Preside aggredito, il ministro Valditara: «Chiederemo i danni ai genitori»

Il ministro: lo Stato contro il danno di reputazione che ha subito la scuola

Il ministro Valditara in un incontro con alunni e dirigenti
Il ministro Valditara in un incontro con alunni e dirigenti
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Sabato 3 Febbraio 2024, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 13:44

Lo Stato chiede i danni ai due genitori? «Certo, anche l'istituzione ha subito un danno. Un danno di immagine. Tocca al giudice decidere se riconoscerci come parte civile, ma se lo farà, i soldi del risarcimento andranno alla scuola del preside aggredito. Chi aggredisce un dipendente scolastico aggredisce lo Stato». Lo dice, in un'intervista al Corriere della Sera, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in merito alla vicenda del preside dell'istituto comprensivo Europa-Alighieri di Taranto, finito al Pronto soccorso dopo l'aggressione da parte dei genitori di un'alunna.

Il ministro ha dato mandato all'avvocato generale dello Stato «di valutare di costituirsi parte civile nel giudizio penale contro i due aggressori per tutelare lo Stato contro il danno di reputazione che ha subito la scuola».

Valditara poi annuncia: "Sto lavorando a una norma che contempla la presunzione di danno reputazionale, in modo da rendere automatico il risarcimento - aggiunge - Ne ho già parlato con il ministro della Giustizia Nordio". Il ministro, che ha sentito telefonicamente il preside aggredito, racconta: "È abbattuto e demotivato. Martedì incontrerò i presidi della Puglia, dirò loro che lo Stato è al loro fianco. Ma credo che vada fatta una riflessione culturale". 

L'incontro a Bari

«Vogliamo ringraziare il ministro Valditara per aver risposto al nostro invito: martedì lo aspetteremo a Bari per discutere delle aggressioni ai presidi che indeboliscono la scuola e abbattono l’autorevolezza del dirigente scolastico». Così il sindacato DirigentiScuola che da tempo lancia l’allarme sulla gravità degli episodi negli istituti italiani. Dall’inizio dell’anno si sono registrate 26 aggressioni ai presidi da parte di familiari degli alunni. «Siamo preoccupati- continua la nota- Occorre la certezza della pena sì, ma anche la certezza di misure restrittive immediate anche di natura diversa da quelle penali che diano riscontro ad una condizione di impunità non più tollerabile. C’è una nuova emergenza sociale, ancorché educativa, da affrontare, lo Stato deve far sentire la sua presenza e deve garantire maggiori controlli e una maggior sicurezza ai dipendenti della scuola. Accogliamo con un plauso il disegno di legge governativo che dà più peso al voto in condotta e rivede il sistema delle sospensioni, prevedendo anche attività di solidarietà sociale per i casi più gravi, perché il ragazzo che ha sbagliato sia indotto a riflettere concretamente sul senso di appartenenza alla comunità e sui doveri che ne discende». «Noi ci siamo- sottolinea il presidente nazionale, Attilio Fratta – per dare il nostro contributo al governo, al ministero e alle famiglie. I presidi non si sono mai tirati indietro quando le emergenze nazionali richiamano alla responsabilità. Vogliamo e dobbiamo fare la nostra parte perché è in gioco il valore dell’istruzione e il futuro del nostro Paese».

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