Balneari, vertice a Palazzo Chigi. I sindaci: «Basta immobilismo»

La presidenza del Consiglio ha convocato per oggi le associazioni di categoria e i ministri al tavolo tecnico consultivo. Domani la protesta degli imprenditori in piazza Santi Apostoli a Roma. I primi cittadini preoccupati: «L’esecutivo si sottrae ai suoi compiti, danni per tutti»

Il centro storico di Polignano in alto il sindaco Vito Carrieri Il centro storico di Polignano in alto il sindaco Vito Carrieri
Il centro storico di Polignano in alto il sindaco Vito Carrieri Il centro storico di Polignano in alto il sindaco Vito Carrieri
di Paola ANCORA
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 05:00

La presidenza del Consiglio convoca il tavolo tecnico consultivo sulle concessioni demaniali: si riunirà oggi alle 17 a Palazzo Chigi. E lo farà proprio alla vigilia dell’annunciata manifestazione di domani in piazza Santi Apostoli, a Roma, dove migliaia di imprenditori del settore balneare, aderenti a Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, si sono dati appuntamento per chiedere al Governo se quella che sta per aprirsi sarà l’ultima stagione che vivranno da concessionari oppure no.

Le parole del commissario

Le concessioni, infatti, scadranno il 31 dicembre di quest’anno e, in mancanza di un diverso provvedimento nazionale, i Comuni stanno predisponendo i bandi per riassegnare le concessioni demaniali, fra titubanze e dubbi di ogni genere. Perché la Commissione europea da anni chiede all’Italia di bloccare i rinnovi automatici delle concessioni e di aprire il mercato alla concorrenza, applicando la direttiva Bolkestein. Ma il Governo Meloni, per il momento, non ha accolto la richiesta - così come avevano fatto anche gli esecutivi precedenti, rinviando la soluzione del problema - nonostante la procedura d'infrazione già aperta da Bruxelles e che potrebbe costarci pesanti sanzioni. L’obiettivo del Governo è quello di ampliare le porzioni di spiaggia disponibili per poter salvare gli attuali gestori degli stabilimenti, ma la Commissione contesta questa strada. E lo fa perché ritiene poco credibili i dati contenuti nel dossier che l’Italia ha consegnato all’Europa a gennaio e secondo il quale la “risorsa demanio”, costa compresa, non è affatto scarsa ma abbondante e, dunque, i bandi di gara non sarebbero necessari. Tuttavia la mappatura realizzata dal tavolo interministeriale che si è occupato di concessioni non ha convinto Bruxelles e rispondendo a una interrogazione dell'eurodeputata dei Verdi, Rosa D'Amato, appena 10 giorni fa, il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton ha ricordato che la valutazione delle risorse naturali disponibili dovrebbe essere «reale e obiettiva» anche in considerazione della loro scarsità. Inoltre, la stessa valutazione «dovrebbe basarsi su un'analisi qualitativa» delle risorse.

Cosa che il tavolo non ha fatto.

I sindaci

In attesa di conoscere, dunque, le comunicazioni che verranno fatte oggi durante il vertice convocato a Palazzo Chigi, sono i sindaci a dirsi preoccupati di questo ritardo e dell’indecisione del Governo, «che si intuisce, ormai, non sa che pesci prendere» dice più d’uno. «Ci auguriamo davvero di ricevere presto linee guida chiare sul da farsi - spiega Angelo Annese, sindaco di Monopoli, nel Barese - perché siamo in seria difficoltà e comprendiamo anche i problemi degli imprenditori del settore, che non sanno se e quanto investire nel miglioramento dei servizi. Va deciso il da farsi, senza ulteriori ritardi». Stessa situazione anche a Ginosa, in provincia di Taranto: «I gestori degli stabilimenti - dice il primo cittadino Vito Parisi - stanno impazzendo e chiedono conto a noi, ma è ormai palese che il governo è in forte difficoltà, mentre qui ormai la temperatura consentirebbe di aprire i lidi e iniziare a lavorare: attendiamo l’ordinanza della Regione, in tal senso, perché sarebbe assurdo non sfruttare questa occasione e questo meteo clemente». Anche il sindaco di Porto Cesareo, Silvia Tarantino, conta i giorni che separano la Perla dello Jonio dall’ordinanza regionale che autorizza l’apertura dei lidi: «Speriamo facciano in fretta - dichiara - visto che l’anno scorso la stagione è cominciata il 20 giugno. Iniziamo da questo e sul fronte concessioni cerchiamo di mantenere la calma e aspettare fiduciosamente che il Governo ci dica come muoverci. I criteri per bandire le gare ci servono, il quadro è troppo incerto».

«Istituzionalmente nulla si è mosso - prosegue Francesco Zaccaria, primo cittadino di Fasano - e credo che, a questo punto, i balneari si stiano rendendo conto di essere stati presi in giro. Il Governo deve solo decidere cosa fare, siamo tutti in attesa di scelte che, poi, non dovranno più essere ritrattate. I Comuni non possono procedere ognuno per sé: abbiamo bisogno di una linea comune. Sono molto preoccupato per questo lungo immobilismo». «Noi siamo fortunati, perché abbiamo pochi stabilimenti - spiega Vito Carrieri, primo cittadino di Polignano a mare -e dieci chilometri di costa rocciosa. Mi spiace perché il Governo si sta sottraendo a un compito che ritengo fondamentale per il turismo e le attività balneari. Questo scaricabarile deve terminare».

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