Carmiano, esclusi i contatti con la mafia: Mazzotta condannato per tentata concussione

Carmiano, esclusi i contatti con la mafia: Mazzotta condannato per tentata concussione
di Roberta GRASSI
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Lunedì 13 Novembre 2023, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 19:16

Due anni e sei mesi per tentata concussione, proscioglimento e assoluzione per tutto il resto: esclusa l'aggravante mafiosa. Si chiude così, in primo grado, il processo nei confronti dell'ex sindaco di Carmiano e imprenditore, Giancarlo Mazzotta. Prosciolto Mazzotta, insieme a Ennio Capozza, Maria Grazia Taurino, Luciano Gallo e Giovanni Mazzotta, dalle ipotesi di estorsione. Assoluzione piena per Giancarlo Mazzotta, Giovanni Mazzotta (Gianni Conad) e Saulle Politi, ritenuto uno dei referenti sul territorio del clan Tornese, dalle ipotesi più gravi legate alle connessioni con la frangia locale della Sacra corona unita. Rigettata la richiesta di risarcimento fomrulata dalle parti civili Achille Villani Miglietta e Giulio Ferrieri Caputi. 

Le accuse

Si parla del processo che ha riguardato condotte ruotanti attorno alla nomina del cda della Banca di credito cooperativo Terra d'Otranto.

A emettere la sentenza è stato il collegio della prima sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Roberto Tanisi, relatore Elena Coppola, a latere Giovanna Piazzalunga). L'accusa, sostenuta dal pm della Dda, Carmen Ruggiero aveva invocato 8 anni e 6 mesi per l’ex sindaco di Carmiano. Queste le altre richieste: Ennio Capozza, 3 anni; Luciano Gallo, 5 anni e 6 mesi; Giovanni Mazzotta, 6 anni e 6 mesi; Saulle Politi, 4 anni; Maria Grazia Taurino, 2 anni e 6 mesi.

Le difese

Le difese sono state sostenute dagli avvocati Andrea Sambati e Francesco Pino, Ladislao Massari, Antonio Savoia e Franco De Jaco, Pantaleo Cannoletta, Laura Minosi, Carlo Sariconi. Le parti civili erano l'ex parlamentare Achille Villani Miglietta, assistito da Carlo Gervasi e Giulio Ferreri Caputi, assistito da Gianluca D’Oria.

L'ex sindaco: «Libero da un'accusa infamante»

«Con l’odierna sentenza, il Tribunale di Lecce ha nettamente riconosciuto la mia assoluta estraneità rispetto a qualsiasi sodalizio criminale, escludendo l’aggravante mafiosa contestata dalla Procura di Lecce ed assolvendomi da tutte le principali accuse del processo “Cerchio”». Lo scrive in una nota l’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta. 
«Dopo che già il giudice dell’udienza preliminare aveva escluso l’esistenza di indebite interferenze sull’assemblea della Bcc in occasione delle elezioni del 2014 - prosegue - ecco che anche il Tribunale ha fatto giustizia di un infondato teorema accusatorio che per quasi dieci anni ha gettato discredito sulla mia reputazione di uomo, di imprenditore e di politico, con gravissime ripercussioni sulla mia vita personale e sull’amministrazione del Comune di Carmiano e della Bcc Terra d’Otranto».
«Non entro nel merito dell’unico episodio per cui è stata affermata la mia responsabilità, trattandosi di un fatto che neppure la Procura aveva connotato in termini mafiosi e che riguarda unicamente conflitti interpersonali animati da storiche inimicizie. Anche per tale episodio, su cui sono state del resto acquisite testimonianze molto discordanti proprio nel corso del processo, confido peraltro di fare chiarezza nel successivo giudizio di appello», va avanti. 
«Ciò che oggi conta - conclude - è che torno finalmente ad essere un uomo libero dal peso di un’accusa gravissima ed infamante che non mi appartiene, e che vede finalmente riconosciuto non solo la mia lontananza dalla cultura mafiosa, ma anche il mio attivo impegno proprio nel contrasto della criminalità organizzata: un impegno che ha sempre contraddistinto la mia attività pubblica e privata, come dimostrano anche le ultime vicende giudiziarie relative alle operazioni antimafia che stanno ristabilendo la verità, e che mi vedono come persone offesa».

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