Delio Rossi: "Lecce favorito nello sprint salvezza. Gotti, ottimo impatto"

Delio Rossi sulla panchina del Lecce in un foto d'archivio
Delio Rossi sulla panchina del Lecce in un foto d'archivio
di Antonio IMPERIALE
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Giovedì 21 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 22:45
La salvezza? Magari può essere una questione di “professori”. Delio Rossi, Luca Gotti. Generazioni diverse, diverso il calcio. Vent’anni sono tanti. Correva la stagione 2003-2004, il riminese aveva quarantotto anni quando portò il Lecce al decimo posto, dopo averlo riportato in serie A, in bacheca il titolo di Scienze Motorie. Una laurea condivisa con Luca Gotti che vanta pure quella in pedagogia, che gli è valsa la cattedra universitaria. Cinquantasette anni il veneto di Adria chiamato a salvare il Lecce. «Gli studi sono sempre importanti - dice Delio Rossi -. Ti aiutano magari a leggere l’animo dei ragazzi, ma conta andare oltre, conta il rapporto con la realtà di ogni giorno, come sai porti di fronte ai giocatori, alle difficoltà inevitabili di certi momenti. Gotti mi pare una persona molto seria, uno che non vuole fare lo scienziato, si pone come un allenatore normale, realista, intelligente, sa che l’obiettivo della salvezza del Lecce vale per il futuro della squadra e della società e anche per il suo futuro».
Gotti è arrivato a Lecce dopo il “caso D’Aversa” che ha fatto scalpore. Quando allenava la Fiorentina, Rossi visse il “caso Ljajic”, il giocatore che insultò l’allenatore la cui reazione gli costò l’esonero da parte della società viola e la squalifica. «Io non ho gli elementi per un giudizio sulla vicenda D’Aversa - dice -. Giudicare da fuori è sempre facile. Non sono cose belle. E magari le stesse conseguenze possono cambiare secondo le situazioni. Magari se la vicenda fosse accaduta nel sottopassaggio senza che nessuno avesse visto niente ed il Lecce avesse vinto, nessuno avrebbe detto niente. Il gesto se compiuto va comunque punito. Dice però un proverbio indiano: prima di dare un giudizio su una persona devi camminare per due giorni con i suoi mocassini. Giudicare da fuori è facile, ma non sempre attendibile». Un debutto vincente quello di Gotti e Rossi applaude, «È stato un risultato che può valere una svolta decisiva. La partita non era facile, anche dal punto di vista ambientale, la Salernitana si giocava tutto, pensava di rientrare in corsa per una salvezza che ormai appare chiaramente compromessa. Gotti è stato bravo sia sul piano psicologico, sia su quello tecnico-tattico, con degli interventi che hanno lasciato il segno e che magari hanno disegnato qualcosa di significativo per il futuro. Va detto che il cambio del tecnico in generale paga sempre molto bene sul piano delle novità iniziali, paga per le nuove motivazioni che si riaccendono come si è visto in casa leccese. Ovviamente si tratta di fare in modo che quelle motivazioni diano un senso anche alla lunga distanza». Ad esaltare il valore dell’impresa sono sopraggiunte poi le sconfitte di tutte le squadre in corsa per la salvezza sino alla quasi già retrocessa Salernitana. «Ci sono squadre, laggiù che non sono abituate a lottare per salvarsi, che hanno disputato sempre ben altri campionati. E queste si ritroveranno particolarmente in difficoltà. Penso soprattutto al Sassuolo, per esempio, che peraltro con il Lecce dovrà ancora giocare lo scontro diretto. Sarà una maxi volata con il Lecce in grande vantaggio. L’anno prossimo sarà ancora in A». Magari puntando, in futuro, ad un decimo posto come quello che conquistò Delio Rossi nel 2003-2004, battendo fra le altre nel finale, Juventus e Inter.
Alla ripresa del campionato il Lecce di Gotti dovrà misurarsi con Roma e Milan. «Nulla è proibito, il Lecce deve crederci e guardare avanti. E intanto Gotti ha adesso il vantaggio della pausa per lavorare sulle proprie idee e sul proprio progetto. Peccato solo che debba fare a meno dei giocatori che saranno impegnati nelle proprie nazionali. Ci sono poi giocatori che quando tornano a casa vivono magari in maniera non sempre rigorosa. Il Lecce comunque vivrà la fase decisiva negli scontri diretti. E affronterà squadre che vivono la zona salvezza con difficoltà psicologiche».
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