Dai New York Voices a Massimo Ranieri: tutto il bello di “Ravenna Jazz”

Dai New York Voices a Massimo Ranieri: tutto il bello di “Ravenna Jazz”
di Giordano Bozzano
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Mercoledì 15 Maggio 2019, 23:57

Si è chiuso con i “New York Voices” nel teatro Alighieri (dotato di una acustica perfetta) della città di Ravenna, il 
“Ravenna jazz 2019” giunto alla sua 46esima edizione che lo colloca tra i più longevi della Nazione.
La band, forse la più cool della grande mela, ha offerto una performance che ha entusiasmato il pubblico numeroso che ha seguito con caloroso coinvolgimento la scaletta variopinta elaborata con oltre trent'anni di attività fornita in chiave 
'vocaleese'. Classici del jazz e della canzone pop, musica brasiliana, classica e rhythm & blues, sono stati proposti con 
interventi solistici di grande effetto ed improvvisazioni fantasiose. D'altro canto il loro ultimo lavoro dell'anno appena 
decorso, è il frutto di una fortunata collaborazione con la big band del mitico Bob Mintzer che segue le innumerevoli kermesse proposte in tutto il globo che spaziano da Bobby McFerrin, George 
Benson, Paquito D'Rivera solo per citarne alcuni.
Ma la serata clou dell'importante rassegna organizzata dal “Jazz 
Network” di Sandra Costantini in modo impeccabile, è stata quella del sabato con il trio di all star “Fresu, Galliano e Lundgren” che ha proposto il fortunato progetto denominato ‘Mare Nostrum’ nato nel 2007 con una prima incisione in Italia per proseguire nel 2016 in Francia per giungere all'odierno Mare Nostrum III inciso nella terra svedese dell'ottimo, virtuoso ed eclettico pianista Jan Lundgreen.
Come recita l'elegante opuscolo-programma offerto gli ospiti dall'organizzazione, i brani originali “passeggiano per le strade di Parigi, si affacciano sui fiordi scandinavi, costeggiano le rive del Mediterraneo, si allungano sino a New Orleans ”.
Fresu, con la sua naturale disponibilità, simpatia ed umiltà, alla tromba flicorno ed effetti sonori si sdogana ancora una volta come la miglior tromba italiana nel mondo.
Gli fa da sodale alla fisarmonica e all'accordion Richard Galliano dotato di tecnica eccellente, fantasia ed espressività a tratti un po' melanconica ma –si sa- anche questo contribuisce ad 
alimentare l'aura che circonda la 'fashion Paris'.
Nella serata domenicale precedente è stata la volta di un big della musica italiana, Massimo Ranieri, in questa occasione “prestato al jazz” con il suo progetto “Malia napoletana” accompagnato da alcuni dei più prestigiosi artisti del panorama 
transnazionale quali il trombettista Enrico Rava, Stefano Di Battista al sax e Rita Marcotulli al pianoforte.
Va segnalato, tra i tanti brillanti musicisti esibitisi davanti alla colta platea emiliano-romagnola, il sassofonista Alessandro Scala, special guest della cantante Lisa Manara.
Scala ha condiviso set con alcuni dei maggiori musicisti della scena internazionale fra cui il trombettista Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, il sassofonista americano Steve Grossman che fece parte di una band del grande Miles Davis.
Come dice taluno, il Jazz è Vita, Libertà, Pace ed Amore con la A maiuscola e questo festival ne ha racchiuso la sintesi sinergica.
Prenderà il via invece il 12 luglio a Perugia il più noto “Umbria Jazz 2019” anche questo con un cartellone che prevede davvero anche star di livello mondiale come il duo Michel Camilo (piano) e il grandissimo chitarrista e cantante George Benson. Il 16 Chick Corea (piano) e Richard Bona al basso elettrico e alla voce.
Partenza il 12 con un progetto interessante di un gruppo inedito di cui fanno parte il cantante pop Max Gazzè , il grande chitarrista italiano Alex Britti e Manu Katche.
Il 13 luglio la cantante Diana Krall si esibirà sul palco dell'Arena di Santa Giuliana che cederà al nostro avvocato del jazz Paolo Conte.
Molti i concerti sparsi o improvvisati sino alle prime luci dell'alba nei pub sparsi nel sempre suggestivo capoluogo umbro.

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