Sopralluogo a Costa Morena Est della commissione Ambiente: «L’impianto Edison? Un pericolo»

La distanza tra i binari di Costa Morena Est ed il cantiere del deposito Edison
La distanza tra i binari di Costa Morena Est ed il cantiere del deposito Edison
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 6 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:48

Ancora una riunione della commissione Ambiente disertata dalla maggioranza che, dopo avere tentato invano di sfiduciare il presidente Roberto Quarta, facendolo decadere dal suo ruolo, sta evidentemente conducendo una battaglia per provare a convincerlo a fare un passo indietro.

La banchina ed i suoi problemi

Ieri, i commissari hanno effettuato un sopralluogo a Costa Morena Est, per verificare la situazione della banchina sulla quale Edison intende realizzare il proprio deposito costiero “small scale” di gnl. Un progetto apertamente osteggiato da una parte della città e dall’opposizione, ma anche da diversi esponenti di maggioranza, Quarta compreso. A guidare i consiglieri è stato il dirigente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Aldo Tanzarella, direttore del dipartimento di esercizio dei porti di Brindisi e di Monopoli. Tanzarella, in particolare, ha evidenziato innanzitutto le problematiche della banchina sul lato orientale, il cui fondale va da una profondità di 11 metri verso lo sporgente fino a circa 8 metri e mezzo verso la radice. Una situazione che crea difficoltà nell’accosto delle navi di dimensioni medio-grandi. Dopo di che, ha mostrato quelli che sarebbero i 265 metri, per 30 di profondità, di Edison, con i primi 65 verso la radice non banchinati, all’altezza dei quali sorgerebbe l’impianto vero e proprio, ed i restanti 200 banchinati che sarebbero utilizzati per il carico e lo scarico del gas naturale. Il direttore ha anche ricordato che Edison, nell’ambito di un accordo con l’Authority, concederebbe l’utilizzo dei primi 40 metri della concessione, dalla testata verso la radice, anche ad altri traffici.

Naturalmente qualora non vi siano in corso operazioni di carico e scarico del gnl.

La merce movimentata

Muovendosi in direzione nord, i consiglieri hanno potuto constatare la presenza di cippato di legno di ulivo, destinato ad un impianti di produzione di energia da biomasse, scarti di ghisa, tondini di acciaio e bricchette di ferro. Tutti traffici, in entrata ed in uscita, che interessano la banchina di Costa Morena Est. Oltre alla presenza di uno degli enormi “monopali” destinati al rigassificatore di Ravenna, che la ditta Scandiuzzi monta direttamente in banchina prima di spedirli via mare, come special cargo, fino alla destinazione finale. Riguardo a questi traffici, più di qualcuno ha espresso preoccupazione per la presenza del cippato, materiale infiammabile, a breve distanza dal punto in cui dovrebbe sorgere il deposito di gnl.

Crociere e binari

Il direttore Tanzarella ha poi mostrato ai consiglieri il punto in cui approdano le navi da crociera più grandi - in particolare la Msc Sinfonia - quando, a causa delle condizioni meteo, non possono entrare nel porto interno. Infine, la visita si è conclusa con un passaggio accanto al cantiere di Edison, all’interno del quale fino ad oggi sono stati eseguiti soltanto i sondaggi preliminari, per verificare “de visu” la questione della distanza dei binari dal punto in cui sorgerà il deposito. Questione sollevata dal consorzio Asi tra le osservazioni nell’ambito del procedimento autorizzativo relativo all’impianto e contestata, recentemente, di fronte al Tar proprio dall’Autorità di sistema.

Edison ed Enel

Dopo avere stigmatizzato l’assenza della maggioranza ed avere ringraziato i consiglieri presenti, oltre al direttore Tanzarella, Quarta ha sottolineato che «i dubbi rimangono. Ovviamente ciascuno resta dalla sua parte. Il direttore continua a dire che di problemi di incompatibilità tra l’impianto e gli altri traffici fondamentalmente non ce ne dovrebbero essere. Qui, però, ora siamo sui binari e come vedete alle mie spalle c’è il cantiere di Edison», ha detto facendo riferimento alla breve distanza tra i due punti ma sottolineando anche la vicinanza con il deposito di idrocarburi di Brundisium di prossima realizzazione. «Noi continuiamo a pensare - ha concluso - che ci sia un pericolo per questa città e che l’impianto andrebbe fatto al di fuori di questa zona». Dal canto suo, Tanzarella si è detto preoccupato più che altro per il prossimo addio di Enel, che il 31 dicembre del 2025 «dovrebbe cessare completamente l’attività, aprendo uno scenario non solo per l’Autorità ma per l’intero territorio di Brindisi che richiederà una capacità gestionale non indifferente per superare la perdita del principale operatore mercantile del porto».

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