Cassonetti inutilizzabili ma fioccano le multe

Cassonetti inutilizzabili ma fioccano le multe
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 19:52

A fronte dei macroscopici problemi legati alla raccolta differenziata in città a Taranto, sottolineati anche nel corso della conferenza stampa dei sindacati di ieri mattina, Kyma Amiu fornisce trionfalmente i numeri relativi agli interventi sanzionatori per lo scorretto conferimento e l’abbandono abusivo dei rifiuti.

I numeri

In una nota, l’azienda municipalizzata sottolinea che è stata toccata e superata «quota 6200 nel contatore delle multe erogate da Kyma ambiente per i conferimenti irregolari dei rifiuti e il loro abbandono abusivo. grazie al lavoro della divisione “vigilanza e controllo” della società, quindi, il monitoraggio dei cattivi comportamenti, effettuato attraverso le 60 postazioni distribuite sul territorio urbano, continua a fornire ottimi risultati. A 8 mesi dall’ultimo bilancio, infatti, si registra un +700 multe che, conteggiando una media di 50 euro per verbale, ha portato nelle casse del comune ben 35mila euro». 

«Attraverso questa attività introduciamo un elemento di deterrenza – ha spiegato il presidente di Kyma ambiente Giampiero Mancarelli – affinché gli sforzi dei nostri operatori e dei cittadini corretti, che sono la maggioranza, non vengano vanificati del tutto. Spesso ci segnalano la necessità di moltiplicare il numero delle videotrappole, ma come detto lo scopo che abbiamo non è certo quello di esasperare il controllo: attraverso esso, vogliamo migliorare il decoro cittadino facendo percepire a tutti l’importanza di rispettare le regole».
In realtà i tarantini sono furiosi. Purtroppo sembra sfuggire al presidente Mancarelli un elemento di non poco conto, e cioè che ormai la raccolta differenziata avviata anni fa con l’introduzione dei cassonetti ingegnerizzati di fatto non esiste più, è stata letteralmente abbandonata proprio a causa dell’inadeguatezza del servizio fornito, prima che dei comportamenti scorretti dei cittadini.

Eppure dovrebbe essere acquisita la consapevolezza che la stragrande maggioranza dei cassonetti è inutilizzabile; che non esiste più da tempo immemore l’apertura con la card magnetica; che i cittadini non possono più conferire nel modo giusto i rifiuti, proprio per il cattivo funzionamento dei contenitori. Questo li costringe ad abbandonare l’immondizia come capita, quando capita e dove c’è posto, a meno di non pretendere che i contribuenti si facciano il giro della città per trovare il posto giusto dove depositare l’umido piuttosto che il vetro o la plastica. Operazione peraltro impossibile perché il contenuto è ormai “misto” ovunque, date l’insufficienza dei volumi e l’indisponibilità della chiusura automatica. Quindi, anche coloro che si sforzano di stare alle indicazioni fornite, in realtà perdono solo tempo e pazienza: i loro sforzi sono perfettamente inutili. a documentarlo, inequivocabilmente, sono i dati della differenziata, addirittura in calo, scandalosamente, a differenza da quanto accade nei paesi di questa stessa provincia, non popolata da svizzeri o scandinavi.

Un fallimento firmato in toto dallo stesso Mancarelli che ha gestito il servizio fin dall’apparizione dei famigerati cassonetti ingegnerizzati e che in questi anni ha reso sempre più impraticabile il percorso virtuoso indicato. Tanto che oggi, probabilmente, ci sarebbero i presupposti per considerare addirittura illegittime quelle sanzioni, non avendo Kyma Amiu messo i cittadini nelle condizioni di adeguarsi. Nel frattempo, come è noto, le criticità non fanno altro che ingrossare la quantità di indifferenziata e di conseguenza gli incassi della discarica a cui taranto porta i propri rifiuti.

A spese dei contribuenti. Ci si potrebbe dimettere per molto meno. 

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