Parco 2 giugno, allarme criminalità e bullismo: «I nostri figli picchiati da baby gang»

Parco 2 giugno, allarme criminalità e bullismo: «I nostri figli picchiati da baby gang»
di Elga MONTANI
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Martedì 8 Febbraio 2022, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 08:06

Sarebbero diversi gli episodi di bullismo accaduti negli ultimi tre mesi al parco Due Giugno e nelle vie immediatamente limitrofe. L'ultimo, in ordine di tempo, si è verificato venerdì scorso, intorno alle 18. Vittime sempre ragazzini sui 13-14 anni, ad aggredirli ragazzi forse poco più grandi di loro. Come analizzato nei giorni scorsi anche sulle nostre pagine, il problema della criminalità minorile a Bari non è da sottovalutare, e soprattutto non è un problema nuovo.

Il post denuncia

I due anni di emergenza pandemica hanno solo, forse, amplificato alcuni comportamenti dei giovani. Ma sembra di essere davanti a un fenomeno importante, contro il quale è necessario lottare tutti insieme, partendo dalle famiglie, dai genitori, dalla scuola, dall'amministrazione comunale, insieme alle parrocchie e tutti coloro che devono tornare ad occuparsi dell'educazione dei giovani.


Uno dei primi casi di aggressione da parte di una baby gang al parco Due Giugno era stato denunciato dai genitori di un ragazzino sulla bacheca del sindaco, Antonio Decaro: «Ho deciso di scrivere su questa pagina, perché mi sembra il modo più immediato di denunciare e segnalare un episodio increscioso e che deve far riflettere tutti si leggeva nel messaggio dei genitori di un ragazzo Ieri, in pieno giorno, mio figlio, un ragazzino di 14 anni, è stato aggredito e picchiato da due delinquenti poco più grandi di lui, all'uscita di Parco Due Giugno.

Il nostro parco, dove i nostri figli dovrebbero poter giocare con serenità. Le chiedo di intensificare i controlli in zona, per evitare di spegnere la voglia di giocare e vivere la nostra città a tutti quei bravi ragazzi che vivono nel rispetto degli altri e di Bari. Episodi del genere non dovrebbero mai più verificarsi».

Il fenomeno da monitorare

Un post a cui in molti risposero, a volte segnalando anche altri casi, come una cittadina che rimarcava: «È accaduto anche giorni fa, a un altro ragazzino, con rottura del setto nasale. Spero si attivi qualcuno al più presto». E un commerciante della zona ha voluto dire la sua: «In passato ho ricevuto varie visite di questi bulletti, avendo l'attività all'ingresso del parco, subendo un'aggressione e furtarelli. Ho denunciato i cinque presso la questura di via Tridente, ho trovato operatori di polizia davvero in gamba, che non prendono sottogamba queste situazioni, pieni di fascicoli con foto di baby gang. I cinque furono individuati, hanno scontato lavori socialmente utili, essendo minorenni, dopo aver subito un bel processo. Uno dei cinque, un mese fa, è venuto qui, mi ha chiesto perdono, parlandoci ha veramente imparato la lezione, ora frequenta una comunità. Salvaguardare noi stessi e i nostri figli sicuramente, ma se si riesce a salvare questi ragazzini da una futura delinquenza anche quello è un traguardo».

E sulla scia dell'indignazione per questi episodi di violenza che continuano ad interessare la città, alcuni genitori si sono uniti, e hanno creato un gruppo Facebook. «Il gruppo nasce dall'idea di combattere l'indifferenza della gente spiega Alba Nardone, creatrice dell'iniziativa -. In merito al discorso bullismo noi non possiamo fare lezioni, siamo solo dei genitori preoccupati per i nostri figli e non abbiamo la preparazione e le competenze. Il nostro intento è coltivare l'attenzione della gente, perché non è possibile che quando accadono episodi del genere, in pieno giorno, nel più grande parco cittadino, nessuno veda mai nulla. Le istituzioni non sono presenti, per cui dobbiamo essere noi cittadini ad essere presenti. Quando stiamo camminando, facendo jogging, prendendo il caffè al bar, non possiamo girare la testa dall'altra parte se vediamo un ragazzino che viene colpito o preso di mira da una baby gang». «Uno dei ragazzi aggrediti aggiunge Nardone è un amico di mio figlio, si conoscono dalla scuola elementare, e ora giocano insieme a basket, anche al parco. Questo ragazzo di 14 anni è stato aggredito alle 13 in viale della Resistenza. Mi metto nei panni di questo ragazzino colpito da questi bulli nell'indifferenza generale. Questi episodi sono presenti ovunque e possono colpire chiunque, ne abbiamo avuto notizia da via Sparano, dal parco di via Tridente, da corso Cavour, da Poggiofranco. I ragazzi non possono vivere nel terrore».

«Deve cambiare la mentalità della gente conclude -, come dice Liliana Segre: L'indifferenza fa più male. Siamo diventate delle persone aride se ci comportiamo con questa indifferenza. Abbiamo anche intenzione di organizzare un sit-in o una manifestazione per sensibilizzare da questo punto di vista, ovviamente è solo un'idea che svilupperemo nei prossimi mesi, quando caleranno i contagi e arriverà la bella stagione».
 

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