Il post dell'ex sindaco Perrone per Andrea Guido: «Un amico e una brava persona»

Andrea Guido e Andrea Perrone
Andrea Guido e Andrea Perrone
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Giovedì 21 Aprile 2022, 17:49 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:16

«Andrea Guido è una brava persona ed è un mio fraterno amico. Lo dico senza il minimo dubbio e a prescindere dal merito delle vicende di cronaca di queste ore, avendo il privilegio di stargli accanto da molti anni e di aver condiviso con lui un lungo e importante percorso politico e amministrativo. Mi pare, peraltro, che anche chi non ha avuto questo privilegio e lo ha osservato un po' più da lontano, non abbia alcuna esitazione a riconoscergli capacità, serietà e disponibilità per la sua città». Lo scrive in un lungo post su Facebook l'ex sindaco di Lecce, Paolo Perrone, della cui giunta, come assessore all'Ambiente, faceva parte l'attuale vicepresidente del consiglio comunale Andrea Guido, ai domiciliari con l'accusa di corruzione nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Napoli su tentativi di infiltrazione della Camorra negli appalti per il trattamento di olio alimentare. 

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Perrone: «Sensibilità non comune»

«Soprattutto - prosegue Perrone -  una sensibilità non comune per chi ha difficoltà economiche, per gli animali, per l'ambiente, una qualità che caratterizza fortemente il suo impegno nella politica e nelle istituzioni da diversi anni a questa parte. Non a caso, la stima diffusa dei leccesi si è sempre tradotta in un significativo consenso elettorale personale, rimasto tale anche quando il centrodestra ha perso le elezioni».

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Le valutazioni sull'operato in giunta

Non solo solidarietà. Ma anche una valutazione "informata" sul suo operato: «Andrea Guido è stato anche mio assessore. Per quello che può contare, posso dire con assoluta certezza che ha ricoperto quel ruolo con la solita, fortissima, determinazione e con risultati che, da capo di quell'amministrazione e da leccese, giudico ampiamente soddisfacenti. Ma posso dire soprattutto che mai in quegli anni ho ricevuto da lui sollecitazioni per affidamenti che fossero irrituali o che lasciassero dubbi di qualche tipo, nè ho mai avuto la sensazione che il mio assessore fosse responsabile di comportamenti non corretti o anomali. Per questo, quello che gli sta accadendo mi sembra sbalorditivo nella mia prospettiva di suo amico e di sindaco». 

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Le riflessioni sull'inchiesta

Una riflessione, da parte di Perrone, anche sull'inchiesta: «Da quello che leggo - dice -  il suo coinvolgimento nell'inchiesta è legato ad alcune conversazioni di altre persone intercettate dagli inquirenti. Quelle parole, peraltro, tracciano uno scenario che non si è mai realizzato, cioè affidamenti di appalti o servizi che, di fatto, non ci sono stati. Sarà chi di dovere ad approfondire e a scandagliare eventuali responsabilità, ovviamente. Mi limito a far notare che in campagna elettorale si incontrano centinaia di persone, soprattutto sconosciuti. Spesso non si ha il tempo di valutare chi si ha di fronte e quali intenzioni abbia. Chi fa politica lo sa. E questa vicenda conferma il ventaglio di rischi a cui è esposto un assessore comunale che banalmente accetta di parlare con chicchessia, perfino finire in un'inchiesta di camorra.

Sono convinto che Andrea sia nel giusto e lo dimostrerà. Intanto, restano questi giorni bui che non avrebbe meritato».

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