Deposito Edison a Costa Morena: oggi l'incontro tra azienda e Autorità di sistema portuale e la protesta contro il deposito di gnl

La sede dell'Autorità portuale, vista dal mare
La sede dell'Autorità portuale, vista dal mare
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Giovedì 24 Agosto 2023, 05:00

Si terrà oggi, nella stessa giornata in cui è prevista la manifestazione di protesta organizzata da Cgil e associazioni degli ambientalisti, il faccia a faccia tra Edison e Autorità di sistema portuale richiesto, nei giorni scorsi, dal presidente Ugo Patroni Griffi.

I dubbi sulla torcia e la protesta degli ambientalisti

Anche l’Authority, infatti, come del resto anche le forze politiche di maggioranza, da sempre favorevoli all'investimento ed alla sua localizzazione, aveva espresso le sue perplessità sulla modifica al progetto del deposito costiero di gnl, che prevede a Costa Morena Est, nel porto di Brindisi, una torcia elevata al posto della ground flare inserita nella precedente versione del progetto. Una modifica che ha generato in città non poche preoccupazioni e polemiche, portando all'organizzazione della protesta che, più in generale, vuole esprimere la propria contrarietà rispetto alla scelta di utilizzare per l'impianto la banchina di Costa Morena Est.

La posizione dell'Autorità di sistema sull'ultima modifica

A ribadire la perplessità dell'ente portuale era stato proprio Patroni Griffi. «Edison ha presentato - aveva ricostruito il presidente - una revisione del progetto su cui ha chiesto il Nulla osta di fattibilità. Sulla nuova proposta di Edison, che a noi era del tutto ignota, è prevista la convocazione del Comitato tecnico regionale per i giorni 23 (ieri per chi legge, ndr) e 29 agosto. E pertanto, allo stato, non solo nessun ente si è pronunciato ma neppure le autorità competenti sulla sicurezza. Riteniamo che prima di presentare una modifica, peraltro così sostanziale, Edison avrebbe dovuto preliminarmente discuterne con l’Autorità di sistema portuale e con gli enti territoriali. Di qui la convocazione dell’impresa». Il progetto originario, aveva ricordato Patroni Griffi, «era stato valutato positivamente da Adsp perché in grado di aumentare l’accessibilità del porto e accrescere immediatamente i traffici portuali in termini di accosti e di tonnellate movimentate.

Peraltro compensando in gran parte gli effetti negativi sulla occupazione (servizi tecnico-nautici, operatori, compagnie portuali) che il crollo delle movimentazioni del carbone determinerà. Aspetto che a noi sta ovviamente a cuore».

La questione degli effetti sull'economia locale

Il presidente, tuttavia, aveva ribadito anche gli impatti positivi dell’impianto in termini di occupazione. «Chi dice che Edison vale solo 30 posti di lavoro - aveva concluso infatti - mente sapendo di mentire, le navi non si ormeggiano da sole e le merci (compreso il Gnl) vengono movimentate. Inoltre ci permette di attrarre a Brindisi le nuove navi da crociera alimentate a Gnl, rispetto alle quali stiamo interloquendo con le compagnie».
Posizione favorevole, al netto delle modifiche, confermata anche dall’amministrazione comunale di Brindisi e anche da Fratelli d’Italia che, tuttavia, è spaccata al suo interno. Ma le polemiche sulla questione, secondo il commissario provinciale del partito Luigi Caroli, hanno «evidenziato una chiara difficoltà del territorio brindisino a fare sintesi delle proprie aspettative e soprattutto della propria capacità di individuare cosa realmente occorre per riprendere la strada dello sviluppo economico. Il tutto, ovviamente, non può che passare attraverso un dialogo costruttivo fra i soggetti in campo».

Le critiche al “Metodo Brindisi” voluto da industriali e sindacati

Il tentativo compiuto negli anni scorsi da industriali e sindacati, che avevano dato vita al cosiddetto “Metodo Brindisi”, del quale Confindustria è sempre stata molto fiera, per Caroli «è chiaramente fallito e quindi occorre programmare uno strumento più efficace e soprattutto inclusivo di tutti coloro che possono e devono contribuire a disegnare il futuro di Brindisi. Ecco perché, mutuando esperienze che altrove stanno già producendo risultati estremamente positivi, come Venezia, questa città deve cominciare a operare per la nascita di una “Fondazione per Brindisi, con un ruolo di attori principali della Regione Puglia, degli enti territoriali, di Aeroporti di Puglia, dell’Autorità di Sistema Portuale, delle associazioni imprenditoriali, delle organizzazioni sindacali, degli istituti bancari, degli ordini professionali, dei grandi player già presenti nel territorio brindisino, a cominciare dalle aziende partecipate dallo Stato (Enel ed Eni prima di tutte) e degli imprenditori del territorio».

La proposta di dare vita ad una fondazione per lo sviluppo

Una fondazione, è la proposta, che raccolga risorse e attragga «investimenti su progetti finalizzati a determinare condizioni di sviluppo, puntando su settori trainanti come il turismo sostenibile, l’innovazione tecnologica, l’università, la transizione ecologica, le attività legate al mare, l’industria innovativa ed ambientalmente compatibile e la cultura. Uno strumento di promozione del territorio, insomma, che risulti efficace e credibile e che rappresenti realmente una sintesi delle aspettative di questa città, lontano da inutili primogeniture che sviliscono la portata innovativa ed efficace di un progetto che si candida come strumento di attrazione ben oltre i confini nazionali». Su questo, conclude Caroli, FiI è pronto «a confrontarsi ed a mettere in campo le proprie migliori energie, andando oltre sterili polemiche e rispendendo in un angolo chi per anni ha remato contro questo territorio, sulla scorta di strumentali difese ambientali».

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