Nuova vita per l’ex Pic nic, uno dei locali più in voga degli anni ’50 a Brindisi. La struttura riaprirà i battenti in una veste del tutto rivisitata in linea con lo sviluppo della costa.
La concessione
Sarà firmata nelle prossime ore la concessione a carico della società di imprese temporanea che ha partecipato alla manifestazione d’interesse lanciata dall’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico meridionale. L’iter dell’affidamento potrebbe andare a concludersi già domani, martedì 31 ottobre, con l’approvazione in comitato portuale.
Si tratta, quindi di un ulteriore passo in avanti nel progetto di riqualificazione dell’area costiera denominata Materdomini dove negli ultimi anni è stata realizzata la prima spiaggia pubblica, “Sea beach” di Cala Materdomini, ed il nuovo “Estoril”. La società di imprese temporanea a cui dovrebbe essere affidata l’area del Pic nic, a due passi dal porticciolo turistico, è la “Petra su Petra ‘Ntisa Parite Srl”, composta da una società leccese di costruzioni ed una che opera nel settore della ristorazione, queste sono state le uniche che hanno presentato istanza formale, allegando anche una proposta progettuale per il recupero del locale sulla costa.
Il progetto
Quello a Cala Materdomini sarà, secondo il progetto, un ristorante altrettanto di lusso con affaccio sul mare.
Una struttura ora in degrado
L’attuale manufatto dopo anni di stato di abbandono necessita di profondi lavori di ristrutturazione che l’aggiudicatario della procedura ad evidenza pubblica dovrà assumere a proprio carico. La struttura occupa una superficie di circa 650 metri quadri; mentre, l’annessa area scoperta ha una superficie di circa 380 metri quadri. Il rudere dell’ex Pic-nic ha rappresentato per molto tempo una ferita per la città, proprio per lo stato di abbandono in cui è finita l’area nel corso degli ultimi decenni. I vandali, infatti, hanno distrutto il locale che un tempo rappresentava la Brindisi del boom economico. Il bar, la cucina, la sala e il giardino esterno si presentano oggi come un ammasso di vetri rotti e scritte oscene di ogni tipo.
Le vetrate sfondate (pericolose solo ad avvicinarsi) consentono di vedere lo stato di abbandono degli interni dell’ex ristorante. A questo recupero si potrebbe aggiungere poi, se andrà in porto l’accordo con la proprietà, la trasformazione di metà dell’area di Babylandia in parco pubblico, un’altra area questa da tempo lasciata in stato di abbandono e che in qualche modo si vorrebbe recuperare.