Parco Due Giugno è ancora allarme baby gang. Il sindaco di Bari segnala i casi a prefetto e questore e invita le famiglie a denunciare

Parco Due Giugno a Bari
Parco Due Giugno a Bari
di Elga MONTANI
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Mercoledì 9 Febbraio 2022, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:44

Il problema baby gang al parco Due Giugno, e non solo, sta diventando sempre più preoccupante. Come denunciato da un gruppo di genitori, unitisi via Facebook, gli episodi sono molti e hanno interessato diverse zone della città. In merito, è intervenuto il sindaco Antonio Decaro, su esplicita domanda dei cittadini, in diretta su Telebari lunedì sera.

La presa di posizione del sindaco

«Ho segnalato la questione al prefetto e al questore ha sottolineato il primo cittadino - e stiamo acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Mi assicurano dal Comitato Provinciale per l'Ordine Pubblico che proprio qualche giorno prima del caso denunciato (l'ultimo in ordine di tempo è accaduto venerdì scorso alle 18, ndr) c'erano stati due arresti. Ora, non so se questi arresti siano legati ai furti ai danni dei ragazzi o no, magari sono anche legati a qualche altra questione.

Però questi arresti sono stati fatti proprio grazie ai controlli messi in campo dalle forze dell'ordine».

L'invito a denunciare


Sulla questione, Decaro ha voluto, però, porre l'accento su un problema, successivo alle aggressioni, e fondamentale per venirne a capo, ovvero la necessità di denunciare. «Il tema che mi è stato segnalato dal comandante della polizia locale, Michele Palumbo ha rimarcato il sindaco -, che ho attivato insieme al questore e al prefetto, è la necessità di avere delle denunce, perché purtroppo senza una denuncia non si può intervenire direttamente. Senza denuncia formale la polizia locale non può intervenire. Chi è stato aggredito, o i genitori in caso di minori, deve fare denuncia, affinché le forze dell'ordine possano attivarsi».
«Se non viene denunciato il fatto ad un ufficio di polizia giudiziaria spiega il comandante Palumbo - non si può valutare se la fattispecie può costituire reato o meno. L'autorità inquirente, o la polizia giudiziaria, deve ricostruire fatti e circostanze. Se i fatti non costituiscono reato, possono essere valutati per eventuali segnalazioni ai servizi sociali comunali. Ma la ricostruzione di un fatto-reato da denunce solo su social, o gruppi Facebook, rende difficile l'attività investigativa».

Diverse volte in merito al discorso sicurezza si è parlato in città della necessità che i luoghi siano illuminati e videosorvegliati, ma se determinati fatti avvengono in pieno giorno (come accaduto in una delle aggressioni denunciate dai genitori via social) viene meno il discorso luce, e senza denuncia diventa relativo anche l'occhio elettronico delle telecamere. Le parole del sindaco non sono però piaciute all'opposizione, nello specifico al consigliere di Fratelli d'Italia, Michele Picaro. «Le dichiarazioni del sindaco Decaro sui fenomeni delle baby gang e del bullismo, che da anni imperversano nella nostra città, sono stucchevoli e nascondono l'assoluta impreparazione di questa amministrazione nell'affrontare e debellare il problema ha sottolineato Picaro -. Una continua campagna elettorale basata su annunci social di installazioni di telecamere, promesse di controlli, droni e i famosi tu per tu con gli abusivi del lungomare si scioglie sulle stringenti questioni di sicurezza, trincerandosi dietro procedure, protocolli e burocrazia». Sull'argomento, ormai due anni fa, il 20 gennaio 2020, lo stesso Picaro aveva proposto un ordine del giorno che impegnava il sindaco: «Ad istituire nel più breve tempo possibile, presso la ripartizione polizia municipale, un nucleo antibullismo deputato a prevenire tali fenomeni nei quartieri periferici, nei giardini e nelle piazze, e soprattutto individuare i responsabili di tali azioni». Tale proposta venne approvata all'unanimità, ma ad oggi tale nucleo antibullismo non esiste ancora a Bari, nonostante le diverse azioni messe in atto per prevenire tale fenomeno e educare i ragazzi. «Come è possibile che il sindaco che detiene la delega alla polizia locale non si sia ancora attivato dopo due anni dall'approvazione in consiglio di questa delibera? si chiede Picaro - Per quale motivo si sottrae ad attivare quanto deliberato dal consiglio comunale? Il sindaco la smetta di fare lo sceriffo a chiamata e si impegni seriamente per garantire la sicurezza della città».

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