Stabilimento Act Blade a Brindisi: per il ministero spetta all'Authority autorizzare l'insediamento ma la polemica non si placa

Un rendering del progetto del capannone di Act Blade a Sant'Apollinare
Un rendering del progetto del capannone di Act Blade a Sant'Apollinare
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 13 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:46

Sul conflitto di competenze tra Zes Adriatica interregionale di Puglia e Molise e Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, esploso nelle scorse ore a causa di divergenze interpretative rispetto alla normativa vigente, interviene il ministero delle Infrastrutture. Al centro del dibattito, l’autorizzazione unica per Act Blade, la società che vorrebbe realizzare a Brindisi, nell’area di Sant’Apollinare, pale eoliche con una tecnologia innovativa.

I dubbi

Con una lunga serie di contestazioni al presidente dell’Authority Ugo Patroni Griffi, infatti, il commissario Zes Manlio Guadaguolo aveva non solo chiesto di rinviare, anche solo di poche ore, la riunione decisoria di domani della conferenza dei servizi, fissata proprio dall’Autorità di sistema, ma allo stesso tempo aveva convocato a Bari Patroni Griffi per trovare un accordo sull’iter da seguire. Il presidente dell’ente portuale, tuttavia, si è detto sicuro dell’interpretazione della norma ed ha dunque deciso di tirare dritto, non rinviando la conferenza e disertando il vertice di Bari. Ed ha consegnato i propri dubbi al ministero di riferimento.

Il parere

Che, come detto, nelle scorse ore ha risposto, evidenziato come la norma affidi alle Autorità di sistema, per le richieste ricadenti nelle aree portuali, la competenza sul rilascio dell’autorizzazione unica e non solo. Una conclusione, dal poco che trapela, non condivisa dagli uffici della Zes, che invece attenderebbero una pronuncia da parte di presidenza del Consiglio dei ministri e ministero del Sud, ai quali fanno capo le Zone economiche speciali. La norma, si legge nella risposta del ministero, “attribuisce al presidente dell’Autorità di sistema portuale, nell’area portuale di competenza, le medesime attribuzioni del commissario straordinario nel procedimento”. Pertanto, conclude il ministero, spetterà al presidente la redazione della “motivata relazione” da allegare alla richiesta di avvio dell’iter di mediazione in caso di pareri negativi da parte degli enti locali. Proprio come accaduto per Act Blade, la cui richiesta di insediamento a Sant’Apollinare ha incassato i “no” di Soprintendenza e Comune. Una posizione, quest’ultima, maturata soprattutto a causa di quella che è, secondo l’ente, l’incompatibilità di quel tipo di attività con le previsioni del Piano regolatore portuale.

L'iter autorizzativo

Proprio dopo questi pareri, Patroni Griffi aveva avviato l’iter per la mediazione che coinvolge il dipartimento per la Coesione territoriale della presidenza del Consiglio dei ministri ed il ministero del Sud. E proprio la presidenza del Consiglio aveva risposto, qualche giorno fa, evidenziando la necessità, prima di far partire il procedimento di mediazione, di chiudere formalmente, in maniera negativa, la conferenza dei servizi. Per questo, il presidente dell’Authority ha fissato per domani mattina la riunione decisoria. A quel punto, in caso di cambio di parere da parte del Comune, la conferenza si sarebbe potuta chiudere positivamente, autorizzando quindi ufficialmente Act Blade ad insediarsi, temporaneamente ed in attesa dell’avvio della Zona franca doganale di Enel Logistics, a Sant’Apollinare. In caso contrario, invece, solo a quel punto, dopo una relazione dettagliata - secondo Patroni Griffi e secondo il ministero di riferimento dell’Authority, ovvero quello delle Infrastrutture - da parte del presidente dell’Autorità di sistema. Conclusione rispetto alla quale non è sembrato d’accordo, invece, il commissario Zes, che ha convocato l’incontro a Bari anche sulla base della richiesta di Patroni Griffi, indirizzata al ministero delle Infrastrutture ed all’Ufficio legislativo, di “un incontro in cui dirimere ogni dubbio, eventualmente coinvolgendo gli uffici legislativi che avevano provveduto a redigere la norma, ed eventualmente - per l’importanza delle tematiche - le autorità politiche ovvero l’Avvocatura generale” allo scopo di “dissipare ogni possibile dubbio sulla correttezza dei procedimenti amministrativi ed in particolare sulla gestione delle conferenze dei servizi e sul rapporto dei due Suad”, i due Sportelli unici digitali di Autorità di sistema e Zes Adriatica.

Il commissario

«Questa difficoltà interpretativa - spiega Guadagnuolo - è stata evidenziata dallo stesso presidente Patroni Griffi in una comunicazione alla dottoressa Di Matteo, del ministero delle Infrastrutture, ed al dottor Capolupo, ex consigliere giuridico del ministro Giovannini e oggi del ministro Fitto. È stato lui, dunque, ancor prima di me, ad esprimere dubbi sulla procedura. Dubbi che condividiamo. Io ho semplicemente reiterato la sua richiesta, convocando un incontro con Di Matteo e Capoluopo per dirimere la questione».

Proprio nelle scorse ore, tuttavia, il presidente dell’Autorità di sistema era parso tutt’altro che dubbioso. «Abbiamo verificato passo passo - ha spiegato infatti venerdì - la correttezza della procedura che abbiamo seguito. Noi andremo avanti, dopo di che saranno i due ministeri a dover fare sintesi. Ma noi siamo convinti di essere nel giusto e di avere seguito una procedura estremamente corretta».

L'interpretazione della legge

Eppure, sottolinea Guadagnuolo, «questi dubbi interpretativi sono emersi anche nell’incontro a Napoli con tutti i presidenti delle Autorità di sistema ed i commissari Zes. Ne siamo, dunque, tutti consapevoli. Tant’è vero, lo ripeto, che proprio il presidente Patroni Griffi ha scritto questa nota, che io ho anche citato nella mia convocazione. Che ha l’obiettivo di trovare una soluzione univoca, blindando di fatto la procedura amministrativa, in modo da evitare ricorsi e polemiche. Poi, se spetti a me o all’Autorità di sistema occuparsene ha poca importanza. La cosa importante, invece, è che si individui una procedura che sia inattaccabile, che faccia scuola insomma. E che da oggi in poi diventi la procedura che tutti i commissari Zes e presidenti di Autorità di sistema devono seguire per gli investimenti ricadenti nelle circoscrizioni portuali. Una richiesta che ho fatto con spirito propositivo, per dipanare una questione in un’ottica di semplificazione, perché ci sia un iter chiaro, certo, semplice, riducendo al massimo i tempi. Il mio obiettivo non è certo di allungarli. Non è un blocco della conferenza dei servizi ma un modo per fare chiarezza in via definitiva, favorendo autorizzazioni e investimenti».

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