Gas naturale, modifica al progetto del deposito costiero, Patroni Griffi convoca Edison. Marchionna: «Mancanza di rispetto alla città»

Un rendering del progetto del deposito costiero di gnl di Edison a Costa Morena Est
Un rendering del progetto del deposito costiero di gnl di Edison a Costa Morena Est
di Francesco RIBEZZO PICCININ
6 Minuti di Lettura
Giovedì 17 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:48

Anche l'amministrazione comunale di Brindisi e l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale hanno diverse perplessità sulla modifica al progetto del deposito costiero di gnl  (gas naturale) di Edison che prevede una torcia elevata al posto della ground flare inizialmente prevista.

La convocazione di Edison da parte di Patroni Griffi

A ribadirlo, per l'ente portuale, è il presidente Ugo Patroni Griffi, che ha convocato per la prossima settimana l’azienda. Non solo. L’Authority, infatti, ha provato a ricostruire i passaggi che hanno portato ad una revisione progettuale riguardo alla quale neanche lo stesso ente portuale era a conoscenza. «Edison ha presentato - spiega il presidente - una revisione del progetto su cui ha chiesto il Nulla osta di fattibilità. Sulla nuova proposta di Edison, che a noi era del tutto ignota, è prevista la convocazione del Comitato tecnico regionale per i giorni 23 e 29 agosto. E pertanto, allo stato, non solo nessun ente si è pronunciato ma neppure le autorità competenti sulla sicurezza. Riteniamo che prima di presentare una modifica, peraltro così sostanziale, Edison avrebbe dovuto preliminarmente discuterne con l’Autorità di sistema portuale e con gli enti territoriali. Di qui la convocazione dell’impresa». Il progetto originario, ricorda Patroni Griffi, «era stato valutato positivamente da Adsp perché in grado di aumentare l’accessibilità del porto e accrescere immediatamente i traffici portuali in termini di accosti e di tonnellate movimentate. Peraltro compensando in gran parte gli effetti negativi sulla occupazione (servizi tecnico-nautici, operatori, compagnie portuali) che il crollo delle movimentazioni del carbone determinerà.

Aspetto che a noi sta ovviamente a cuore».

I motivi del “sì” al deposito di gas naturale nel porto

Il presidente, tuttavia, ribadisce anche gli impatti positivi dell’impianto in termini di occupazione. «Chi dice che Edison vale solo 30 posti di lavoro - conclude infatti - mente sapendo di mentire, le navi non si ormeggiano da sole e le merci (compreso il Gnl) vengono movimentate. Inoltre ci permette di attrarre a Brindisi le nuove navi da crociera alimentate a Gnl, rispetto alle quali stiamo interloquendo con le compagnie. Anche le polemiche sulla localizzazione sono del tutto pretestuose. La realizzazione di un impianto con una torcia elevata sarebbe stato contestato anche ove previsto in zona industriale. Detto questo come ho sempre detto non è rilevante il sì o il no. Piuttosto il come. E questo sarà oggetto del confronto con l’impresa». Confronto che avverrà, come anticipato, la prossima settimana.

La posizione del sindaco nel dibattito sull'impianto

La modifica del progetto del deposito di gnl a Costa Morena Est? Una mancanza di chiarezza e di rispetto da parte di Edison, che a questo punto deve tornare a Brindisi a chiarire le proprie intenzioni. Parola del sindaco Giuseppe Marchionna che esordisce ricordando di essere stato sull’argomento, in questi giorni, «tirato per la giacchetta da più parti. C’è chi mi rimprovera di aver assunto una posizione pilatesca, chi mi accusa di guardare da un’altra parte, chi aizza gli odiatori da tastiera a sferrare una campagna social nella quale sono accusato di tutte le peggiori nefandezze». Il primo cittadino chiarisce di non avere intenzione di «sostenere di essere persona esente da errori, ma da qui a essere indicato come il più colpevole tra tutti, il capro espiatorio eccellente di una vicenda nella quale nessuno è esente da responsabilità ce ne passa. La verità è che la vicenda del deposito gnl di Edison è un pasticciaccio brutto, molto più brutto di quello reso famoso dal romanzo di Carlo Emilio Gadda “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”».

