Brindisi, lavori al porto: assolto il presidente dell'Authority ed altri sette imputati

Dissequestrate le aree portuali. Il pm aveva chiesto le condanne di tutte le persone sotto processo

Il sequestro dei varchi
Il sequestro dei varchi
di Erasmo Marinazzo
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Giovedì 13 Aprile 2023, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 17:29

Assoluzione per tutti ed anche per il presidente dell’Autorità portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, nel processo di primo grado che, con 23 capi di imputazione, ha contestato la forzatura di regole e procedure nei lavori riguardanti le recinzioni dei varchi del porto di Brindisi, la strada di Punta delle Terrare e la strada Sisri, l’ampliamento da due a quattro corsie di una strada già esistente, la presenza di una discarica di amianto, l’abbandono di materiale di demolizione e l’impiego di rifiuti inerti per realizzare il fondo delle strade.

Aree dissequestrate

Il dispositivo della sentenza del giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, ha disposto, peraltro, la restituzione delle aree sotto sequestro ed anche per quella dei varchi per la quale a dicembre il gup Saso aveva concesso la facoltà d'uso.

Le richieste: 4 anni ed un 1 mese per il presidente, 6 anni e 3 mesi per l'ingegnere

Il giudice per l'udienza preliminare ha rigettato le richieste di condanna presentate dal pubblico ministero Raffaele Casto.  Il pm Casto aveva chiesto la condanna del presidente dell’Authority, Ugo Patroni Griffi, 56 anni, di Noicattaro, a 4 anni, 1 mese, 15 giorni e 25mila euro di ammenda; di Aldo Tanzarella, 58 anni, di Brindisi, dirigente dell’area Demanio, Lavoro portuale e Sicurezza dell’Authority, a 7 mesi, 15 giorni di arresto e 15mila euro di multa; di Teodoro Indini, 64 anni, ingegnere e dirigente del settore Urbanistica del Comune, a 3 anni e 4 mesi di reclusione; dell'europarlamentare Maria Angela D’Anzì, 65 anni, di Milano, ex sub commissario prefettizio a Brindisi, a 3 anni, 4 mesi, 15 giorni e 25mila euro di ammenda; dell’imprenditore Pierluigi Aloisi, 76 anni, di Roma, a 1 anno, 2 mesi, 15 giorni e 30mila euro di ammenda; di Antonio Iaia, 60 anni, ingegnere del Comune di Brindisi, a 2 anni; di Antonella Antonazzo, 44 anni, di Brindisi, a 1 anno e 1.600 euro di multa; e di Francesco Di Leverano,  56 anni, di Brindisi, ingegnere dell’Authority, a 6 anni, 3 mesi, 15 giorni e 25mila euro di multa.

Assoluzione per 23 capi di imputazione

Fatto non sussiste, ha stabilito il giudice per 21 dei 23 capi di imputazione, alcuni già andati in prescrzione ma sui quali il giudice del processo è voluto evidetemente entrare nel merito.

E fatto non costituisce reato per i capi di imputazione di "esecuzione di opere su beni culturali in assenza di autorizzazione"  e di "esecuzione di interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio, in assenza del permesso di costruire in ziona sottposta  a vincolo archeologico".

Tre mesi per le motivazioni

Accolte le tesi e le richieste degli avvocati difensori Vito Epifani, Amilcare Tana, Mauro Masiello, Giustina Giordano, Rosario Almiento,  Mario Guagliani, Luciano Marchianò e Anita Mangialetto. Tre mesi il termine indicato per depositare le motivazioni della sentenza.

Patroni Griffi: «Farò segnalazione al ministro»

«Attendo di leggere le motivazioni, per esprimermi nel merito della sentenza. Ma intanto, ringrazio i miei avvocati e la mia famiglia e anche diversi esponenti politici e governativi che mi sono stati affianco garantendomi forza e sostegno durante l'intero arco di questa vicenda», la prima dichiarazione a caldo del presidente Patroni Griffi. «Fortunatamente ci sono giudici con la G maiuscola altrimenti anche dal punto di vista personale le cose sarebbero andate diversamente e avrei patito conseguenze più pesanti. Ricordo, infatti, che erano state richieste anche le misure cautelari a mio carico. Farò una segnalazione al ministro perché non è possibile che la promozione dello sviluppo sia considerata un reato, anche alla luce del fatto che soprattutto il Sud ha grande bisogno di infrastrutture».

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