Medici no vax reintegrati? La Puglia tiene duro: «C'è una norma regionale e va rispettata»

Medici no vax reintegrati? La Puglia tiene duro: «C'è una norma regionale e va rispettata»
di Andrea TAFURO
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Martedì 1 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:17

Resta l’obbligo di mascherine negli ospedali e le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) ma salta quello sui vaccini, con i sanitari no vax da oggi pronti per essere reintegrati in servizio. E in Puglia ora si rischia lo scontro con la legge sull’obbligo vaccinale per i sanitari, varata dalla Regione nel 2021, con l’assessore Palese intenzionato a non fare passi indietro rispetto alle nuove disposizioni. La decisione nazionale è arrivata intanto con il decreto legge pubblicato ieri sui nuovi indirizzi per la pandemia approvato dal Consiglio dei ministri del governo Meloni. In soldoni l’obbligo vaccinale per i sanitari viene ritirato con due mesi di anticipo rispetto alla scadenza fissata al 31 dicembre prossimo. Una misura che a livello nazionale consentirà a circa 4mila unità di essere reintrodotte negli organici Asl. Mentre le mascherine nelle corsie d’ospedale restano obbligatorie almeno sino a fine anno. La conferma del parziale cambio di scelte, in discontinuità con il precedente governo, è stata confermata dal ministro alla salute Orazio Schillaci. «La salute pubblica non è un problema ideologico e burocratico ma bisogna avere un approccio sereno e scientifico. È anticipata al primo novembre la scadenza dell’obbligo di vaccinazione Covid. Questo perché – ha spiegato il ministro Schillaci - il quadro epidemiologico è mutato, in particolare dai dati si vede che l’impatto sugli ospedali è limitato e c’è diminuzione dei contagi e stabilizzazione occupazione negli ospedali. A ciò si aggiunge la carenza del personale medico: quindi aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza e garantire il diritto alla salute». «Ringrazio i medici che si sono prodigati contro il Covid. Se arriveranno nuove varianti – ha poi aggiunto - siamo pronti in ogni momento a intervenire».

La norma sulle mascherine

Il ripensamento sulle mascherine in ospedale e Rsa è anche frutto di una serie di sollecitazioni tra sindacati e Ordini professionali.

Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) aveva infatti richiamato l’attenzione su come «l’obbligo di mascherina in tutti i presidi sanitari, ambulatori dei medici di famiglia compresi, sarebbe utile da mantenere almeno fino alla fine di questo periodo invernale in cui circolano le malattie respiratorie stagionali». In attesa dunque che la nuova legge venga pubblicata in Gazzetta ufficiale, la Puglia conferma la sua posizione in controtendenza e ribadisce al momento l’obbligo vaccinale per i sanitari, forte di una legge regionale frutto della competenza concorrente in materia sanitaria attribuita alle Regioni dall’articolo 117 della Costituzione. 

Intenzioni chiarite dall’assessore alla sanità regionale, Rocco Palese, fiducioso di scongiurare lo scontro con il Governo ma per nulla intenzionato a rimuovere l’obbligo della vaccinazione per gli operatori sanitari regionali. «Attendiamo di leggere nel dettaglio le disposizioni del nuovo decreto per comprenderne al meglio le indicazioni e le eventuali modalità di reintegro dei sanitari non vaccinati. Al momento – ha commentato Palese – regna ancora tanta confusione tra interventi spot e decisioni politiche che dimenticano probabilmente gli sforzi compiuti durante la pandemia e le immagini di terrore e sconforto viste nelle corsie d’ospedale. C’è troppa frenesia, visto che l’obbligo vaccinale sarebbe decaduto naturalmente tra 70 giorni, e poca cautela». Prudenza dunque, e ferma volontà di non indietreggiare sulla vaccinazione obbligatoria. «Apprezzabile la scelta sulle mascherine che hanno garantito maggiore protezione dal virus, anche in vista dell’approssimarsi della stagione influenzale. In questa fase, la nostra linea guida – ha aggiunto Palese - è la scienza, così come ribadito dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La Puglia, ancora oggi, è la tra le regioni d’Italia più esposte alla pandemia, quindi non ci sono elementi per abrogare la norma sui vaccini. La legge resta in vigore e in quanto tale dovrà essere rispettata».

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