Baby gang, sei aggressioni dall'inizio dell'anno. Ecco la mappa delle zone a rischio

Baby gang, sei aggressioni dall'inizio dell'anno. Ecco la mappa delle zone a rischio
di Nicola MICCIONE
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Sabato 11 Febbraio 2023, 05:00

Per soldi e smartphone picchiano duro. Lo fanno anche per marcare il territorio, probabilmente anche per ammazzare la noia. Accade a Bari, da circa un anno ormai, con le forze dell’ordine che sono al lavoro per fotografare una mappa criminale di queste bande. Dallo scorso capodanno ad oggi, in soli 40 giorni, sono 6 le aggressioni compiute in città per mano di baby gang

Chi sono 


I loro volti.

I loro spostamenti, a piedi o sui mezzi pubblici. Quartiere per quartiere. Dai rioni periferici (San Paolo e Libertà, ma anche Carrassi e San Pasquale) al salotto buono del capoluogo. Protagonisti di vere e proprie scorribande da una parte all’altra di Bari, fra il pomeriggio e la sera. Girano in branco, giubbotti e cappucci neri e sono giovanissimi, quasi sempre minorenni. Anche se non si tratta di criminali professionisti, ogni pretesto è buono per scatenare un’aggressione. Basta uno sguardo di troppo. Un fenomeno dilagante e preoccupante per chi indaga.

Il racconto di Alessia

L’ultimo episodio del 2023 risale a mercoledì sera su un bus della linea 13 dell’Amtab: «Mi hanno rivolto offese - ha raccontato Alessia a Quotidiano di Puglia -. Mi hanno sputato addosso almeno 4-5 volte e prima che scendessero dal pullman, uno di loro, mi ha molestata, chiedendomi prestazioni sessuali. Lo stesso si è anche toccato i genitali. Gli insulti, che mi hanno urlato di fronte a tutti i presenti sull’autobus, sono stati davvero pesanti». 
Appena ventiquattrore prima, stavolta in corso Italia, davanti al cinema Galleria, a farne le spese è un avvocato: strattonato da alcuni giovanissimi, ha reagito, ma è stato aggredito. Un pugno al volto gli ha rotto gli occhiali, poi ancora altri colpi, infine la fuga dei delinquenti. Un fatto di violenza senza un perché, «un delitto senza movente» secondo gli investigatori a cui l’uomo si è rivolto dopo essere andato al Policlinico a farsi suturare con alcuni punti di sutura una ferita all’arcata sopraccigliare sinistra.

E quindi aggressioni, ma anche rapine e furti nei parchi di Bari. Episodi non studiati, casuali. Reati semplici e improvvisati come l’ultimo di sabato scorso nel parco 2 Giugno. Per fortuna, in quest’ultimo caso, i tre aggrediti - tutti minori - non hanno riportato danni fisici, ma solo tanto spavento, secondo il racconto della mamma di uno di loro, che ha voluto denunciare via social, sulla bacheca del sindaco Antonio Decaro, il tentativo di portare via loro i smartphone e i soldi che avevano con sé. Un segmento investigativo, quello delle attività criminali legate al profitto, quali piccoli furti e rapine, che fa scomparire quasi del tutto il terreno sul quale - anche a Bari - agiscono solitamente altri gruppi, come risse, lesioni personali e atti vandalici. «Per fortuna, nonostante abbiano solo 13 anni hanno avuto il sangue freddo di dire loro di non aver alcun telefono cellulare - ha raccontato la mamma -. Nonostante questo, gli altri hanno continuato ad insistere, mettendo anche le mani nelle tasche di un amico di mio figlio. Lui, invece, aveva un borsello e ingenuamente alla loro richiesta lo ha aperto. Non aveva granché con sé solo qualche moneta e si è offerto di dargliele. Non so perché, ma alla fine hanno desistito e li hanno lasciati stare». 
Uno studente di 20 anni, il 30 gennaio scorso, è stato aggredito in via Re David da un gruppo di quattro ragazzi: secondo una prima ricostruzione avrebbe detto di no alla richiesta di una sigaretta e poi, poco dopo, è stato colpito da tre ragazzi e una ragazza, probabilmente minorenni. Altri due ragazzi, di 17 anni, se la sono vista brutta l’8 gennaio scorso, quando sono stati accerchiati in un altro parco di Bari, il Rossani, da un gruppo di dieci minorenni, tra cui alcune ragazze, e colpiti con calci e schiaffi in volto. L’anno si era aperto con un’altra aggressione, il 2 gennaio, su un bus della linea 3, ai danni di un 21enne, picchiato dopo aver tentato di difendere una ragazza e aggredito con tale veemenza, con pugni, calci e schiaffi, da finire sul marciapiede, in via Crispi. E per un’altra aggressione, sempre al Rossani avvenuta il 5 aprile dello scorso anno, è a processo un 19enne di Bari accusato di aver colpito con un pugno violento al viso, facendolo cadere per terra, un giovane senegalese: «Ho perso l’occhio e anche il lavoro», ha riferito in aula, durante la sua deposizione. Il suo aggressore non gli ha chiesto scusa.
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