobus: «Finalmente riesco a parlare dei fili ironizza - Vorrei chiedere all'amministrazione precedente perché non abbia mai messo in atto il piano traffico e il piano mobilità che doveva andare a corredare il progetto del filobus incalza - La gente in tutte le città civili cammina a piedi o in bicicletta perché può farlo. A Lecce, invece, macchine e filobus non possono andare d'accordo».
Poi, la stoccata finale alle politiche culturali di Perrone e l'anticipazione di una proposta culturale di respiro internazionale: «Ricordo che abbiamo perduto la possibilità di diventare Lecce capitale della Cultura. Ci siamo affidati a estranei invece di coinvolgere tanti professionisti leccesi che avrebbero dato sicuramente un'immagine più identitaria di questa città affonda la Poli Personalmente ritengo che cultura e turismo debbano andare di pari passo. Ecco perché immagino sto già lavorando ad un evento annuale legato all'area del Mediterraneo che rappresenterà un momento di sviluppo economico per la città». In tema di rifiuti, infine, la senatrice è categorica: «Il capitolato d'appalto è pieno di lacune e causa disservizi. Ora basta, chi sbaglia nell'applicarlo deve pagare».
P.Col.
 
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