Le gru del passato recuperate dal fondale del porto

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È iniziato il recupero di una delle 27 àncore storiche che giacciono sul fondale del porto di Brindisi nel Seno di Ponente, lo spettacolare salvataggio nei pressi della banchina sottostante via Amerigo Vespucci, è avvenuto in occasione della Settimana Blu sotto gli sguardi dei giovanissimi studenti degli istituti comprensivi Casale e Bozzano-Centro. È alta 1 metro e 70 centimetri, pesa 350 chili, la monumentale àncora che è riemersa dal mare issata da un gancio calato da un mezzo dotato di gru. L’operazione coordinata dalla Capitaneria di Porto di Brindisi in collaborazione con l’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico meridionale, è avvenuta in occasione della Settimana blu che è il calendario di appuntamenti per avvicinare gli studenti alla cultura e al rispetto del mare, promosso dall’Ufficio scolastico regionale con la Direzione marittima di Bari. Il programma è ispirato alla Giornata nazionale del mare che ricorre l’11 aprile e nasce per sensibilizzare nei confronti della tutela delle acque.

«È un appuntamento ormai consolidato con l’Ufficio scolastico regionale per avvicinare gli studenti alle attività marinaresche e alle origini del nostro territorio - racconta Paola Gabrieli Capitano di Corvetta della Capitaneria di Porto di Brindisi -. Quale migliore occasione per effettuare il primo recupero simbolico delle àncore ritrovate nel porto insieme agli studenti della città». L’intervento voluto dal comandante della Capitaneria Luigi Amitrano con il supporto dell’Autorità portuale era tra quelli che si potevano programmare con maggiore semplicità, essendo l’àncora in parte riemersa e posizionata in prossimità della banchina accessibile anche agli studenti. Gli altri recuperi necessitano di una procedura più complessa poiché le àncore sono interrate nel fondale e il loro sollevamento potrebbe comportare lo spostamento di sedimenti.

La scoperta del tesoretto che custodisce la storia marinara del capoluogo messapico avvenne casualmente a febbraio del 2023 durante un reportage di Quotidiano, curato da Salvatore Morelli. Fu immediato l’interessamento della Capitaneria di Porto e dell’Autorità portuale. Ad aprile fu eseguita la mappatura delle àncore all’interno del porto a cura degli esperti del Nucleo operatori subacquei di San Benedetto del Tronto.

Dalle prime rilevazioni, ancora da verificare da parte della Soprintendenza, effettuate su due reperti in ferro la datazione delle ancore dovrebbe collocarsi tra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Inoltre altre ipotesi eseguite su reperti in granito fanno pensare all’appartenenza degli ormeggi al Collegio navale Tommaseo, l’accademia navale costruita sotto il fascismo ed inaugurato nel 1937.

Per partecipare a tutte le attività proposte in occasione della Settimana Blu bisognava registrarsi tramite il modulo diffuso dall’Ufficio scolastico regionale, per l’iniziativa del recupero dell’àncora si sono iscritti gli istituti comprensivi del Casale e di Bozzano, gli studenti dopo aver assistito al salvataggio del bene, hanno partecipato ad un convegno di approfondimento sui temi della tutela del mare, i cui relatori erano il Nucleo Sub della Guardia Costiera e la dottoressa Anna Maria D’Agnano dell’Arpa Puglia. «Gli studenti sono rimasti colpiti positivamente dal recupero a cui hanno assistito, soprattutto per la grandezza del reperto che era più alto di loro - continua il Capitano Gabrieli -. È stata una scoperta affascinante per i ragazzi perché hanno compreso che il porto di Brindisi contiene un patrimonio sommerso».

L’àncora verrà al momento custodita dalla Capitaneria di Porto e successivamente sarà la Soprintendenza archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce del Ministero della Cultura a curare tutti gli aspetti dello studio e della conservazione del bene storico. Sarà anche da decidere come restituire il patrimonio alla città e renderlo fruibile per la divulgazione della lunga storia che lega Brindisi al mare.