Ferrarese ai ministri: subito le gare per i Giochi di Taranto

Un incontro tra Ferrarese e il sindaco di Taranto Melucci sui Giochi del Mediterraneo
Un incontro tra Ferrarese e il sindaco di Taranto Melucci sui Giochi del Mediterraneo
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 3 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:53

Provare a partire con le gare di appalto per l’affidamento almeno delle progettazioni di dettaglio anche se il master plan, riconfigurato dopo il confronto con i sindaci e sulla base dei 150 milioni disponibili, non è stato ancora esaminato dal comitato dei Giochi del Mediterraneo di Taranto, né tantomeno approvato. E le due cose non sono avvenute perché essendo il comitato privo delle presenze di Governo e Coni, che dopo l’abbandono non sono ancora rientrati, il commissario ha preferito inviare il nuovo master plan non al comitato ma ai singoli componenti.

La strategia

Partire comunque con gli appalti, quindi, in attesa che la situazione del comitato si sblocchi. È la nuova carta che vuole giocare il commissario Massimo Ferrarese per non tenere ferma la macchina dei Giochi.

Solo che per avviare gli appalti relativi alle progettazioni, serve l’autorizzazione del Governo e il commissario starebbe per chiederla, o l’avrebbe già chiesta, ai ministri Raffaele Fitto (Affari europei, Coesione e Pnrr) e Andrea Abodi (Sport). C’è da dire che ai due ministri, Ferrarese ha già avanzato un’altra richiesta: ricorrere alla procedura negoziata, anziché alla gara di appalto, per cinque opere sopra soglia comunitaria per complessivi 89,730 milioni. Questo per ridurre i tempi di 3-4 mesi rispetto agli appalti ordinari che in questo caso richiederebbero il lancio di un bando europeo. Sulla possibilità di ricorrere alla procedura negoziata, il commissario è in attesa che il Governo faccia sapere. 

La procedura negoziata


Nel frattempo, Ferrarese avanza un’altra proposta: via con le prime gare con la procedura ordinaria anche se non c’è il placet del comitato. Se poi a stretto giro arrivasse da Roma l’ok alla procedura negoziata, quella ordinaria sarebbe fermata per usare quella che, in altri termini, è una specie di corsia preferenziale. La procedura negoziata - che Ferrarese vorrebbe applicare a partire dalla demolizione delle parti inferiori dello stadio di Taranto - è disciplinata anche dal nuovo codice dei contratti pubblici, efficace dallo scorso 1 luglio. Prevede che la stazione appaltante consulti gli operatori economici da essa scelti e negozia con loro le condizioni dell’appalto. Le amministrazioni aggiudicatrici possono utilizzare una procedura negoziata senza la pubblicazione preliminare di un bando, dando adeguata motivazione per tale scelta. 
La procedura negoziata - si legge nel nuovo Codice - può essere applicata anche quando i termini di quella ordinaria non possono essere rispettati (in caso di estrema urgenza) a causa di eventi imprevedibili da parte dell’amministrazione aggiudicatrice. Tuttavia, specifica il Codice, le circostanze invocate a giustificazione del ricorso alla procedura, non devono essere in alcun caso imputabili alle amministrazioni aggiudicatrici. Già da qui si intuisce come la procedura negoziata non possa essere automaticamente applicata alle opere dei Giochi perché si parla di eventi imprevedibili e di circostanze non attribuibili a chi appalta. Non è il caso dei Giochi, perché, con i ritardi accumulati, ci si è resi conto da mesi della possibilità di non farcela e di non rispettare i tempi. E siccome ci potrebbero essere problemi di applicabilità concreta di questo strumento, ecco che si prova ad andare avanti con la procedura ordinaria mettendo per il momento in stand by la questione del comitato organizzatore. Sul quale Governo e Regione (i pontieri hanno lavorato dopo lo strappo tra Fitto e il presidente Michele Emiliano) dovrebbero aver raggiunto un’intesa, nel senso che il comitato attuale non si azzera ma si riassesta, portando Governo e Coni in maggioranza. Resta ancora in sospeso la carica del direttore generale, ora Elio Sannicandro, che è anche dg di Asset Puglia, carica che il Governo rivendica per se, ma che verrebbe bilanciata con l’istituzione della figura di un condirettore o di un vice direttore che andrebbe alle istituzioni locali (e forse rimarrebbe lo stesso Sannicandro ma con competenze diverse, più organizzative-sportive).

I finanziamenti 

 
Tra partenza per ora senza l’ok del comitato e procedura negoziata, Ferrarese prova dunque a dare una scossa per vedere se si riesce a superare lo stallo. Tanto più che i fondi ci sono, ai 150 milioni deliberati si sono aggiunti i 125 inseriti nel dl di Bilancio e divisi in tre rate (40 nel 2024, altrettanti nel 2025 e 45 nel 2026), ma i tempi disponibili si stanno assottigliando, alcuni cronoprogrammi terminano già a maggio 2026, e sempre più concreto è il rischio di un clamoroso flop. 

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