Preside aggredito, gli insegnanti scrivono una lettera: «Siamo abbandonati e indifesi, così non andremo lontano»

Preside aggredito, gli insegnanti scrivono una lettera: «Siamo abbandonati e indifesi, così non andremo lontano»
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 21:06

«Ci sentiamo abbandonati, sminuiti nel nostro ruolo e soprattutto indifesi. Chiediamo che le istituzioni, a tutti i livelli, aprano una seria riflessione atta a ripristinare la centralità della funzione sociale della scuola». È l'amaro sfogo del personale docente dell'istituto comprensivo «Europa-Dante Alighieri», che - attraverso una nota - manifesta «solidarietà» al dirigente scolastico Marco Cesario aggredito ieri dal padre di una bambina che frequenta il plesso Europa. «L'intera comunità del personale docente» esprime «sdegno e preoccupazione. Quanto accaduto è inaccettabile».

L'episodio

Il preside Cesario, di origini napoletane, e la collega vicaria Carmela Rizzo hanno prima avuto una discussione con la madre della bambina e dopo alcuni minuti si è presentato il padre dell'alunna che ha raggiunto l'ufficio di presidenza, aggredendo il dirigente scolastico.

Cesario ha raccontato di essere stato immobilizzato ad un polso, poi scaraventato per terra e colpito con calci e pugni. Poi sono intervenuti i carabinieri che hanno identificato l'aggressore, successivamente denunciato dal preside, che si è recato al pronto soccorso per farsi medicare ferite al volto e alla mano giudicate guaribili in sette giorni. «Noi - sottolineano nella nota i docenti dell'istituto comprensivo - continueremo, certamente, a svolgere il nostro dovere educativo e di rispetto delle regole, ottemperando al patto educativo che la stragrande maggioranza delle famiglie e degli utenti, nostri alleati, chiede alla scuola pubblica. Ravvisiamo, comunque, quanto sia necessario rafforzare la collaborazione con le istituzioni locali, i professionisti (educatori, psicologi, mediatori), che - concludono - operano nel mondo della scuola, e le famiglie alla ricerca di una ripresa forte del senso collettivo del fare scuola».

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