Le vicissitudini autorizzative e la spaccatura nella ex amministrazione

Poi Marchionna ricostruisce gli ultimi passaggi dell’iter per la realizzazione dell’impianto: «La travagliata vita del progetto del deposito gnl, almeno dal punto di vista dell’interesse della città di Brindisi, che è quello che mi sta più a cuore, sconta in maniera decisiva la mancata approvazione del parere negativo da parte del consiglio comunale di Brindisi, a causa della mancanza di numero legale». Il riferimento è a quella che è stata la principale spaccatura nella maggioranza dell’ormai ex sindaco Riccardo Rossi, quando Italia Viva ed una parte del Pd fecero mancare il numero legale, impedendo al consiglio comunale di esprimersi sul parere del Comune di Brindisi rispetto al progetto. «Da lì - prosegue il sindaco - è partita una battaglia legale che, nelle intenzioni degli attori dell’epoca, probabilmente aveva come obiettivo quello di tentare di recuperare sul piano giudiziario quello che era già piuttosto chiaro a livello politico e istituzionale: l’opposizione al progetto era appannaggio di una coalizione poco coesa che non era in grado di affermare la propria specifica visione politica. Del resto, questa lettura della vicenda è stata successivamente confermata dalle posizioni espresse dalle varie istituzioni coinvolte nel procedimento, tra cui la Regione Puglia, che hanno autorizzato la realizzazione dell’intervento, sia pur con particolari prescrizioni». Il riferimento alla storia del progetto, spiega il primo cittadino, è necessaria «per sottolineare che anche in questo caso non abbiamo nascosto niente a nessuno: in piena campagna elettorale abbiamo affermato a chiare lettere e in più occasioni la nostra posizione sulla vicenda, anticipando il nostro orientamento favorevole».

Il “pasticciaccio brutto” e la mancanza di chiarezza dell'azienda

Invece, cambia tono Marchionna, «da questo punto in poi prende forma il pasticciaccio brutto del deposito gnl di Brindisi. La società Edison prima accoglie e fa proprie le prescrizioni del Ctr e della Regione Puglia, ne adegua conseguentemente il progetto, che assume una conformazione meno impattante rispetto alla prima e originaria ipotesi. Poi, inopinatamente, presenta un nuovo progetto di cui nessuno era stato informato e sul quale non si è ancora espresso neanche il Comitato tecnico regionale, i cui contenuti sono sicuramente peggiorativi rispetto a quelli conosciuti». Una «mancanza di chiarezza e, mi sia consentito, di rispetto da parte di Edison per i cittadini di Brindisi e per le istituzioni locali che li rappresentano» che, per il sindaco, «complica in maniera piuttosto seria la vicenda, prefigurando l’inderogabile necessità che la società chiarisca in modo inequivocabile il progetto definitivo, gli aspetti attinenti la sicurezza e l’impatto ambientale del deposito gnl, approfondendo peraltro anche gli eventuali ritorni per il territorio. Chiarita, spero esaustivamente, la posizione della coalizione che rappresento, ribadisco la convinzione che su questa vicenda spetti al Comitato tecnico regionale e alla Regione Puglia il compito di pronunciarsi definitivamente. Per questo, conclude, «credo sia inderogabile per tutti il richiamo al rispetto delle prerogative istituzionali, anche se comprendo (senza peraltro giustificare) le tentazioni di quanti scorgono nelle tante contraddizioni di questo pasticciaccio brutto l’occasione di tentare di rilanciarsi politicamente o, peggio, di ritagliarsi qualche banale spazietto di miserevole gestione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA