Nardò, il Giudice di Pace è chiuso: gli avvocati chiamano la polizia

Nardò, il Giudice di Pace è chiuso: gli avvocati chiamano la polizia
di Giuseppe TARANTINO
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Martedì 16 Febbraio 2016, 09:42
Mattinata più che movimentata quella di ieri agli uffici del Giudice di Pace di Nardò, che ancora una volta è stata teatro di disagi e proteste, con l’intervento della polizia.
L’impossibilità di presentare atti in scadenza avrebbe indotto alcuni avvocati, ieri mattina, a chiedere l’intervento della Polizia di Stato di Nardò mentre il presidente della Camera Civile Salentina, Salvatore Donadei, ha chiesto un incontro con il dottor Marcello Dell’Anna, Presidente della Corte di Appello di Lecce, per chiedere l’immediata chiusura dell’Ufficio.
Donadei ha anche assicurato che nell’incontro, che con ogni probabilità si terrà in mattinata, chiederà al presidente di valutare la possibilità di compiere una sorta di “bonifica”, con l’ausilio di personale ministeriale da utilizzare per fronteggiare l’emergenza, al fine di arrivare a smaltire tutto l’arretrato.
Intanto ieri mattina alcuni avvocati hanno presentato un esposto-denuncia presso il locale Commissariato di Polizia, per rendere noti i disservizi che ormai da alcuni mesi interessano l’Ufficio del Giudice di Pace dove spesso, e come è accaduto anche ieri, le cancellerie risultano chiuse. Il tutto, senza che agli utenti venga fornita alcuna spiegazione in merito ai motivi della temporanea chiusura, né tantomeno indicazioni in merito ai tempi della riapertura degli uffici di cancelleria.
A quanto è dato sapere, comunque, una pattuglia della Polizia di Stato sarebbe intervenuta anche negli uffici del Giudice di Pace dove avrebbe constatato la temporanea chiusura degli uffici di cancelleria.
In mattinata, poi, sarebbero giunti sul posto anche il sindaco Marcello Risi e il comandante della Polizia Locale, Cosimo Tarantino, al fine di verificare di persona quanto era accaduto che ormai si raccontava in giro per la città.
«Quale Presidente di Camera Civile Salentina – dice Salvatore Donadei - da settimane denuncio lo stato comatoso del presidio di giustizia e invoco, data la esasperata intollerabilità della situazione, ormai irreversibilmente compromessa, la chiusura definitiva dell’Ufficio in modo che tutte le nuove pratiche vengano svolte solo a Lecce e la struttura neritina rimanga aperta solo per smaltire l’arretrato. Ma per questo – conclude- è necessario fare ricorso a personale in grado di assicurare l’attività in maniera certa e veloce visto che ci sono tante sentenze, tanti atti e tante comunicazioni ancora in sospeso».
 
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