All'interno della fabbrica tarantina ex Ilva è in corso l'assemblea, con i lavoratori davanti la direzione aziendale. Nel corso dei lavori assembleari Fim, Fiom e Uilm decideranno le iniziative da intraprendere per sensibilizzare ulteriormente il Governo, affinché dia risposte concrete ai lavoratori di Acciaierie d’Italia, Ilva in As, Appalto e Indotto, nonché ai cittadini di Taranto, in termini di lavoro, salvaguardia dell'ambiente e salute.
Il corteo
La mattinata si è aperta con un corteo dei lavoratori dello stabilimento di Taranto.
«Il governo - sottolinea Valerio D'Alò, responsabile nazionale Siderurgia della Fim Cisl - ci parli chiaramente dei contenuti della trattativa con ArcelorMittal. No ad un secondo accordo segreto, l'intero gruppo ha bisogno di rilancio, non di ammortizzatori sociali». Nel corso dell'assemblea, Fim, Fiom e Uilm «decideranno - aggiunge D'Alò - le iniziative da intraprendere per sensibilizzare ulteriormente il governo, affinché dia risposte concrete ai lavoratori di Acciaierie d'Italia, Ilva in As, Appalto e Indotto, nonché ai cittadini di Taranto, in termini di lavoro, salvaguardia dell'ambiente e salute» Le sigle sindacali chiedono «il cambio della governance - afferma il segretario della Fiom Cgil ionica Francesco Brigati - ed una giusta transizione ecologica e sociale. Il governo Meloni apra un serio confronto con le organizzazioni sindacali, diversamente continueremo nelle mobilitazioni per impedire la chiusura dello stabilimento siderurgico. Bisogna cambiare la governance per garantire il rilancio produttivo, l'occupazione e l'ambiente».
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