Andate tutti all’Inferno, torna "Hell in the Cave" nelle Grotte di Castellana per il Dantedì

Andate tutti all’Inferno, torna "Hell in the Cave" nelle Grotte di Castellana per il Dantedì
di Claudia PRESICCE
5 Minuti di Lettura
Sabato 25 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:27

In principio c’era una sorta di profonda voragine che si apriva nella campagna: venne detta la Grave. Al crepuscolo emergevano da quell’abisso scie di vapori biancastri scortate da voli di pipistrelli. Antiche leggende raccontavano che fossero anime suicide che aspiravano a salire verso il cielo… E dunque, quale evocazione migliore di un’atmosfera dantesca? Elogiare qui, tutto questo, proprio oggi è quasi naturale in occasione del Dantedì che celebra il sommo poeta italiano.

L'appuntamento

È per questa mattina alle Grotte di Castellana l’appuntamento con i versi tratti dai canti dell’Inferno dell’Alighieri. L’invito è per tutti alle 10 all’ingresso della Grotta: si potranno intanto leggere brani a piacere dalla Divina Commedia e soprattutto si potrà assistere alle suggestioni multitasking dello spettacolo “Hell in the Cave”. Si tratta di un modo di riproporre Dante seguendo la magia intrecciata ad una messinscena originale, un canto alla cultura e all’ambiente naturale insieme, con una sensibile rievocazione estetica e contenutistica delle suggestioni raccontate nell’Inferno. “Hell in the Cave”, diretto dal regista Enrico Romita sulla drammaturgia dell’attrice Giusy Frallonardo, trasforma lo spettatore nel viaggiatore dell’aldilà.

Un luogo magico e suggestivo

«Non so se l’idea di portare Dante nelle grotte sia nuova – spiega Giusy Frallonardo, autrice della drammaturgia dell’opera e attrice – tuttavia la Grotta di Castellana ha una qualità rara che è quel ‘pertugio tondo’ da cui si può uscire a ‘riveder le stelle’. E quindi è nato tutto dalla fine, dall’uscita evocativa del mondo dantesco. Questa grotta è un luogo magico e suggestivo, più schiacciato rispetto a quello con i cerchi danteschi, ma ci consente di poter dare un’idea concreta dell’Inferno».

I personaggi che animano la scena allestita negli antri non sono casuali. «I protagonisti della drammaturgia sono stati scelti pensando alla loro modernità – prosegue Frallonardo – perché Dante uomo del Medioevo riesce ad essere, come tutti i grandi, universale. E i problemi trattati, come la fedeltà alle istituzioni di Pier Delle Vigne, l’impossibilità di essere valorizzati nella propria patria di Ciacco, l’universalità dell’amore e della cultura testimoniati Paolo e Francesca, l’eroismo di Ulisse che deve andare oltre i limiti imposti da convenzioni sociali, o l’isolamento di un uomo considerato ‘diverso’ come Brunetto Latini, sono tutti fortemente contemporanei».

Su questa figura si innesta un altro tema particolare: «Brunetto Latini, oltre a soffermarsi sulla diversità di genere, parla molto del legame tra maestri e discepoli, un argomento molto importante e raro al giorno d’oggi – spiega Frallonardo – parla della capacità dei grandi maestri di riconoscere il talento nei propri allievi. Ci ha guidato nel costruire questa drammaturgia proprio l’esigenza di sottolineare questa urgenza che riguarda gli anni Duemila, non il Trecento».

"Una lingua meravigliosa e attualissima"

Ripercorrere i versi della Divina Commedia significa poi farsi accarezzare da una scrittura poetica ammaliante. «Altro valore di questo spettacolo è riconciliarsi con il bello – conclude la drammaturga – perché la lingua di Dante è meravigliosa e attualissima in quanto musica allo stato puro.

Lo spettacolo è coinvolgente, per un pubblico trasversale, perché è costruito dal regista come un grande piano sequenza cinematografico, con un forte impatto visivo colpisce vari sensi: l’udito, la vista, il tatto, anche l’olfatto con gli odori della grotta e per gli attori il gusto se impattano col fango. Colpisce soprattutto il cuore, le emozioni: non può lasciare indifferenti così come non può farlo Dante con l’Inferno che parla a tutti noi».

Il regista di “Hell in the Cave”, Enrico Romita, ha una sua idea precisa sul senso dello spettacolo. «È nato – spiega – con l’idea di rendere lo spettatore un visitatore, fargli provare la stessa emozione che viene descritta da Dante durante la discesa agli Inferi. Il fatto di essere coinvolto nello spazio scenico a 360 gradi, sia in altezza che intorno con giochi di luci e ombre, è un’operazione che facciamo da anni per rendere questo spazio naturale e bellissimo un vero e proprio contenitore culturale. La cultura è parte integrante dell’ambiente della Grave che è una sorta di Pantheon naturale. Chi fa parte del pubblico quindi smette i canonici panni di spettatore e si trasforma in una sorta di viaggiatore che alla fine si comporta come Dante nel suo viaggio nell’aldilà».

C’è poi un dato artistico inusuale da sottolineare che coinvolge gli attori del singolare spazio scenico. «Questo spettacolo è diventato per chi è nel cast un vero laboratorio permanente – conclude Romita – in questi anni si sono alternati più di 150 artisti, tra danzatori, attori, musicisti, danzatori aerei, e si è creata dunque un’occasione di sviluppo di talenti individuali in un’esperienza difficilmente ripetibile. Non c’è distanza tra spettatore e attore, siamo faccia a faccia con il pubblico immersi in un’unica suggestione. Ci sono anche talenti che noi definiamo a ‘chilometro zero’, attori che gravitano nell’ambito di questo territorio, che si sono formati partecipando a questa esperienza costruttiva».

L’appuntamento alle Grotte di Castellana è per stamattina alle 10. Sino a qualche minuto prima della replica dello spettacolo “Hell in the Cave”, nei pressi dell’ingresso alle Grotte, chi vorrà potrà esibirsi leggendo brani scelti tra tutti i canti della Divina Commedia tanto da diventare protagonisti della Giornata dedicata a Dante Alighieri. Una maratona che coinvolgerà lettori e lettrici di tutte le età. Subito dopo ci sarà la “discesa nell’Inferno” e si accenderanno i riflettori su “Hell in the Cave”, il primo spettacolo aereo sotterraneo del mondo che unisce danza, voci, suoni e luci nella scenografia naturale della Grave, diretto dal regista Enrico Romita su drammaturgia dell’attrice Giusy Frallonardo.

Le Grotte di Castellana sono già state palcoscenico di grandi concerti, ma anche location di eventi culturali tra presentazioni di libri, laboratori didattici per le scuole ed esperienze speleologiche. 
“Hell in the Cave” proseguirà con varie repliche: 8, 22 e 29 aprile, 13 e 27 maggio, 3 e 24 giugno. Altre informazioni sul sito https://www.grottedicastellana.it/hell-in-the-cave.

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