Giochi, il comitato internazionale "striglia" Taranto

Giochi, il comitato internazionale "striglia" Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 14 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:51

Al sindaco Rinaldo Melucci, al direttore generale del comitato organizzatore, Elio Sannicandro, e al commissario Massimo Ferrarese, arriva da Atene il richiamo del segretario generale del comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo, Iakovos Filippousis.

La ramanzina

La lettera è di ieri ed evidenzia problemi di comunicazione, di mancata informazione e anche di scelte logistiche che l’organo internazionale non condivide. La lettera è inviata per conoscenza anche a Davide Tizzano e a Giovanni Malagò, presidenti del comitato internazionale dei Giochi e del Coni
«È con grande sorpresa che siamo stati informati tramite comunicati stampa dell’uscita del Governo dal comitato dopo quella del Coni», scrive Filippousis, che linka anche l’articolo di Quotidiano. E analoga sorpresa viene manifestata  per il fatto «che a livello locale si sta discutendo, e senza che il Cijm sia stato informato, per trasferire lo svolgimento di alcune gare del programma principale di Taranto 2026 ad altre città della Regione Puglia senza previa discussione e approvazione del comitato esecutivo del Cijm e contrariamente a quanto previsto dallo statuto del Cijm e più in particolare del contratto della città ospitante in vigore». Accanto agli “obblighi contrattuali”, il segretario generale richiama la necessità che «l’ubicazione degli impianti sportivi e delle competizioni» sia «chiaramente indicata nel Piano regolatore dei Giochi che dovrà essere approvato dal Cijm e che costituisce la road map per la svolgimento dei Giochi. Finora, e anche se mancano solo 2 anni e 9 mesi all’apertura dei Giochi, l’Ocmg ha sistematicamente evitato di sottoporre il master plan al Cijm» per riceverne l’approvazione. Questo mancato passaggio «di conseguenza mette i Giochi in grave pericolo. Inoltre - si afferma -, la decisione arbitraria relativa all’ubicazione degli impianti sportivi e delle gare, lontano dalla città ospitante di Taranto, può creare enormi problemi nel sistema dei trasporti così come nel sistema di alloggio degli atleti e dei funzionari e rischia di far fallire il bilancio dei Giochi generando costi aggiuntivi sia nei settori sopra citati che nell’impiego del personale». Considerato che «l’interesse dell’intera Famiglia del Mediterraneo è ora focalizzato sui Giochi di Taranto del 2026, durante i quali il Cijm celebrerà il 75° anniversario dei Giochi del Mediterraneo, invitiamo l’Ocgm a presentare la proposta Games Master Plan al Cijm entro il 30 ottobre 2023, in vista dell’ultima riunione del comitato esecutivo dell’anno in corso, affinché sia attentamente studiato e valutato dalla commissione di coordinamento e approvato dal comitato esecutivo». Sin qui la lettera di ieri da Atene.
In una lettera precedente dell’organo CoCom, datata 30 settembre da Tirana, e inviata al dg Sannicandro, si evidenzia che «il piano generale dei Giochi avrebbe dovuto essere presentato al comitato esecutivo dell’Icgm per l’approvazione e l’attuazione, sei (6) mesi dopo la nomina del comitato organizzatore». Non essendoci ancora questo piano, si dice a Sannicandro che li aveva invitati ad un sopralluogo a Taranto, non ha senso venire. «Saremo in grado di visitare Taranto e lavorare in modo produttivo con voi», si sostiene, una volta conosciuta la proposta finale. 
«Rassicuro il segretario generale Filippousis - dichiara a Quotidiano il commissario Ferrarese - che il master plan è pronto e che, oltre al comitato locale dei Giochi, entro fine mese lo presenterò anche all’organo internazionale.

Non abbiamo spostato assolutamente nulla in termini di sedi circa gli impianti sportivi e le gare, anzi: tutto è stato costruito e condiviso con i sindaci dei territori interessati. In quanto ai ritardi accumulati, sono il primo a riconoscerli, ma devo anche dire che sono al lavoro da quattro mesi su nomina del Governo italiano e in quest’arco di tempo il master plan definitivo, che prima non c’era, è stato preparato». 

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