Rimossa dalle Cantelmo la targa intitolata a Daniele Caiaffa. Il padre del ragazzo ucciso: "Dolore e delusione"

La targa intitolata a Daniele Caiaffa rimossa dalla ex biblioteca, oggi spazio coworking, delle Cantelmo
La targa intitolata a Daniele Caiaffa rimossa dalla ex biblioteca, oggi spazio coworking, delle Cantelmo
di Paola ANCORA
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Mercoledì 2 Maggio 2018, 14:05 - Ultimo aggiornamento: 15:36
Rimossa dall'ex biblioteca, oggi divenuta spazio di coworking delle officine Cantelmo. Rimossa da non si sa quanto tempo - probabilmente un anno - la targa di intitolazione di quello spazio a Daniele Caiffa, ucciso 14 anni fa in Romania, dove faceva l'Erasmus, per aver difeso alcune amiche dalle molestie e dalle attenzioni insistenti di alcuni giovani del posto. A scoprire che la targa non c'era più, il 27 aprile scorso, è stato il padre Giangaetano. "Pochi giorni fa ricorreva l'anniversario dalla morte di mio figlio - ci racconta per telefono - e del tutto casualmente, dopo la messa in suffragio, sono passato dalle Cantelmo. Avevo intenzione, nei prossimi giorni, di portarci i miei nipoti per far vedere loro come la città ricordasse ancora il loro zio Daniele". Purtroppo, però, l'avvocato ha avuto una amara sorpresa. "Arrivato, un ragazzo mi ha chiesto se per caso avessi appuntamento con qualcuno e io - dice - ho risposto che avevo appuntamento con Daniele mio. Ho visto imbarazzo. Poi ho capito". La targa era stata rimossa e la foto del giovane ucciso a coltellate all'età di 23 anni, spostata sulla rampa delle scale, fra piano terra e primo piano. "Lo trovo un gesto ingiustificabile - continua Giangaetano Caiaffa - perché fatto consapevolmente e chi lo sapeva e ha taciuto è un vigliacco". Arrabbiato, "deluso e amareggiato", quindi, l'avvocato ha scritto al sindaco Carlo Salvemini e alla presidente del Consiglio comunale, Paola Povero, per esprimere il suo disappunto anche alla luce del fatto che, all'epoca, ci fu una delibera di Consiglio che stabilì come quello spazio dovesse essere intitolato a Daniele. "Non mi è nemmeno stata usata la gentilezza di avvisarmi che sarebbe stata tolta" conclude.
Contattato telefonicamente, il vicesindaco Alessandro Delli Noci chiarisce: "Sono esterrefatto e non ne sapevo nulla. E' un fatto molto grave che mi coinvolge emotivamente". Più tardi, dopo aver approndito quanto accaduto, Delli Noci ha poi aggiunto che "a nome dell'Amministrazione voglio spiegare che l'associazione che gestisce questo spazio ha peccato di superficialità rimuovendo - a causa dei lavori dalla stessa effettuati - la targa di ricordo di Daniele, commettendo un imperdonabile errore. Ho chiesto all'associazione che la targa venga immediatamente rimessa al suo posto e che si immaginino attraverso la tecnologia, di cui la stessa si occupa, degli strumenti che tengano vivo il ricordo di Daniele. Personalmente, sono molto amareggiato e voglio chiedere scusa ai genitori, ai familiari e a tutti gli amici di Daniele che ho avuto l'onore di conoscere, con cui ho condiviso una parte importante della mia vita e che resterà per sempre nel mio cuore".
Omaf Cafaro, fra i gestori dello spazio di coworking "Molo 2" alle Cantelmo: "L'abbiamo tolta perché portava la dicitura Biblioteca, ora ne rifaremo una nuova e la riporremo al suo posto. Non intendevamo dare un dispiace al padre di Daniele". 
Marco Cataldo, titolare del gruppo che ha in affidamento le Cantelmo: "Faccio le scuse a nome di tutte le Officine Cantelmo alla famiglia Caiaffa, per l’incomprensione creatasi in questi gironi in merito alla targa che ricorda la memoria di Daniele. La targa non è stata in alcun modo trafugata, ma solo “incautamente” spostata dall’associazione che collabora con le Officine Cantelmo nella gestione del servizio coworking, durante la fase di riallestimento degli spazi. Oggi ho provveduto personalmente a spostare la targa e l’immagine che ritrae Daniele, nello stesso posto dove erano state apposte durante la cerimonia del luglio 2011".
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