Baby gang aggredisce una donna. «Sputata e palpeggiata»

Baby gang aggredisce una donna. «Sputata e palpeggiata»
di Nicola MICCIONE
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Mercoledì 8 Febbraio 2023, 20:56

Aggredita sul bus a Bari. L’ultimo episodio risale a ieri, alle 18 circa: su un bus dell’Amtab della linea 13, al San Paolo, «è salito il solito gruppetto di ragazzini. Hanno iniziato a sputarmi contro - ha raccontato una ragazza su Facebook - almeno 4-5 volte e ad urlare degli insulti», sino a toccare «le mie parti intime». L’ennesimo episodio dopo quelli denunciati nei giorni scorsi e non sarebbe nemmeno il primo caso, visto che lo stesso presidente di Amtab, Persichella, ha riferito di ulteriori aggressioni.

Le chiamano baby gang


Le loro azioni violente, spesso fra l’indifferenza della gente, hanno avuto un’attenzione mediatica molto importante.

A Bari, da almeno un anno, le notizie giornalistiche hanno evidenziato, insieme ad altri episodi di cronaca, una matrice giovanile piuttosto violenta, esplosa nel periodo post pandemico quando il fenomeno delle baby gang (o forse solo gang, perché di baby non hanno nulla) ha vissuto un’espansione. Le indagini, che hanno fatto fioccare denunce e Daspo, hanno evidenziato come, nella maggior parte degli episodi, i gruppi siano composti da poco meno di dieci individui (sempre italiani), in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15 e i 18 anni. Le vittime? Altrettanto giovani, più o meno loro coetanei. Il lavoro di investigatori e inquirenti, inoltre, ha sottolineato come questi gruppi agiscano in maniera occasionale, riuscendo comunque a compiere attività criminali orientate al profitto, fotografate nitidamente nell’episodio di sabato scorso nel parco 2 Giugno. 


Per fortuna, in quest’ultimo caso, i tre aggrediti - tutti minori - non hanno riportato ferite, ma solo spavento, secondo il racconto della mamma di uno di loro, che ha voluto denunciare via social, sulla bacheca del sindaco Antonio Decaro, il tentativo di portare via gli smartphone e i soldi che avevano con sé. Un segmento investigativo, quello delle attività criminali legate al profitto, quali piccoli furti e rapine, che fa scomparire quasi del tutto il terreno sul quale - anche a Bari - agiscono solitamente altri gruppi, come lesioni e atti vandalici. 

Lo sfogo


«Per fortuna, nonostante abbiano solo 13 anni hanno avuto il sangue freddo di dire loro di non aver alcun telefono cellulare - ha scritto la mamma -. Nonostante questo, gli altri hanno continuato ad insistere, mettendo anche le mani nelle tasche di un amico di mio figlio. Lui, invece, aveva un borsello. Non aveva granché con sé solo qualche moneta e si è offerto di dargliele. Non so perché, ma alla fine hanno desistito e li hanno lasciati stare». Uno studente di 20 anni, il 30 gennaio scorso, è stato aggredito in via Re David da un gruppo di quattro ragazzi del posto: avrebbe detto di no alla richiesta di una sigaretta e poi, poco dopo, è stato colpito da tre ragazzi e una ragazza, probabilmente minorenni. Altri due ragazzi, di 17 anni, se la sono vista brutta l’8 gennaio scorso, quando sono stati accerchiati nel parco Rossani da un gruppo di dieci minorenni, tra cui alcune ragazze, e colpiti con calci e schiaffi. 

La risposta dello Stato

Aggressioni, violenze, ma anche la risposta dello Stato e della Procura per i Minorenni del capoluogo. I due 15enni indagati per le tre aggressioni avvenute, tra dicembre 2021 e aprile 2022, all’interno del Parco 2 Giugno, accusati a vario titolo di rapina, tentata rapina aggravata e continuata, lesioni personali pluriaggravate e violenza privata aggravata, hanno chiesto scusa in aula alla pm minorile, Ketty Lombardo Pijola, e si sono detti «pentiti» precisando che «si è trattato di un periodo della mia vita - ha dichiarato uno dei due 15enni - in cui ho frequentato delle persone che mi hanno coinvolto in situazioni illecite. Ho interrotto ogni tipo di frequentazione con questi soggetti e ho cambiato stile di vita». Secondo i dati della giustizia minorile, nel 50% dei casi i membri delle gang che hanno commesso reati usufruiscono della sospensione del procedimento con messa alla prova. Il ricorso alla detenzione avviene solo in casi isolati, mentre nella maggioranza vengono predisposti piani con attività di studio e lavoro.
Intanto Bari è tornata a fare i conti con i furti. Tra lunedì e martedì tre locali (il ristorante Kiki Fish & Pokè di piazza Umberto, il negozio Game Stop di corso Cavour e il ristorante Garden in via De Ruggiero) sono finiti nel mirino di un fenomeno, quello delle spaccate, che sembrava essere ormai essere scivolato nel dimenticatoio, mentre un uomo è stato preso a calci da cinque persone, in piazza Moro, fra l’indifferenza della gente: anche in questo caso nei pressi della stazione ferroviaria, dove da un mese il questore Giovanni Signer ha disposto più controlli e operatori delle forze dell’ordine in campo, c’erano molte persone, ma non hanno fatto nulla per aiutare quell’uomo quando il branco si è scagliato contro di lui, prima di svanire nel nulla.

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