Ateneo, PoliBa, Lum. Stop fuga di cervelli

Ateneo, PoliBa, Lum. Stop fuga di cervelli
di Antonio BUCCI
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 11:59

«A tutte e tutti raccomando di alzare la mano ogni volta che qualcosa non vi sarà chiara, di chiedere consiglio, di cercare ispirazione e di confrontarvi su idee e progetti, sempre affamati di nuove esperienze e conoscenza. E senza perdere mai alcuna opportunità»: è il messaggio di Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari. Le sue parole, come quelle di Stefano Bronzini e di Antonello Garzoni, rispettivamente alla guida dell’Università di Bari e della Lum, sono la risposta agli ultimi numeri Istat: tre milioni di giovani persi in dieci anni su scala nazionale e il 30% in meno al Sud e in Puglia. 

«Il Politecnico punta soprattutto sulla trasformazione digitale, sulla transizione energetica e sulla mobilità sostenibile in stretta collaborazione con il mondo delle imprese, ma abbiamo anche novità in ambito post-laurea con i nuovi master dell’area di ingegneria civile e industriale e in architettura», spiega Cupertino. La novità è il corso in Ingegneria industriale e dei sistemi navali in collaborazione con la Marina Militare e con sede nella scuola sottufficiali “Mariscuola” del capoluogo ionico aperto sia ai militari sia ai civili. Sono al bis, invece, i corsi che guardano alle fonti rinnovabili, all’idrogeno e alla gestione sostenibile delle infrastrutture energetiche – il cui dipartimento può fregiarsi del titolo di eccellenza per il quinquennio tra più di 800 competitor in tutta Italia – ma anche alla possibilità di rendere “digitalmente abili” laureati che provengano da altro know how, dal momento che «solo nel territorio pugliese sono previste assunzioni in società operanti nel mondo digitale pari ad almeno 5mila unità».

I numeri dell’Ateneo: 11mila studenti iscritti, 500 tra docenti e ricercatori, cinque dipartimenti e master dalla cybersecurity dei sistemi di controllo industriale (in partenza il prossimo anno) alla conservazione del patrimonio architettonico. «Un consiglio ai nostri ragazzi? Ce ne hanno dati loro, ci hanno detto di fare corsi sull’ambiente e li abbiamo fatti, di farne altri sulle biotecnologie e sulle scienze sociali e lo abbiamo fatto. Abbiamo rinnovato i corsi di Giurisprudenza sul fronte sostenibilità e ne abbiamo creati di altri sui nuovi turismi», conferma l’approccio Bronzini. Nell’Open day di qualche settimana fa il rettore di UniBa aveva avvertito gli studenti: «L’unica cosa seria al mondo è divertirsi e se non sapete divertirvi non state seriamente al mondo. Io vi auguro di farlo anche studiando». Per renderlo un po’ più facile ci sono la no tax area a 26mila euro, gli sgravi per chi decide, dopo la triennale, di proseguire sotto le insegne dedicate ad Aldo Moro e pure l’esonero dalla tassa regionale per chi approda tra i banchi con il 100 alla maturità. 

Il ventaglio di offerte conta 134 corsi di studio - 65 di primo livello e 56 di secondo - con quattro nuove triennali e due magistrali in più (una delle quali in inglese, Materials science and technology). E poi ci sono le le agevolazioni per le studentesse nelle discipline scientifiche per colmare il gap sui cosiddetti percorsi Stem, il +30% dei proventi dalla ricerca e gli oltre 5 milioni di euro investiti sulla didattica. In questo scenario il privato, però, non ha alcuna intenzione di sentirsi figlio di un dio minore: la Libera Università Mediterranea, infatti, mantiene il trend di iscrizioni degli scorsi anni e fa segnare un +10% nelle immatricolazioni di laurea triennale in Economia e organizzazione aziendale con l’aggiunta di una classe interamente in lingua inglese che prevede un double degree con la Dublin Business School. Come quello all’Indiana University per i corsi in Giurisprudenza, o come il tandem con l’ospedale Miulli di Acquaviva per i corsi di Medicina e chirurgia – mille candidati per 160 posti disponibili - e di Infermieristica. Altra conferma sono i corsi di Ingegneria gestionale. 
«La novità del 2023 è l’avvio del corso in Ingegneria Informatica pensato per rispondere agli oltre 10mila posti di lavoro offerti dalle multinazionali della consulenza e dell’Ict che stanno aprendo le filiali a Bari», spiega il rettore Garzoni della Lum. La fuga dei cervelli si combatte con le competenze. Rigorosamente sul territorio.

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