Statale 275, ci sono le prescrizioni Via. Parere favorevole del Mite: «Mitigazione dell'impatto»

Statale 275, ci sono le prescrizioni Via. Parere favorevole del Mite: «Mitigazione dell'impatto»
di Pierpaolo SPADA
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Venerdì 25 Novembre 2022, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 19:56

Solo tre prescrizioni. E da ottemperare non subito, bensì durante i lavori in un caso e in fase di progettazione esecutiva negli altri due.
Ecco il contenuto del parere favorevole espresso dalla commissione per la Valutazione dell'impatto ambientale (ministero Transizione ecologica) sul progetto definitivo di ammodernamento del primo lotto della Statale 275 Maglie-Leuca, di cui il commissario straordinario Vincenzo Marzi ha dato annuncio in Provincia sei giorni fa. E, data la sua entità, per la plurimilionaria opera sembra finalmente giunta una decisa accelerata verso l'approvazione e la messa a bando entro aprile (come da cronoprogramma), a poco più di cinque anni dall'annullamento della prima gara da parte di Anas, in autotutela.
Ci sono voluti quasi due mesi per conoscerlo. Eppure, il parere era pronto già il 10 ottobre, redatto e firmato dalla commissione Via dopo la discussione del progetto, avvenuta quattro giorni prima. Il 17 novembre il ministro per la Transizione ecologica, Gilberto Pichetto Fratin, l'ha inviato al ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Matteo Salvini. Sorprende in esso l'assoluta mancanza di aderenza al parere di compatibilità ambientale emesso dalla sezione Paesaggio regionale il 17 ottobre (sulla base del parere del Comitato Via regionale) e appena approvato dalla giunta regionale. Quindici righe che abilitano il progetto del primo lotto Maglie-Santa Maria di Leuca alla realizzazione: «La commissione - recita l'atto - esprime motivato parere favorevole condizionato all'ottemperanza delle condizioni ambientali riportate nel seguito. Con riferimento alla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale), parere positivo, poiché alla luce delle conclusioni di Livello 1 (screening) della Vinca in merito alle implicazioni del progetto per i siti della rete Natura 2000 potenzialmente ricadenti all'interno dell'Area di influenza dell'opera in esame, non sussiste alcun dubbio ragionevole da un punto di vista scientifico quanto all'assenza di tali effetti e che il progetto non avrà incidenze negative sull'integrità dei siti. Con la presente procedura risulta altresì ottemperata la condizione ambientale di cui al parere della Ctvia n. 225 del 6 aprile 2021 e del corrispondente decreto Dec.Mattm_125 del 30/04/2021 per quanto riguarda le varianti localizzative. Restano ferme tutte le prescrizioni di cui ai precedenti pareri da ottemperare nelle fasi successive».

Entriamo, dunque, nel merito delle prescrizioni poste.

La prima riguarda lo svincolo 13 (zona artigianale di Tricase), terminal del primo lotto: «Si richiede che, in sede di progettazione esecutiva, sia delineata anche la soluzione complessiva dello svincolo in presenza della realizzazione del lotto 2, approfondendo tutti gli aspetti ambientali relativi, sia nella configurazione finale che in quella temporanea di 1° lotto. In sede di verifica di attuazione della fase 1 del progetto esecutivo», ovvero durante i lavori, «le valutazioni ambientali e di ottemperanza saranno eseguite con riferimento all'intera opera anche al fine di non determinare condizioni irrimediabili e vincoli per la realizzazione del 2° lotto».

Le altre prescrizioni

La seconda prescrizione parla di biodiversità: «Il proponente, in sede di progettazione esecutiva, dovrà predisporre una relazione ad hoc, contenente la progettazione dettagliata e in scala adeguata delle opere di mitigazione e di compensazione ecologica delle aree naturali o semi naturali sottratte a causa della collocazione dell'opera, dell'inserimento paesaggistico delle opere a verde indicate nella relazione finale», scrive la commissione Via. Che poi aggiunge: «Gli interventi di mitigazione e compensazione non devono riguardare solo le aree oggetto di variante sottoposte a procedura Via ma anche le aree attraversate dall'intero impianto dell'opera. In tale attività dovranno essere coinvolti gli enti interessati, a partire dalla Regione Puglia, i comuni attraversati, gli enti gestori delle aree protette nell'intorno dell'opera».
Infine, la terza prescrizione: «Il proponente dovrà aggiornare adeguatamente la descrizione della componente faunistica e, sulla base della valutazione dei potenziali impatti dell'opera nel suo complesso sulla fauna, definire dettagliatamente i più opportuni interventi di mitigazione, tra cui i sottopassi faunistici, al fine di arricchire la connettività ecologica dell'area. Tali misure - conclude la commissione - dovranno essere descritte dettagliatamente, indicando anche gli obiettivi e monitorandone l'efficacia nel tempo».

A questo punto, non dovendo ottemperare a tali prescrizioni nella fase attuale (progettazione definitiva), il commissario potrebbe approvare il progetto definitivo del primo lotto. Ma non può ancora farlo perché all'appello manca ancora l'Autorizzazione paesaggistica regionale. Come dimostrato ieri su queste pagine, il dirigente della sezione Tutela della Regione Puglia ha proposto e firmato il rilascio del provvedimento già il 21 ottobre, ma la giunta regionale non lo ha approvato perché ancora non dispone del propedeutico parere della Soprintendenza, che potrebbe mutare la formula di rilascio dell'Autorizzazione. Per altro verso, la Regione avrebbe già potuto procedere avvalendosi del silenzio-assenso della Soprintendenza, ma ha preferito pazientare per rispetto istituzionale e perché, intanto, non era ancora stato emesso il parere Via. Analogamente si è comportato il commissario Marzi, che già da due mesi avrebbe potuto acquisire l'Autorizzazione avvalendosi del silenzio-assenso di Regione e Soprintendenza ed esercitando i suoi poteri derogatori. Ma visto che ora il parere Via c'è, i due enti potrebbero avere i minuti contati, prima che il commissario proceda in via diretta. In ballo c'è un'opera concepita ventotto anni fa, 244 milioni di euro (da integrare con altri 65 circa) e l'esigenza di un territorio di godere di quella che istituzioni nazionali e regionali - vent'anni fa - hanno definito arteria strategica.

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