Studente disabile aggredisce i compagni a scuola: paura e spunta anche un coltello

L'ospedale "Perrino" di Brindisi
L'ospedale "Perrino" di Brindisi
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Sabato 16 Marzo 2024, 20:48 - Ultimo aggiornamento: 20:49

Si è scagliato una settimana fa contro un compagno di scuola procurandogli la frattura di due dita della mano. Giovedì nuovo episodio di violenza: un compagno di scuola minacciato in bagno con un coltellino.

È successo tutto a in un istituto superiore della città a Brindisi.

I fatti

Una normale giornata di scuola che improvvisamente prende una piega inaspettata. All’esterno di una classe un ragazzino, che frequenta il primo anno delle superiori, viene avvicinato da un compagno con una grave disabilità cognitiva certificata, dello stesso istituto. Una manciata di minuti e la situazione, per cause ancora in corso di accertamento da parte dai poliziotti della sezione Volanti di Brindisi, degenera. Lo studente ferito viene subito soccorso dal personale scolastico per poi essere affidato alle cure dei medici del 118. In ospedale i raggi attestano la frattura di due dita. Venticinque giorni di prognosi e, secondo quanto stabilito dalla legge, scatta per l’aggressore il procedimento penale d’ufficio per lesioni personali.

A quanto si apprende lo studente che si è reso protagonista dell’aggressione, in momenti di vero e proprio blackout, non riesce a controllare le pulsioni verbali e fisiche, diventando pericoloso per quanti sono accanto. Contenerlo risulta molto difficile, nonostante la scuola, in sinergia con i servizi educativi, fa quel che può. La presenza dell’insegnante di sostegno e dell’educatrice non è sufficiente a gestire la situazione.

All’episodio di violenza, ne sarebbero seguiti degli altri secondo quanto denunciano alcuni genitori. L’ultimo, in ordine di tempo, giovedì scorso che ha richiesto nuovamente l’intervento delle volanti a scuola.

In questo caso, un altro studente sarebbe stato minacciato con un coltellino nel bagno senza, per fortuna, riportare conseguenze a livello fisico. I genitori degli studenti preoccupati chiedono ora azioni concrete per garantire un ambiente sicuro e accogliente all'interno della scuola.

«Vogliamo che la scuola prenda i dovuti provvedimenti del caso - sottolineano i genitori - Non possiamo vivere con la paura che i nostri figli, una volta varcata la soglia della scuola, siano oggetto di violenza».

Affrontare la violenza negli istituti scolastici è una sfida già di per sé, ma quando la disabilità dell'aggressore entra in gioco, la situazione diventa ancora più complessa. È un tema delicato e difficile da affrontare, che mette in evidenza la necessità di risorse e supporto adeguati per garantire un ambiente educativo sicuro e inclusivo per tutti gli studenti.

Un problema che sta seguendo il dirigente scolastico per riportare serenità nell’aggressore, negli altri ragazzi e fra i genitori.

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