Incendio sul traghetto: trovato un uomo morto nella stiva. Sbarcati a Brindisi i superstiti: «Sms di addio a mia moglie. Perso tutto ma siamo salvi»

Foto: Massimiliano Frigione
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Domenica 20 Febbraio 2022, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 21:11

Il corpo di una persona morta è stato ritrovato nel traghetto. E' quanto riferiscono le autorità elleniche impegnate nelle ricerche degli 11 dispersi. Si tratta di un uomo ritrovato carbonizzato all'interno di un camion nella stiva. Ed è stato intanto trasferito in salvo nell'isola di Corfu il 21enne bielorusso estratto vivo questa mattina dal traghetto Olympia della Grimaldi. Alla luce degli ultimi sviluppi sono ancora dieci i passeggeri dati per dispersi a bordo del traghetto Euroferry Olympia della compagnia Grimaldi Lines, andato a fuoco venerdì 18 febbraio a nord di Corfù, tra la Grecia e l'Italia.

Ancora sconosciuta la nazionalità della vittima

Non si conosce ancora la nazionalità della vittima.

Non è italiano. Ma ora c'è il timore che il bilancio dell'incidente ora possa aggravarsi, nonostante la mattinata fosse appunto iniziata con la buona notizia del ritrovamento di un uomo vivo a poppa della nave a 52 ore dal momento in cui il rogo è divampato ed è stato soccorso.  "Ditemi che sono vivo", sono state le prime parole dette dal sopravvissuto. Sarebbe in buona salute ed è stato portato in ospedale per controlli.

Il sopravvissuto: ho sentito altre voci 

L'uomo, che indossava una maglietta nera, bermuda e infradito, ha riferito di aver sentito voci a bordo, alimentando la speranza che fra gli altri 11 camionisti dispersi vi possano essere dei sopravvissuti nonostante il fumo e le temperature roventi per le fiamme partite dal garage e mai completamente domate per due giorni. L'insperato salvataggio è avvenuto mentre la nave veniva rimorchiata verso il porto di Kassiopi, a nord di Corfù. La Guardia costiera greca ha espresso un cauto ottimismo sull'ipotesi di poter salvare altre persone.

Lo sbarco dei supersti oggi a Brindisi

Sono sbarcati questa mattina al porto di Brindisi i superstiti salvati dalla Guardia di Finanza già all'alba di ieri. 

I superstiti sbarcati a Brindisi: «Mandai a mia moglie sms di addio»

«Ho mandato un sms di addio a mia moglie. Ero convintissimo che la morte ci prendeva tutti». Lo ha detto un autotrasportatore superstite dell'incendio di Euroferry Olimpya che questa mattina è sbarcato al porto di Brindisi insieme ad altri autotrasportatori salvati dal rogo della nave. «Ci hanno chiamato - ha raccontato Vittorio Padrevino parlando con i giornalisti che attendevano sul molo - ci hanno diviso in due gruppi e poi c'è stato l'abbandono nave. Ho pensato di morire, la morte l'abbiamo vista». «Qualcuno ha tentato di andare ai camion - ha aggiunto - per recuperare soldi, documenti, patenti. Non abbiamo più documenti, licenze comunitarie importanti. L'organizzazione è stata stupenda, sono stati bravissimi, ragazzi giovani molto in gamba.». «Ogni settimana - ha detto ancora - faccio questa tratta, non avrei mai pensato una cosa del genere dobbiamo ringraziare Dio». «Ho pianto, non so quanto ho pianto. Tutti abbiamo pianto - ha concluso - anche i più forti. Non vedo l'ora di tornare a casa. Noi italiani ci siamo ritrovati e dati forza».

La testimonianza: sentite altre voci nella stiva

«Per fortuna sono vivo». Sono queste le prime parole dette dal sopravvissuto trovato a poppa della nave Euroferry Olympia, in fiamme dall'alba di venerdì a largo di Corfù. Lo riferisce l'emittente televisiva greca Skai. L'uomo avrebbe anche detto ai soccorritori di aver sentito altre voci sul traghetto. Sarebbe in buona salute ed è stato portato in ospedale per controlli. La guardia costiera greca ha espresso un cauto ottimismo sull'ipotesi di poter salvare altre persone. Le persone date per disperse in base alla lista del passeggeri erano 12. 

I danni: abbiamo perso tutto ma siamo vivi

«Mi hanno detto che è andato tutto distrutto, abbiamo perso il camion, e per adesso anche il lavoro, ora vediamo cosa succede». A dirlo ai giornalisti sul molo del porto di Brindisi è Danilo Carlucci, uno degli autotrasportatori che era sulla nave Olympia andata a fuoco al largo di Corfù e che dopo il salvataggio è rientrato a Brindisi questa mattina insieme con altri superstiti del naufragio. In tutti sono 48 i superstiti rientrati, 19 dei quali italiani. «Quando è scoppiato l'incendio - racconta - ci hanno fatto uscire dalla cabina, ci hanno portato sul ponte sei nella zona dove ci hanno riuniti, e poi ci hanno messo sulle scialuppe. Io la tragedia l'ho capita solo quando ero giù e sono salito sulla motovedetta della Finanza, ho visto la nave in fiamme, lì ho capito cosa era successo. L'organizzazione è stata perfetta , con i ragazzi dell'equipaggio, il comandante che è salito per ultimo sulla scialuppa, sono stati eccellenti. 

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Cingolani: scafo sicuro, no rischio sversamento

«Sono in contatto con il capo del RAM», il Reparto ambientale marino della Guardia Costiera, e «al momento lo scafo non dà evidenza di fratture che possano far pensare a uno sversamento». Lo ha assicurato il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, parlando a Radio 24 dell' Euroferry Olympia della Grimaldi, il traghetto andato a fuoco nelle acque tra l'Italia e la Grecia. «La priorità va data alla ricerca dei dispersi. L'incendio sta per essere domato, quindi prima arriva in rada la nave, prima si mette tutto in sicurezza», ha aggiunto.

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