Cresce la protesta sul "Mennea": Puglia beffata

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Mercoledì 9 Settembre 2015, 22:25 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 10:03
Non saranno solo i parlamentari a boicottare l’incontro di oggi a Bari, dove l’amministratore delegato di Trenitalia, Michele Elia, alle 17 presenterà il nuovo Frecciarossa 1000 “Pietro Mennea”, dedicato al grande atleta barlettese soprannominato “La Freccia del sud” e scomparso nel 2013.



Dopo il “no, grazie” di deputati e senatori di centrodestra e centrosinistra, Vittorio Zizza, Rocco Palese, Federico Massa, Ludovico Vico, Salvatore Capone, Dario Stefano, Salvatore Tomaselli, che hanno deciso di non partecipare a quella che definiscono una “passerella iopocrita”, vista la decisione di Trenitalia di tagliare il Salento fuori dal Frecciarossa Milano-Bari che partirà il prossimo 20 settembre, arriva la lettera di Ance Puglia. Il presidente dei costruttori edili pugliesi, Nicola Delle Donne comunica di aver «declinato l’invito del Gruppo Ferrovie dello Stato al viaggio inaugurale Bari - Barletta del Frecciarossa 1000 in programma il prossimo 11 settembre».



«Benché invitato – spiega Delle Donne - non parteciperò all’evento. Come pugliese, imprenditore e rappresentante dell’associazione dei costruttori edili pugliesi esprimo il mio rammarico e disappunto sulla discutibile scelta di escludere il Salento dal collegamento ferroviario per la presunta inadeguata redditività della tratta Bari – Lecce». «Tralasciando il riferimento all’obbligatorietà del servizio pubblico delle Ferrovie dello Stato, così come quello al possibile sostegno finanziario della Regione Puglia, è giusto richiamare l’attenzione sull’auspicabile assunzione del principio di “responsabilità sociale” da parte di TrenItalia», prosegue Delle Donne. «Questa, infatti, non dovrebbe far dipendere le proprie decisioni dai meri interessi della “business community” ma anche dalle aspettative della “social community”, tenendo conto oltre che dei risultati economici, pure delle correlate conseguenze sociali su un territorio». «Se TreniItalia si ritiene socialmente responsabile non può volgere lo sguardo lontano da obiettivi e valori perseguiti da un’intera collettività - conclude il numero uno degli edili pugliuesi - e la moderna e veloce mobilità delle persone rappresenta, per il Salento, un valore e un obiettivo fondamentale».



La tempistica dell’evento, difatti, non è favorevole e rischia di diventare un vero e proprio boomerang per l’azienda, che anche a Barletta è stata ricoperta dalle critiche, persino dal sindaco, che ritiene l’intitolazione una beffa. Già, perché oltre ad andare via lontano, lasciando sulla dorsale adriatica il modello vecchio di dieci anni, l’Etr 500 che coprirà la tratta Mlano-Bari, il servizio Frecciarossa guiadagnerà tre nuove fermate in Emilia ma taglierà via (oltre al Salento) anche Barletta, che sarà semplicemenbte saltata. E sull’argomento torna anche Massimo Ferrarese, ex presidente della Provincia di Brindisi ed oggi top manager di una delle aziende del Tesoro, che nei giorni scorsi, al fianco di Al Bano, aveva già stigmatizzato la scelta di trenitalia di fermarsi a Bari.



«L'intitolazione a Pietro Mennea di un treno ad alta velocità è l'ultima presa in giro nei confronti di una regione tenuta fuori dai progetti di collegamento della più moderna rete ferroviaria nazionale», scrive Ferrarese. «Ancora una volta si sfrutta l'immagine della Puglia a fini promozionali continuando a considerarla un'appendice di secondo piano nello sviluppo del Paese, continua. «Pietro Mennea rappresenta appieno la voglia di rivincita di una regione che viene ricordata solo con finalità strumentali ma mantenuta ai margini di qualsiasi progetto di sviluppo - conclude Ferrarese - le Ferrovie intendono appropriarsi di quel simbolo continuando a considerare la Puglia ai margini del paese».

A.Lu.