Aggressioni ai docenti, Valditara incontra i presidi: «Azioni contro i violenti»

Il ministro Valditara
Il ministro Valditara
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Martedì 6 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:30

Le aggressioni al personale scolastico sono la nuova emergenza nazionale: 36 gli episodi nell’anno scolastico 2022-2023 e già 27 da settembre ad oggi. In Puglia, già due casi - uno a Taranto, l’altro nel Foggiano - in una sola settimana. Presi a schiaffi, strattonati, fatti bersaglio del lancio di pallini di gomma, apostrofati in malo modo quando non addirittura feriti a coltellate, proprio come è accaduto ieri a una docente di Varese.

Il ministro Valditara in Puglia

Ed è per testimoniare vicinanza, ma anche per annunciare una stretta, che il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è a Bari questa mattina, nella sede dell’ufficio scolastico regionale. Su richiesta del sindacato DirigentiScuola incontrerà i presidi pugliesi, compreso Marco Cesario, il dirigente del comprensivo “Europa-Alighieri” di Taranto, finito in Pronto Soccorso dopo essere stato scaraventato a terra e colpito a calci e pugni dal padre di un’alunna della scuola dell’Infanzia.

Qualche giorno prima era toccato al dirigente dell'istituto “Bozzini-Fasani” di Lucera, nel foggiano, Michele Trivisonne: la madre di un allievo lo ha aggredito non ritenendo sufficiente la sospensione di 5 giorni disposta dal consiglio di classe nei confronti di un ragazzo che aveva picchiato suo figlio e di un altro che aveva diffuso il video del gesto.


Al personale scolastico, che più volte ha denunciato il fatto di sentirsi in trincea, il ministro ha annunciato una stretta nei confronti di chi usa violenza tra aule, uffici e corridoi. Intanto, come già emerso nei giorni scorsi, il personale scolastico sarà assistito dall’avvocatura dello Stato in caso di denuncia e relativo processo, in modo che in caso di aggressione almeno non debba preoccuparsi delle spese legali. In più il ministro - come è già avvenuto per il caso di Taranto - chiederà di valutare la possibilità di costituirsi parte civile nel processo penale contro i genitori aggressori. Chiederà un risarcimento, insomma. Intanto Valditara, insieme con il ministro della Giustizia Carlo Nordio sta lavorando ad una norma che contempli la presunzione di danno reputazionale da parte di chi aggredisce un dipendente scolastico - sia esso preside, insegnante, impiegato - in modo da rendere automatico il risarcimento. Questo per tutelare l’immagine dell’istituzione scolastica che da episodi come questi viene innegabilmente danneggiata. «Toccando anche nel portafoglio chi è responsabile dell'educazione dei propri figli, forse un'inversione di rotta si riuscirà ad ottenere», sintetizza il ministro.

I numeri


C’è un legame che sembra essersi rotto, quello tra scuola e famiglia: Valditara ha infatti sottolineato un aumento significativo delle aggressioni da parte dei familiari degli studenti: +111% da parte dei genitori, -11% da parte degli alunni. Proprio per cercare di ricostruire questo legame ormai logoro, si punta a istituire la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico”, da celebrarsi ogni anno il 15 dicembre.


L’iniziativa è contenuta nel disegno di legge della Lega già approvato dalla Camera e ora in discussione al Senato, che dovrebbe entrare in vigore già il prossimo anno scolastico, e che mira da un lato ad inasprire le pene contro chi commette atti di violenza a scuola e dall’altro a costruire una cultura di dialogo e rispetto. Per quanto riguarda le pene, in caso di aggressione si passerebbe dagli attuali cinque anni a sette anni e mezzo, e da tre a quattro anni e mezzo per oltraggio.


E poi c’è la questione del voto in condotta: diventerà più influente sulla carriera scolastica, cioè dovrebbe fare media e incidere sull’esame di maturità. Così, comportamenti violenti o aggressivi nei confronti di docenti, studenti e personale scolastico peseranno maggiormente sul futuro scolastico: con il 5 si viene bocciati, con il 6 rimandati. Per chi viene sospeso, poi, non si chiuderanno più le porte della scuola: per sospensioni fino a due giorni, lo studente sarà coinvolto in attività di riflessione e approfondimento, culminanti nella produzione di un elaborato critico. Per sospensioni più lunghe, verranno assegnate attività di cittadinanza solidale.

Il caso di Taranto

Intanto il questore di Taranto, Massimo Gambino, ha emesso un avviso orale per un uomo e una donna, di 32 e 31 anni, in seguito all'aggressione a Taranto ai danni del preside Cesario. 

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