Emiliano, pugno duro sul riordino ospedaliero: «Decisioni imposte dalla legge, e fuori da quest'assemblea non mi influenza nessuno»

Michele Emiliano, governatore pugliese
Michele Emiliano, governatore pugliese
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Sabato 27 Febbraio 2016, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 13:13

Aprendo i lavori dell'incontro con sindaci e medici sul Piano di riordino ospedaliero che prevede la chiusura o riconversione in Puglia di nove strutture, il presidente della Regione Michele Emiliano ha detto che si tratta di «decisioni importanti che avrei volentieri evitato», ma «stiamo adempiendo a un onere che ci è imposto dalla legge». L'incontro, che si tiene nell'aula magna del Policlinico di Bari, è stato preceduto dalle polemiche di alcune sigle sindacali che hanno lamentato mancanza di coinvolgimento nella costruzione del Piano. Emiliano ha detto di non aver dormito un «sonno tranquillo» ma di essersi poi rasserenato avendo «incrociato stamattina gli sguardi di questa comunità di sindaci, professionisti, presidenti degli Ordini, sindacalisti e medici: constato di avervi qui - ha detto - per prendere decisioni importanti con me». Il governatore ha poi sottolineato che «il ministero della Sanità ci chiede di diminuire il numero di ospedali e convertirli in strutture di natura diversa», in prevalenza poliambulatori per potenziare la medicina territoriale. Il «senso della operazione - ha spiegato Emiliano - è prendere personale dagli ospedali poco sicuri e metterlo in quelli che funzionano e dove si rivolge già il 50% dei cittadini». Emiliano ha poi detto che non è corretto parlare di declassamento e retrocessioni degli ospedali, perché la «classificazione sarà fatta ora» anche «in base alla prognosi del futuro di quella struttura» per la quale si dovrà tenere conto «della costruzione di cinque nuovi ospedali modernissimi, su cui investiremo molti soldi». Ribadendo infine l'importanza di questa «assemblea odierna», il governatore pugliese ha auspicato diventi «permanente», e per questo ha ricordato il disegno di legge sulla nascita del Consiglio regionale delle professioni sanitarie. «Fuori da questa assemblea - ha concluso - non ho nessun presupposto da rispettare: a me non frega niente di niente fuori da questo contesto, e non c'è nulla che mi possa influenzare: partito politico, interesse aziendale o altro».

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