Da aprile senza indennità i 330 lavoratori dell’agenzia portuale di Taranto

Un presidio degli ex lavoratori Tct
Un presidio degli ex lavoratori Tct
di Domenico PALMIOTTI
4 Minuti di Lettura
Domenica 7 Aprile 2024, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 06:39

La “richiesta di prolungare-prorogare l’efficacia dell’Ima almeno di un anno” è stata rinnovata al Governo dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e dalle sigle dei trasporti di Taranto ai lavoratori ex Tct.

Il sostegno e le richieste

L’Ima è la sigla di Indennità di mancato avviamento (una specie di cassa integrazione dei portuali) che da fine marzo, essendo finita la copertura del decreto Milleproroghe per il primo trimestre 2024, non viene più erogata ai 330 ex Tct-Evergreen. Si tratta di lavoratori disoccupati in carico all’Agenzia per il lavoro portuale. Non è certo la prima volta che i sindacati chiedono il rinnovo dell’indennità e tuttavia nessuna loro richiesta è stata sinora accolta. Stessa situazione sul fronte parlamentare. Venuti meno i tentativi di estensione dell’Ima per almeno un anno attraverso i decreti Anticipi e Milleproroghe, ora c’è una nuova iniziativa con gli emendamenti presentati lo scorso mese alla Camera al disegno di legge Lavoro dai deputati Vito De Palma di Forza Italia e Dario Iaia di Fratelli d’Italia. Quest’ultimo, in particolare, ha proposto uno stanziamento di 4 milioni per i nove mesi rimasti scoperti con somma a carico del fondo sociale per occupazione e formazione del ministero del Lavoro anziché da quello del ministero delle Infrastrutture e trasporti.

Se erogati, i 4 milioni si unirebbero ai 2,2 che il Mit ha reso disponibili per coprire il primo trimestre. Il punto è che non è ancora chiaro se quest’emendamento passerà. Inoltre, trattandosi di un disegno di legge, ci sono tempi più lunghi rispetto ad un decreto in quanto non contingentati. Infatti il ddl è ancora in commissione Lavoro, per cui non si può escludere che per i 330 ex Tct-Evergreen ci possa essere un periodo di disoccupazione - e quindi soggetto alla copertura di altri ammortizzatori sociali - nel momento in cui avranno incassato l’ultima rata dell’Ima. Che, in riferimento alla mensilità di marzo, andrà in pagamento questo mese a causa degli slittamenti che ci sono stati. Ma l’Agenzia del lavoro che eroga l’Ima è in attività sino a giugno, commentano i sindacati, quindi con o senza proroga, indipendentemente dalla fonte di finanziamento, almeno sino a giugno i pagamenti dovranno essere assicurati.

La nuova lettera

Nella nuova lettera ai ministri Salvini (Trasporti) e Calderone (Lavoro), al vice ministro Rixi (Trasporti), nonché al governatore Emiliano, ai parlamentari tarantini, all’Autorità portuale, al Comune e alla Provincia di Taranto e alle segreterie nazionali di categoria, i sindacati confederali e dei trasporti dicono che “scaduta la vigenza dell’Ima”, si è creata “una situazione di assoluta incertezza e precarietà”.

“Eppure il porto di Taranto si prepara a vivere una nuova stagione di sviluppo di una certa rilevanza e concretezza” dicono i sindacati, che evidenziano il “progetto del gruppo Renantis-Blue Float in merito allo sviluppo alla costruzione del parco galleggiante dell’eolico off shore”; la legge 11/2024 a proposito dell’individuazione di due aree demaniali marittime del Mezzogiorno, rientranti nelle Authority, per investimenti pubblici e infrastrutture che serviranno a produzione, assemblaggio e varo di piattaforme galleggianti per l’eolico off shore (l’Authority “ha candidato l’area di Taranto” a quest’opportunità); le nuove sei iniziative di impresa ammesse dalla Zona economica speciale ionica prima che si passasse alla Zes unica del Mezzogiorno; il progetto dell’azienda Vestas che si è candidata all’uso della piattaforma logistica e che a Taranto sta costruendo la pala eolica più grande al mondo; il dragaggio delle aree di mare antistanti il terminal container di Yilport e l’impegno dei commissari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria di rilanciare l’attività del siderurgico.

“Tutti questi progetti daranno impulso all’occupazione partendo dal principio di ripescaggio dei 330 lavoratori” sostengono i sindacati, che ricordano inoltre il protocollo di un mese fa tra Regione Puglia e Autorità di sistema portuale di Taranto per aggiornare e riqualificare, attraverso un piano di formazione, le competenze professionali dei 330 in carico all’Agenzia. “La nostra richiesta di prorogare l’Ima rappresenta il proseguo di una vera e propria azione di politica attiva” con l’obiettivo della “collocazione piena dei lavoratori”, insistono i sindacati, altrimenti si corre il rischio di andare incontro a “tensioni sociali”, visto che questo bacino di lavoratori si trova senza alcuna forma di reddito dal 1° aprile 2024”. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA