Caso Scieri, confermata l'assoluzione del salentino Antico

Caso Scieri, confermata l'assoluzione del salentino Antico
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 18:35

Non tutti i tre caporali della Folgore processati per la morte del paracadutista di leva Emanuele Scieri, trovato morto dentro la caserma Gamerra di Pisa nel 1999, sono colpevoli del reato di omicidio volontario. La Corte di assise di appello di Firenze ha confermato l'assoluzione per uno di loro, Andrea Antico, 45 anni, originario della provincia di Lecce, che ha avuto un processo con il rito abbreviato. Gli altri due ex caporali della Folgore sono invece stati condannati a luglio 2023 in primo grado con il processo ordinario, con pene pesanti: 26 anni per Alessandro Panella, 45 anni di Cerveteri in provincia di Roma e 18 anni per Luigi Zabara, 47 anni della provincia di Frosinone. Andrea Antico era imputato di omicidio volontario, in concorso con gli altri due caporali. Contro di lui il procuratore generale Luigi Bocciolini aveva chiesto la condanna a 26 anni, trasformata in pena ridotta a 17 anni e 6 mesi per lo 'scontò previsto dal rito abbreviato. La Corte di assise di appello lo ha però assolto.

Antico non era in caserma

La difesa ha sempre sostenuto che Antico non era in caserma quando c'è stata la morte di Scieri e ha sempre respinto il profilo di graduato violento con le reclute disegnato anche a carico del suo assistito. Emanuele Scieri, 26 anni, di Siracusa, il 16 agosto 1999 fu trovato morto ai piedi di una torre di prosciugamento dei paracadute dentro la caserma Gamerra.

Si trattò di una vicenda di nonnismo violento ricostruita faticosamente negli anni. Le accuse richiamano il clima di nonnismo e le relative violenze molto presente in quegli anni alla Gamerra di Pisa. Scieri subì percosse e lesioni; secondo le ricostruzioni, sarebbe stato colpito dai 'nonnì caporali fino a farlo morire per punirlo di aver mancato all'ordine di non telefonare col cellulare da dentro la caserma. La morte tuttavia non è fissata al 16 agosto 1999, ma viene fatta risalire al 13 agosto, cioè ben tre giorni prima del ritrovamento del corpo. Scieri, laureato e praticante legale, era arrivato alla caserma di Pisa lo stesso giorno in cui la sera fu poi ucciso. Proveniva dal Centro addestramento reclute (Car) di Firenze. Se fosse stato soccorso subito, forse, si sarebbe salvato. Inoltre, sempre davanti alla corte di assise di appello di Firenze, la procura generale ha rinunciato a discutere l'appello, per intervenuta prescrizione, contro altri due imputati che avevano scelto il rito abbreviato, cioè l'ex comandante della Folgore Enrico Celentano e l'ufficiale Salvatore Romondia, accusati di favoreggiamento. Celentano e Romondia furono assolti in primo grado. Con la rinuncia della procura generale al ricorso nei loro confronti, escono entrambi definitivamente dal processo. L'accusa, infatti, avrebbe dovuto impugnare un reato ormai comunque prescritto. 

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