Il porto di Taranto è in sofferenza, i dati sono in calo

Una veduta del porto di Taranto
Una veduta del porto di Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 22 Luglio 2023, 06:00

In extremis, e nell’ultimo giorno utile, Acciaierie d’Italia risponde all’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio e indica le previsioni di traffico per quest’anno nel porto di Taranto. Da quanto si è appreso, l’ex Ilva avrebbe indicato un rialzo, ovviamente da verificare nella realtà. Il fatto che l’azienda abbia risposto, ferma l’avvio della procedura di decadenza delle concessioni marittime che il comitato di gestione dell’Authority, già convocato per il 27 luglio, avrebbe probabilmente attivato in caso di silenzio aziendale. Anche se il porto sta cercando di diversificare tra container, crociere ed altre attività - il riaffidamento dei dragaggi davanti al molo polisettoriale, ora se ne occuperà Fincosit, è proprio finalizzato a portare navi più grandi al terminal di Yilport -, Acciaierie d’Italia resta comunque, e tuttora, un cliente importante del porto ed ecco perché, in base agli obblighi della concessione, l’Authority ha sollecitato l’ex Ilva a chiarire che programmi ha per secondo, terzo, quarto e quinto sporgente e per la calata tra il secondo e il terzo. 

I dati

Il traffico portuale resta in sofferenza in questa prima parte del 2023 e anche i dati diffusi ieri, relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio, sono tutti col segno negativo così come era stato per i primi due dell’anno. Si profila, dunque, un primo semestre pesante. A maggio il decremento sullo stesso mese del 2022 è stato del 3,6 per cento. Più rilevante, invece, quello accusato ad aprile, -36,1, e a marzo, -23,7. L’anno, come detto, non era cominciato bene, visto che sempre sul 2022 a gennaio c’è stato -4,1 e a febbraio -7,1. Nel dettaglio, a maggio si è passati come volume generale da 1.413.178 milioni di tonnellate del 2022 a 1.362.046 del 2023. Col -12,3 per cento, le rinfuse liquide, quelle dell’industria petrolifera, hanno segnato il calo maggiore, mentre per le solide, destinate alla siderurgia, è stato dell’1,5 per cento. 
Nel complesso, tutte le rinfuse arretrano del 4,3. Calano le merci in container del 27,9 per cento, salgono dello 0,8 le altre merci, mentre i container, intesi come teu, che è l’unità di misura, crescono del 48,6.

Fra imbarchi e sbarchi, sono i primi ad avvertire la botta maggiore, -8,4, mentre c’é un flebile +0,2 degli sbarchi.

Le crociere

C’è poi un -10,2 per cento sulle navi, dalle 186 di maggio 2022 alle 127 di maggio 2023, e calano anche i passeggeri delle crociere del 28 per cento, 3.275 in meno, da 11.699 a 8.394. Ma questo si spiega col fatto che l’anno scorso a maggio Msc aveva già scalato il porto di Taranto, quest’anno, invece, che MSC non c’è, l’arrivo di Costa Crociere, che dovrebbe sopperire nel flusso dei croceristi, è avvenuto da giugno, quindi andrà valutato con i prossimi dati. 
Ad aprile, con -36,1 (da 1.698.717 a 1.085.371 milioni di tonnellate), il calo più significativo dei primi cinque mesi del 2023. Rilevante la diminuzione complessiva delle rinfuse solide: -52,6 per cento, 598.077 tonnellate in meno da un anno all’altro. Mentre mettono a segno un più 9,1 per cento le rinfuse liquide. E poi, merci in container in significativo incremento, 207 per cento, quasi 22mila tonnellate in più, ma probabilmente si sarà trattato di un picco episodico. Le merci varie, invece, calano del 14,1 per cento. Bene i container, con i teu in salita del 365 per cento, 4.590 teu in più sull’anno prima, ma anche qui potrebbe essersi trattato di un fatto congiunturale. Le rinfuse solide sono colpite nel decremento sia negli sbarchi, -48,7, che negli imbarchi, -85,7. C’è stato poi l’11 per cento di navi in meno e zero passeggeri delle crociere rispetto ai 5.973 del 2022, poiché ad aprile scorso non c’era ancora attività.
A marzo scorso l’attività è stata in calo del 23,7 per cento: da 1.446.930 a 1.104.521 milioni di tonnellate. Ancora una diminuzione complessiva per le rinfuse solide, 39,2, mentre quelle liquide vanno meglio ed hanno il segno più: 31,6. Rispetto ai mesi successivi, marzo 2023 è negativo anche per i teu, ben 80,9 per cento, 4.592 in meno, così come per le merci in container, -94 per cento. Le rinfuse liquide vanno bene con gli imbarchi, +60 per cento, e arretrano con gli sbarchi, -16,7, mentre le solide vanno male in entrambi i sensi: -38,8 per gli sbarchi e -45,6 per gli imbarchi. 
Zero passeggeri delle crociere a marzo (un anno prima erano stati 558) e in regresso del 21,4 per cento il movimento navale.

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