Ambientalisti all’attacco su Edison: «Ferrovie e Capitaneria chiariscano le tante incongruenze»

Un rendering del deposito Edison
Un rendering del deposito Edison
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Marzo 2024, 22:10

«Rete Ferroviaria Italiana e Capitaneria di porto devono chiarezza nei confronti della cittadinanza». A chiedere, ancora una volta, lumi sull’iter autorizzativo del deposito di gnl di Edison, sono Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Medicina Democratica, Acli, Fondazione “Tonino di Giulio”, Medici per l’Ambiente, Anpi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Salute Pubblica, No al Carbone, Puliamoilmare e Associazione “Vogatori Remuri Brindisi”.

La lettera degli ambientalisti

«Vi sono - ricordano - due episodi che in questi giorni stanno tenendo banco. Uno di questi è la richiesta di notizie dettagliate avanzata dal consigliere comunale Michelangelo Greco alla Capitaneria di porto di Brindisi, ai vari ministeri competenti e alla Procura, riguardante le questioni di sicurezza legate al deposito/rigassificatore gnl Edison e la conseguente limitazione del traffico portuale. L’altra riguarda la controversia tra l’Autorità di sistema portuale ed il consorzio Asi di Brindisi relativamente alla distanza che si deve rispettare dai binari esistenti a Costa Morena Est che, ricordiamo, sono importantissimi per lo sviluppo della logistica».

Contenzioso Asi-Authority sui binari

In particolare, rispetto a quest’ultimo episodio le associazioni ricordano che l’Authority «aveva presentato ricorso al Tar del Lazio per chiedere la sospensiva e poi l’annullamento di alcune note dell’Asi che chiedevano di rispettare la distanza di trenta metri dai binari ferroviari - secondo quanto previsto dal Dpr numero 753 del 1980 articoli 49, 50 e 51 e dal decreto legislativo del 14 maggio 2019 articolo 2 comma 3/c. A queste note l’ente portuale si è opposto, oltre a contestare all’Asi la competenza di intervenire su tali questioni». Il Tar, ricordano, «non ha aderito alla richiesta dell’Autorità di sistema, rinviando la decisione definitiva alla discussione di merito fissata il 19 giugno prossimo. Qualunque sia la lettura che si voglia dare a tale decisione, non può, comunque, non considerarsi che sino a tale data si fermano tutti i “giochi” e diviene illegittima, oltre che fuori luogo, ogni forzatura strumentale che si volesse prendere, come quella annunciata tempo fa da Edison di iniziare i lavori e, comunque, rafforza le tante perplessità espresse sul procedimento autorizzativo del deposito costiero nel porto di Brindisi e le ragioni per le quali è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Oltre a ciò, grazie a tale decisione, si ha ulteriore tempo per ponderare atti in difesa degli interessi collettivi e del territorio, come auspichiamo facciano le istituzioni locali, Comune e Provincia, dando concreto sostegno giuridico al consorzio Asi, cui oggettivamente va riconosciuto il merito d’aver mantenuto la “barra dritta”».

Restrizioni sul traffico portuale

L’altro episodio, quello relativo al carteggio con la Capitaneria, «è ancor più sintomatico della scarsa chiarezza che contraddistingue tale vicenda». Il botta e risposta tra il consigliere Greco ed il comandante, infatti, «non può sfuggire all’attenzione della magistratura e della Prefettura, perché non è solo in gioco la sicurezza dei cittadini, ma anche la portualità, se per questa intendiamo lo sviluppo polifunzionale del nostro porto e non il suo asservimento a logiche di parte che nulla porteranno di buono alla nostra economia. Anche le nostre associazioni inoltrarono, il 23 aprile 2021, analoga richiesta alla Capitaneria con la quale esprimendo forti dubbi sulla sicurezza e sulle limitazioni del traffico portuale chiedevamo, analogamente a Greco, di conoscere esattamente gli scenari che si sarebbero verificati sia con la costruzione del deposito (ora anche rigassificatore) deposito gnl Edison sia con quello di carburanti della Brundisium SpA».

Una posizione vaga

La Capitaneria, sottolineano le associazioni, «anche allora decise di rispondere in modo estremamente vago, in pratica riservandosi di emanare “poi” le disposizioni di sua competenza, in materia di sicurezza della navigazione e degli ormeggi. Questo che segue è un passo della sua risposta in data 3 maggio 2021: “La scrivente autorità marittima, renderà le proprie determinazioni di competenza in materia di sicurezza della navigazione e dello specchio acqueo portuale nell’ambito della conferenza dei servizi convocata dal ministero della Transizione ecologica. Sarà cura di questa autorità marittima partecipare a codeste associazioni le determinazioni assunte in seno al precitato procedimento”. Da allora non è stato deciso e comunicato alcunché, se anche il consigliere Greco ha ritenuto d’intervenire sulla stessa questione». Evidentemente, concludono gli ambientalisti, «la Capitaneria pensa di rendere note le sue decisioni ad impianto/i realizzato/i, quando oramai il danno sarà consumato.

Riteniamo tale atteggiamento incomprensibile e irragionevole, la città vuol sapere prima e non dopo a cosa va incontro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA