Il governatore ed ex sindaco di Bari, Michele Emiliano: «Una rivoluzione di legalità e bellezza»

Il governatore ed ex sindaco di Bari, Michele Emiliano: «Una rivoluzione di legalità e bellezza»
​Il governatore ed ex sindaco di Bari, Michele Emiliano: «Una rivoluzione di legalità e bellezza»
di Michele EMILIANO
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 06:58

Cinquanta metri di strada non possono cambiare il destino dei nostri bambini». Lo scrissi nel 1996 da magistrato, nel dossier “Cento idee per lo Sviluppo”. A quei tempi nascere da un lato o dall’altro di Corso Vittorio Emanuele ti cambiava la vita. Da una parte figli di avvocati, notai, commercianti, dall’altra una Bari Vecchia controllata dai clan, dove i piccoli, anche quelli delle tante famiglie perbene, si trovavano a crescere in un contesto di cultura mafiosa e omertà. Anni nei quali le sparatorie in città erano all’ordine del giorno, Bari Vecchia conosciuta solo come “scippolandia”, le cronache piene di fatti di sangue. Il 12 luglio 2001 l’uccisione di Michele Fazio segnò uno spartiacque.

Un figlio meraviglioso di Bari Vecchia, di appena 16 anni, che studiava e lavorava in un bar per aiutare la famiglia col sogno di diventare carabiniere, venne brutalmente ucciso “per sbaglio” durante una sparatoria per un regolamento di conti. Al fianco di magistratura e forze dell’ordine si schierò la comunità intera, perché Michele poteva essere il figlio di ciascuno di noi. I genitori Pinuccio e Lella Fazio hanno rotto il muro del silenzio e la città da quel momento ha compreso che non bastava voltarsi dall’altra parte, ma bisognava schierarsi per la legalità. Iniziò così un percorso di presa di coscienza collettiva che ha portato non solo a una reazione contro le mafie, ma anche a uscire da un torpore che aveva fatto accettare per anni passivamente eventi come la mancata bonifica dell’ex Fibronit, fabbrica di amianto che aveva causato la morte per mesotelioma di centinaia di residenti; la distruzione del Teatro Petruzzelli, per diciotto anni abbandonato al degrado; un lungomare privato del suo orizzonte, con l’ecomostro di Punta Perotti, confiscato dalla magistratura ma lasciato li per anni come una saracinesca chiusa.
Da magistrato antimafia mi trovavo a intervenire nelle situazioni quando “il vaso era già rotto”, col mio lavoro potevo solo rimettere insieme i cocci.

Da sindaco avrei potuto lavorare per evitare che il vaso si rompesse, ed è con questo spirito che ho iniziato il mio cammino nella politica e nelle istituzioni. Sostenuto dai cittadini e dalle cittadine, inizia dal 2004 un percorso che ci ha consentito di rimarginare molte ferite aperte della città: la bonifica dei siti inquinati, la riapertura del Petruzzelli e di tutti gli altri palcoscenici storici, che ci consente oggi di avere un Miglio dei teatri, tutti attivi e magistralmente restaurati. Insieme ad amministratori di valore abbiamo ricucito il centro con le periferie rivoluzionando il trasporto pubblico, inaugurando park&ride, attivando la metropolitana di superificie, riqualificando le periferie e le case popolari. Grazie a una poderosa attività di programmazione abbiamo dotato l’amministrazione di un parco progetti grazie al Piano strategico che ancora oggi continua a realizzarsi come il nodo ferroviario, la riqualificazione della caserma Rossani e del waterfront, il ponte dell’asse nord sud, la liberazione di Bari Vecchia dalle auto e la pedonalizzazione di molte vie del centro.
Una città che ha saputo incarnare il valore dell’accoglienza, nel solco del grande insegnamento della Vlora, a cominciare dal dialogo con le comunità rom presenti per includere i loro insediamenti nel tessuto cittadino: dove prima arrivavano le ruspe, abbiamo portato servizi primari, rete dell’acqua e del gas, lo scuola bus per i bambini, attività sociali e culturali. Una città più giusta e solidale, dove si vive bene, è anche il luogo ideale per attrarre turisti e investimenti. Venti anni fa se arrivava un turista probabilmente erano i baresi a fotografarlo! Oggi la terra di Bari è best destination in Europa per Lonely Planet, meta preferita da migliaia di visitatori tutto l’anno, grazie anche a una ricchissima proposta culturale.
Nella programmazione 2014-2020, partita nel 2015 quando sono diventato presidente della Regione, solo la provincia di Bari ha effettuato 3 miliardi 750 milioni di euro di investimenti di privati. Parliamo di 7.500 imprese, tra queste 228 sono nuove start up, realtà che sono nate grazie al sostegno della Regione. Abbiamo puntato su ricerca, sviluppo e innovazione e grazie a questo oggi Bari è ai primi posti in Italia tra le città capaci di creare start up. Non solo gira l’economia, ma aumentano le possibilità di lavoro qualificato per i nostri giovani e laureati, nel capoluogo si concentra la maggior parte di imprese straniere con un fortissimo tasso di internazionalizzazione. In questi anni abbiamo onorato e valorizzato la presenza di San Nicola, simbolo di dialogo interreligioso e interculturale nel mondo.
Viviamo un momento della storia segnato da troppe guerre. Noi siamo la terra del dialogo, che ha organizzato grandi eventi come il vertice italo-russo, l’incontro del Papa con tutti i patriarchi delle chiese cristiane e siamo la regione che si accinge ad ospitare il G7. Non c’è futuro senza pace e senza concordia, il messaggio che oggi solleviamo da Bari e dalla Puglia è che una strada di dialogo deve essere ricercata e percorsa. Noi siamo pronti, sempre, a dare il nostro contributo</CS></CL></CW>.

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