Giudice di pace: da martedì attività sospesa

Giudice di pace: da martedì attività sospesa
di Enzo Schiavano
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Sabato 21 Novembre 2015, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 12:13
L’ufficio del Giudice di Pace rischia di essere revocato per mancanza di personale qualificato. Da domani, infatti, le due unità lavorative ministeriali distaccate a Casarano faranno ritorno a Lecce per disposizione del presidente della Corte di Appello. Domani presso l’ufficio di via Duca D’Aosta si svolgerà l’ultima udienza, già preparata dal personale ministeriale, e poi il servizio dovrebbe rimanere sospeso finché i comuni consorziati (Casarano, Taviano, Matino, Supersano, Ruffano, Racale, Melissano) non troveranno una soluzione per garantire l’apertura dell’ufficio oppure decideranno di rinunciare alla gestione. Intanto, l’Amministrazione comunale di Casarano, comune capofila, ha convocato per domani (ore 12), presso Palazzo dei Domenicani, la Conferenza dei sindaci del consorzio per trovare una soluzione.



Domani mattina, nella sede di via Duca d’Aosta, il Giudice di Pace terrà un’udienza relativa a una causa civile. Potrebbe essere l’ultima se i Comuni non trovano un congruo numero di lavoratori specializzati, in primis un cancelliere. Giovedì scorso, il presidente della Corte d’Appello di Lecce ha comunicato al sindaco di Casarano che le due unità lavorative in forza al Ministero della Giustizia, distaccate presso l’ufficio del Giudice di Pace, faranno ritorno a Lecce con decorrenza 16 novembre (domani). Il servizio si troverà così scoperto di due figure professionali necessarie senza le quali non sarà possibile effettuare udienze.



Lo stesso magistrato ha chiesto inoltre al Comune di Casarano di manifestare le sue intenzioni circa la gestione dell’ufficio, ossia se vuole garantire il servizio oppure revocarlo. Il sindaco ha risposto comunicando che è stata convocata la Conferenza dei sindaci (domani ore 12) e che una risposta si potrà avere solo dopo che l’assemblea si determinerà in merito. È chiaro che la situazione è molto precaria. Attualmente l’ufficio ha un personale composto da tre unità, di cui solo una a tempo pieno.

Per garantire una gestione sufficiente dell’ufficio di Casarano, che per il volume di lavoro è secondo in provincia dopo quello di Lecce (circa 1.500 iscrizioni a ruolo annue e oltre 240 fascicoli penali), servono almeno quattro lavoratori a tempo pieno, tra cui un cancelliere. I dipendenti rimasti, tra l’altro, non sono opportunamente formati e questo costituisce un altro problema. Anzi, questa è la ragione per cui da martedì l’ufficio sospenderà ogni attività.



«Dopo la lettera del presidente – spiega l’assessore Laura Parrotta, che segue la questione da sempre – ci siamo attivati immediatamente e abbiamo convocato la conferenza dei sindaci. Solo dopo aver sentito tutti i Comuni del consorzio possiamo dire quali saranno le intenzioni e le faremo presenti al presidente della Corte d’Appello. I problemi sono due: la figura del cancelliere e il personale. Purtroppo – aggiunge l’avvocato Parrotta - non tutti i comuni consorziati hanno rispettato la convenzione che hanno firmato. Noi, come Comune di Casarano, pur di non far chiudere l’ufficio, siamo andati al di là dei nostri obblighi. Faremo questo ultimo tentativo – conclude l’assessore - ma posso assicurare che il Comune di Casarano farà di tutto per mantenere il servizio».
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