Picchiato dal branco a 11 anni: il ragazzino in ospedale e la scuola si ribella contro i bulli

Vittima un alunno della media De Simone che ha riportato contusioni e un trauma cranico

Picchiato dal branco a 11 anni: il ragazzino in ospedale e la scuola si ribella contro i bulli
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Mercoledì 29 Marzo 2023, 22:10

Undicenne aggredito brutalmente da alcuni ragazzini. Lui finisce in ospedale. E la scuola si ribella alla violenza. Manifestazione anti-bullismo a San Pietro Vernotico per esprimere vicinanza e solidarietà all’alunno. Ancora una volta adolescenti, dunque, sotto la lente di ingrandimento per azioni gravi: così interviene la scuola per dare un segnale forte e una risposta concreta.

La giornata mondiale contro il bullismo si è celebrata poco meno di due mesi fa, lo scorso 7 febbraio, evento dedicato anche al cyberbullismo.

Le azioni violente dal vivo e in rete sono sempre più frequenti, soprattutto negli ambienti scolastici, dove troppo spesso si manifestano comportamenti arroganti tra coetanei, ma quello che è avvenuto a San Pietro va oltre la spavalderia adolescenziale, sfociando in pura violenza. 

Cosa è successo

Un ragazzino di appena undici anni, che frequenta la prima classe della scuola secondaria di primo grado del comprensivo “Ruggero De Simone” di San Pietro è stato pestato al parco, in un sabato pomeriggio di svago, dal branco di ragazzi più grandi. Picchiato a tal punto da riportare ferite, escoriazioni e un trauma cranico. Un fatto gravissimo che ha notevolmente scosso l’opinione pubblica e, di fronte al quale è doveroso riflettere e porsi domande. «Un fatto gravissimo – ha commentato la preside del comprensivo, Loreta Chirizzi – che ci mette in una posizione di voler dare un segnale come scuola, per smuovere le coscienze di grandi e piccoli, ma lo faremo solo quando il ragazzino sarà pronto, per il momento manteniamo un profilo basso e pensiamo solo ad accoglierlo nel migliore dei modi se, come previsto, tornerà a scuola domani». I compagni della classe ma anche gli altri giovani studenti, una volta appresa la notizia, si sono mobilitati per manifestare la loro vicinanza e un’accoglienza calorosa al piccolo che sta vivendo con un forte senso di disagio quanto gli è accaduto nei giorni scorsi. Al di là del danno fisico, del male ricevuto, dei soprusi subìti da ragazzini più grandi che hanno deciso di pestarlo in modo violento, con particolari che lasciano senza parole, l’undicenne pare provi un forte senso di disagio a tornare alla sua quotidianità.

Si sta inoltre lavorando per l’individuazione dei responsabili attraverso alcune testimonianze. I percorsi anti-bullismo che sono attivi in tutte le scuole non bastano, a quanto pare, a marginare simili episodi, che se pur avvenuti fuori dalle mura scolastiche, coinvolgono ragazzi in età scolare. Una sfida per la seconda agenzia educativa dopo la famiglia, per sensibilizzare contro le azioni di violenza, coinvolgendo anche le istituzioni locali. «Lo faremo – ha assicurato la dirigente scolastica – ma prima pensiamo al rientro del piccolo nel modo più appropriato rispetto a quello che ha vissuto». Se ne è parlato a scuola anche con lo psicologo in un servizio di supporto attivo già da tempo, che aiuta i ragazzi a manifestare qualsiasi problema si manifesti attorno a loro, nel tentativo di formare giovani con una coscienza civica nel rispetto del prossimo.
Non è insolito invece, in quella zona del paese, nonostante si tratti di un parco pubblico aperto ai giovani ma anche alle famiglie con bimbi piccoli, che si verifichino episodi di violenza o di vandalismo. Già in passato c’erano stati gruppi di giovani che si erano accaniti contro gli arredi pubblici, ma arrivare a pestare un ragazzino è un’altra storia di cui ci si dovrebbe sentire tutti responsabili.

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