Sanità e rimodulazione del Pnrr: in Puglia bloccati cantieri per 114 milioni

È in corso l’iter di conversione in legge del decreto di rimodulazione del Pnrr, che definanzia anche molti interventi del Fondo complementare al Piano. Protestano le Regioni.

Sanità e rimodulazione del Pnrr: in Puglia bloccati cantieri per 114 milioni
di Paola ANCORA
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Giovedì 14 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 13:27

L'ospedale di Manduria, il “San Paolo” di Bari e il “Perrino” di Brindisi. Ancora, tre padiglioni del Policlinico di Bari e i presidi ospedalieri di San Pietro vernotico, Molfetta, Putignano, Grottaglie, Castellaneta. Sono solo alcune delle strutture per le quali i fondi già stanziati e già posti a base di appalti avviati, oggi non ci sono più. Si tratta, infatti, di alcuni dei 18 cantieri inseriti nel Piano nazionale complementare al Pnrr che il Governo ha scelto di rimodulare definanziando alcuni programmi, come quello di “Ospedali sicuri” e scatenando la rivolta delle Regioni. I motivi alla base della protesta unanime sono sostanzialmente due. Il primo: si tratta di opere, come nel caso della Puglia, per le quali gli appalti sono già partiti e che rischiano quindi uno stop. Il secondo motivo: l'alternativa proposta dal Governo non è percorribile. L'esecutivo Meloni, infatti, ha suggerito di sostituire i finanziamenti del Fondo complementare venuti meno con le risorse dell'“articolo 20”, ovvero di una norma degli anni Ottanta creata ad hoc per finanziare l'edilizia ospedaliera. Un'opzione da escludere, secondo le Regioni, perché le somme dell'“articolo 20” sono già state impegnate per altri interventi.

A peggiorare il quadro c'è che la stima iniziale del taglio operato sul Fondo complementare è passata da 700 milioni a 1,2 miliardi di euro e potrebbe crescere ancora, a valle di un monitoraggio dei progetti finanziati che il Governo ha chiesto agli Enti locali.

La protesta

Per le Regioni si tratta di una contraddizione in termini, “visto che – dice l'assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese – il Pnrr è nato proprio come eredità di una pandemia che ha stravolto le vite di tutti”, e sarà un colpo al cuore per una sanità bisognosa di ammodernare e rendere più sicuri i suoi ospedali, la maggior parte dei quali ha più di 50 anni. Da qui la richiesta urgente delle Regioni al ministro della Salute Orazio Schillaci di intervenire per «evitare questo taglio inaccettabile», un appello che sarà ribadito da una rappresentanza delle Regioni anche oggi, in occasione dell'audizione alla commissione Bilancio della Camera proprio sulla conversione in legge del decreto di rimodulazione del Pnrr.

«Parliamo di appalti avviati e relativi a interventi antisismici, di bandi già fatti - insiste Palese -. Ci auguriamo l’immediato ripristino di queste risorse perché gli ospedali vanno messi in sicurezza. Non si tratta di fare polemica, che non serve a nulla e a nessuno. Si tratta, al di là della coeretta e leale collaborazione fra Stato e Regioni, di agire con senso di responsabilità».

Ma quali sono gli interventi definanziati per la Puglia? Nel Brindisino, sono stati tagliati i fondi destinati alla messa in sicurezza del presidio ospedaliero (Po) di riabilitazione specialistica di Ceglie messapica, al Po di Ostuni e di Francavilla Fontana, al Presidio territoriale assistenziale “Ninetto Melli” San Pietro Vernotico e all’ospedale di Brindisi, il “Perrino”. In totale, poco meno di 16 milioni e mezzo di euro di lavori che non si sa se potranno essere realizzati. Più consistente lo “scippo” ai danni della provincia di Taranto, dove il taglio al Fondo complementare vale 35 milioni e 174mila euro e riguarderà i presidi ospedalieri di Grottaglie, Manduria, Castellaneta, Martina Franca e Taranto, con il “Moscati”. Senza copertura i seguenti progetti della provincia di Bari: la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico dell’ospedale San Paolo di Bari, compreso il plesso distaccato di Corato e il plesso “Don Tonino Bello” di Molfetta; l’ospedale “Santa Maria degli Angeli” di Putignano; i padiglioni Cliniche medici, Servizi generali e Ortopedia del Policlinico di Bari per un totale di 51 milioni di euro. Anche Foggia deve fare i conti con la mancanza di copertura per i lavori al presidio ospedaliero di Manfredonia: 11 milioni e 650mila euro che, ora, bisognerà capire dove trovare.