La lettera dagli ospedali: «Personale carente, così diversi reparti sono a rischio»

La lettera dagli ospedali: «Personale carente, così diversi reparti sono a rischio»
di Lucia PEZZUTO
3 Minuti di Lettura
Sabato 30 Marzo 2024, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 08:57

Sempre più drammatica la situazione negli ospedali di Brindisi e provincia: la carenza cronica di medici mette a rischio l'operatività dei reparti. È quanto denunciano le organizzazioni sindacali Anaao-Assomed, Federazione Cimo-Fesmed ed Aaroi-Emac attraverso una lettera aperta congiunta. All'interno della missiva si analizzano le condizioni dei reparti negli ospedali di Brindisi, Francavilla Fontana ed Ostuni dove già da tempo sono state segnale criticità mai risolte. «Nel presidio ospedaliero maggiore, il Perrino, Dea di Secondo Livello, punto di riferimento della traumatologia della Provincia, sede di numerose superspecialità - scrivono - esistono delle situazioni organizzative inaudite, in cui reparti si reggono in piedi solo grazie allo spirito di abnegazione dei dirigenti medici che vi lavorano, spesso travalicando e non ottemperando ai dettami del nuovo contratto collettivo nazionale in essere e già in vigore da oltre un mese».

Gli esempi

A questo proposito si fa l'esempio di Chirurgia Generale che pur avendo un organico risicato di pochi elementi riesce a mantenere un'attività H24 con guardia attiva e pronte disponibilità integrative. Tuttavia, dicono «la conseguenza è che il numero di guardie e Pronte disponibilità per ciascun dirigente è tale per cui già ad oggi è stato infranto il limite posto dagli articoli 29 e 30 del suddetto Ccnl a un massimo 12 calcolato come media in un periodo di 2 mesi». La situazione non sarebbe migliore neppure per Chirurgia Plastica, orfana di Direttore di Unità Operativa Complessa da un tempo ormai immemore, tanto che starebbe per esaurirsi (senza possibilità di ulteriore rinnovo) il mandato del Dirigente Facente Funzione, senza che si abbia notizie dello stato della procedura di nomina.
La Chirurgia Ricostruttiva Senologica poi , che lavora in tandem con la Chirurgia Senologica, consta di un solo Dirigente Medico all'attivo che deve far fronte all'intera attività chirurgica.
La Cardiologia si ritroverebbe nella medesima situazione, e oltre alla normale attività di reparto, è stata chiamata, sottolineano, improvvidamente ad occuparsi anche della refertazione online degli elettrocardiogrammi. A questo si aggiunge il carico di lavoro che per effetto domino si riversa su quelle discipline che lavorano H24 sul presidio.
Se ci si sposta nei presidi "minori", la situazione sarebbe ancora più drammatica. "A Francavilla, il reparto di Oncologia- scrivono i dottori Salvo Minniti, PierpaoloPeluso e Fabrizio Picoco - può contare su un organico di soli tre Dirigenti Medici, anche loro sottoposti a regimi di orario e carichi di lavoro ottocenteschi; a questa si affianca la già nota (come da numerose segnalazioni, l'ultima delle quali a marzo 2024) situazione dell'Ortopedia con in aggiunta il carico di lavoro da svolgere in sala operatoria: su quest'ultimo punto, si segnala l'autorizzazione a prevedere per le urgenze un solo medico pronto disponibile, laddove per norma di legge, dovrebbero essere previsti due operatori al tavolo operatorio. L'Ostetricia è ancora oggi non operativa per carenza di organico. Se quegli stessi criteri che hanno portato alla limitazione dell'attività del suddetto reparto fossero applicati ora ovunque, ci ritroveremmo con metà reparti della ASL inadeguati a svolgere il loro lavoro».
In difficoltà anche l'Anestesia, l'Ortopedia e la Chirurgia Generale che avrebbero un numero così esiguo di personale all'attivo da pregiudicare la stessa continuità assistenziale. Tanto a Brindisi quanto a Francavilla ed Ostuni la Direzione Sanitaria sarebbe allo stremo, costretta ad affrontare ogni emergenza organizzativa con pochissimi mezzi e ancor meno personale.
«Allo stato attuale - concludono i sindacati - nonostante numerosi incontri ufficiali, l'attuale Direzione Generale non ha implementato un piano delle Urgenze Emergenze con la funzione di allocare e sfruttare nel modo più razionale possibile le unità a disposizione di ciascun Presidio Ospedaliero. Non si è avuta ancora nessuna convocazione per avviare le procedure di confronto per la contrattazione decentrata e nulla sembra essere stato fatto per integrare le nuove norme contrattuali che de facto rivoluzionano l'organizzazione del lavoro all'interno della stessa Azienda».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA