Maxi rissa nel giorno della festa del Santo Patrono: botte da orbi tra gruppi rivali

Una testimone: «Abbiamo gridato “carabinieri” altrimenti non la smettevano»

Maxi rissa nel giorno della festa del Santo Patrono: botte da orbi tra gruppi rivali
Maxi rissa nel giorno della festa del Santo Patrono: botte da orbi tra gruppi rivali
di Maria GIOIA
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Giovedì 15 Giugno 2023, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 21:48

Ancora una rissa tra giovanissimi a Ceglie Messapica, dopo i drammatici fatti di Halloween. Questa volta l’azzuffata si è verificata intorno alla mezzanotte di martedì nell’area giostre di via Ancona, in chiusura dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio, patrono della città. Secondo quanto raccontato da numerosi passanti e inquilini dei palazzi della zona, al centro dello scontro ci sarebbero state una baby gang di Ceglie e due provenienti rispettivamente da Villa Castelli e Ostuni, rese riconoscibili dagli accenti, per un totale di oltre cinquanta ragazzini che hanno iniziato a litigare nei pressi della giostra Tagadà per poi finire a darsele di santa ragione accanto ai palazzi di edilizia popolare situati tra via Ancona e via Bari.

Dinanzi a scene di inaudita violenza, qualcuno ha subito telefonato ai numeri di emergenza e segnalato la vicenda.

Ma nell’attesa che le forze dell’ordine raggiungessero via Ancona, c’è chi tra gli adulti che si sono trovati ad assistere agli scontri ha pure tentato di separare quei ragazzini in preda alla follia e chi ha urlato “carabinieri”, “carabinieri” per dispenderli ed evitare che accadesse il peggio. Solo quando i facinorosi hanno sentito la parola che invocava l’arrivo dei militari, c’è stato il fuggi – fuggi generale. In seguito, è giunta una pattuglia che ha chiesto informazioni ai testimoni oculario.

Le indagini

Le indagini sono corso per identificare i partecipanti a questa maxi-rissa. Il racconto è arrivato da più parti ed è riassunto nelle parole di una donna sotto shock per aver assistito all’episodio: «Sono veramente arrabbiata per quello a cui ho assistito con la mia famiglia. Martedì sera, intorno alla mezzanotte, eravamo nella zona delle giostre e all’improvviso abbiamo sentito urlare un gruppo di ragazzini. Dagli accenti sembravano essere di Ceglie, Villa Castelli e Ostuni. Da mamma, in quel momento, il cuore mi è salito in gola per la paura. Ero preoccupata che potesse accadere il peggio perché se le sono date di santa ragione. Un passante come noi ha cercato di tirare fuori un ragazzino tra i tanti che era diventato bersaglio di calci e pugni. Poi, sempre tra gli adulti che si sono trovati ad assistere a quelle scene, qualcuno ha urlato “carabinieri” e, solo a quel punto, l’enorme massa di ragazzini si è dileguata, fuggendo verso viale Europa. Più tardi sono arrivati i carabinieri che hanno chiesto cosa fosse successo a chi era sul posto».

Il precedente

Questa volta, grazie all’intervento degli adulti che si sono ritrovati la maxi rissa davanti agli occhi, la situazione non è degenerata come nella serata di Halloween dello scorso anno. In quell’occasione due gruppi di ragazzini iniziarono a litigare nel centro storico sino a quando gli sfottò e le minacce non si trasformarono in una enorme scazzottata accanto all’ufficio postale di piazza Sant’Antonio. Volarono calci, pugni, spintoni e, nel parapiglia, un ragazzo tirò fuori un coltellino - simile ad un tagliaunghie per le dimensioni -, colpendo la mano di un coetaneo e provocandogli un taglio per cui sono stati necessari otto punti di sutura applicati in pronto soccorso. I carabinieri avviarono le indagini, analizzarono i filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza e ascoltarono i testimoni. In questo modo, dopo due settimane, una volta chiarito il quadro della vicenda, otto giovani, di età compresa tra i 15 e 16 anni, furono denunciati in stato di libertà alla procura della Repubblica presso il tribunale per i minori di Lecce con l’accusa di rissa aggravata. Va da se’ che anche questa scazzottata seguirà il medesimo iter procedurale con indagini per individuare i testimoni, i genitori dei ragazzini coinvolti e tutti gli impianti di videosorveglianza della zona attorno a via Ancona e via Bari con l’obiettivo di individuare chi è arrivato e chi è andato via nei frangenti in cui si è consumata la rissa. Sotto la lente di ingrandimento anche i gruppi social a cui avrebbero potuto aderire taluni dei minori coinvolti nella scazzottata.

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