Sei coltellate per uccidere Donatella, quella mortale alla gola

i carabinieri davanti all'abitazione di Donatella e Matteo
i carabinieri davanti all'abitazione di Donatella e Matteo
di Roberta GRASSI
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Giovedì 23 Giugno 2022, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 21:09

Sei coltellate: due alla gola, una al torace e le altre in altre parti del busto. E segni di difesa da parte di Donatella Miccoli, la 39enne uccisa a Novoli dal marito Matteo Verdesca che poi si è dato fuoco. La donna ha tentato di fermarlo, senza però riuscirci. Questo è ciò che è emerso dall'autopsia eseguita dal medico legale Roberto Vaglio su incarico del pm Giorgia Villa. Ed è la conferma che si è trattato di un'azione d'impeto, seguita a una lite. L'arma, un coltello da cucina. 

Gli accertamenti sui resti

Sempre oggi ha avuto luogo l'esame necroscopico sui resti trovati nella Twingo di Donatella, quasi completamente carbonizzati. La procura ha richiesto l'esame del Dna, per giungere a una identificazione incontrovertibile dell'uomo ed escludere qualsiasi altra ipotesi che, comunque, viene ritenuta inverosimile dagli inquirenti. 

Il delitto

I fatti risalgono allo scorso sabato sera. Donatella e Matteo avevano portato i bambini alle giostrine allestite per la festa di San Luigi. Sono rincasati alle 22, poi attorno all'una è scoppiata una discussione violenta. Le urla sono state udite dai vicini. All'1.40 è giunta richiesta di intervento ai carabinieri da parte della madre di matteo che nel frattempo si era recato a Veglie, a casa dei genitori, per lasciare le chiavi di casa. Aveva telefonato alla mamma e aveva detto: «Ho fatto un casino, vai a prendere i bambini. Io mi uccido». Domenica alle 12.30, in aperta campagna, è stata trovata carbonizzata l'auto della donna, con all'interno i resti che si ritiene appartengano a Matteo. Una volta depositate le relazioni da parte del medico legale, il fascicolo per omicidio volontario potrebbe essere archiviato per morte del reo. 

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