Costituito un comitato: stop cementificazione a Taranto

Il parco del mar Piccolo
Il parco del mar Piccolo
di Nicola SAMMALI
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Lunedì 14 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:47

Progettare una città sostenibile. Associazioni, sindacati e professionisti lanciano l’appello per fermare il consumo di suolo a Taranto, sollecitando invece l’adozione di politiche di recupero e rigenerazione urbana e di valorizzazione del paesaggio. Il Comitato Città Sostenibile, nato con l’adesione di diverse sigle e singoli cittadini, ha predisposto un ventaglio di suggerimenti in tema di pianificazione del territorio, alla luce del contestato progetto di nuova edificazione nella «sottozona 32» (l’area che si estende da via Speziale fin oltre il centro commerciale «Porte dello Jonio», costeggiando Cimino). 

L'appello


«Taranto è una città che si presenta già estremamente dilatata», sostengono le voci del comitato. «Nonostante la tendenza ormai consolidata al declino demografico (oltre quattordicimila abitanti in meno rispetto al 2013) - scrivono - i terreni edificati continuano ad aumentare anche nella nostra città e si progettano ulteriori colate di cemento.

Un vero e proprio spreco di territorio a vantaggio di pochi e a danno della collettività. Tutto questo mentre porzioni crescenti del centro cittadino vanno svuotandosi e Taranto assume sempre più i contorni della “città-groviera” evocata da Alessandro Leogrande». Il futuro sostenibile di Taranto passerebbe quindi da una sola strada obbligata: «È necessario arrestare queste dinamiche: le energie e le risorse delle istituzioni pubbliche e degli operatori privati vanno rivolte al recupero ed alla rigenerazione dell’esistente e alla valorizzazione del paesaggio, a partire dagli immediati adempimenti previsti per il Parco Naturale Regionale del Mar Piccolo e dalla necessaria attenzione ad aree di interesse naturalistico come l’Oasi della Salina Piccola o la pineta in zona Blandamura». 

Le proposte


Le direttrici «fondamentali» individuate dal comitato sono quattro: respingere qualsiasi progetto che prospetti l’ulteriore espansione dell’abitato e l’edificazione di nuove aree; individuare all’interno della città già edificata gli spazi e i contenitori per lo sviluppo di nuove funzioni; tutelare il paesaggio, anche attraverso l’istituzione di aree naturali protette, adeguando il piano urbanistico alle previsioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale; pervenire nel più breve tempo possibile a un Piano urbanistico generale (PUG) indirizzato dal principio di consumo di suolo a saldo zero (obiettivo fissato dalla stessa Commissione europea). In Italia la copertura artificiale di suolo ammonta a circa il 7% del territorio nazionale (dati ISPRA 2022), quasi il doppio della media europea; a Taranto si arriva al 21% della superficie comunale: il triplo della media nazionale, cinque volte il dato europeo. Il consumo di suolo è riconosciuto come uno dei fattori che contribuiscono ai cambiamenti climatici, poiché i terreni edificati smettono di svolgere una serie di funzioni ecologiche essenziali. «Ad esso sono correlati anche problemi di altra natura. L’espansione senza freni della città genera crisi del piccolo commercio, emarginazione sociale, aumento delle patologie legate all’esposizione al traffico, crescenti difficoltà economiche per i Comuni, costretti a servire aree sempre più vaste».

I firmatari

Il Comitato Città Sostenibile intende sensibilizzare società civile e istituzioni su questi aspetti. Hanno già aderito Arca Taranto; Arci AL42; Arci Futurja; Arci Gagarin; Associazione culturale Gruppo Taranto; Comitato Parco regionale del Mar Piccolo; Fillea Cgil Taranto; Forum Salviamo il Paesaggio – Taranto; Fucina 900; Italia Nostra - Taranto; Legambiente Taranto: Libera - Taranto; LIpu Taranto; Osservatorio Permanente Salinella; Peacelink; puntapenna.info; SiAmo Taranto; Mario Carobbi (architetto); Assunta Cocchiaro (archeologa); Leo Corvace (ambientalista); Giovanni Fanelli (ricercatore CNR Taranto); Rino Giangrande (presidente dell’Associazione interprovinciale Grande Salento); Massimo Prontera (architetto).

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